Il vino - com'è noto - è il risultato di diversi fattori, tutti egualmente
importanti e determinanti, dall'indispensabile contributo della natura fino
all'apporto dell'intervento dell'uomo. I tempi in cui molte delle variabili e
delle procedure enologiche erano lasciate più o meno al caso - affidando la
produzione allo scontato fenomeno naturale in cui il succo d'uva fermenta e si
trasforma in vino - appartengono a un passato oramai lontano. Se è vero che il
vino rappresenta un importante legame con la tradizione dei luoghi in cui si
produce, è anche vero che oggi gran parte di questo patrimonio culturale si è
fortemente trasformato grazie alla tecnologia, agli sviluppi dell'enologia e -
non da ultimo - alle possibilità di controllo offerte dalla chimica. In fin dei
conti - già dagli albori dell'enologia - il vino è l'innegabile risultato di una
serie di processi chimici che si manifestano in modo del tutto spontaneo e
naturale.
Oggi sono veramente pochi i produttori che non ricorrono in modo assiduo e
continuo sia alla tecnologia sia alle possibilità offerte dalla chimica per il
controllo e la stabilità dei propri vini. Non vogliamo certamente dire che i
vini siano oggi il risultato di una sofisticazione a scapito della genuinità del
prodotto, anzi, è opportuno ricordare e ammettere che proprio grazie alla
tecnologia il livello generale della qualità dei vini è aumentato negli ultimi
venti anni. Inoltre è sempre grazie alla tecnologia che negli ultimi anni le
differenze fra i vari produttori si sono ridotte. Mentre un tempo la probabilità
di trovare vini con palesi difetti era piuttosto frequente, oggi - grazie agli
sviluppi della tecnologia enologica - i difetti sono ampiamente diminuiti
contribuendo quindi ad aumentare - in termini generali - la qualità del vino.
Nonostante l'uso della tecnologia contribuisca a migliorare la qualità dei vini,
è comunque opportuno ricordare che la qualità è - prima di tutto - un
presupposto in cui il produttore crede e decide di perseguire come obiettivo.
In questo senso si può affermare che la tecnologia può aiutare a ottenere vini
di migliore qualità ammesso che esistano le opportune condizioni primarie.
Questo significa che in mancanza di una materia prima di qualità, la tecnologia
non può certamente compiere miracoli, eventualmente può aiutare a ottenere la
migliore qualità possibile da una materia prima non eccellente. Eppure il ruolo
della tecnologia nella produzione dei vini è così elevato che spesso si delega a
questo fattore gran parte del risultato finale. La tecnologia può essere
virtualmente presente in ogni aspetto della produzione vinicola, dal vigneto
fino all'imbottigliamento. Inoltre l'utilizzo della tecnologia consente di
contenere i costi di manodopera con una conseguente diminuzione del prezzo
finale per il consumatore. I paesi in cui l'utilizzo estensivo delle tecnologie
non è vincolato da condizioni tradizionali o produttive, riescono infatti a
offrire vini con prezzi decisamente inferiori pur mantenendo livelli di qualità
elevata, con l'eccezione dei casi in cui sono attuate politiche speculative.
Questo vale per il vino esattamente quanto per ogni altro prodotto.
Quindi è semplicemente necessario investire nella tecnologia più avanzata in
modo da ottenere vini di alta qualità e con costi contenuti? Ovviamente no.
Nonostante l'uomo abbia da sempre la presunzione di essere l'individuo
costantemente al centro dell'universo, capace di controllare qualunque aspetto
grazie al suo ingegno, nulla può essere fatto per cambiare gli eventi imposti da
Madre Natura nelle annate meno favorevoli. Nelle annate in cui le condizioni
meteorologiche non consentono di raccogliere uve di qualità elevata, anche la
più moderna ed efficace tecnologia utilizzata dall'uomo si limita semplicemente
a ottenere il massimo possibile, non certo a fare miracoli. Questo è chiaramente
dimostrato in tutte le annate poco favorevoli quando la qualità generale dei
vini è decisamente inferiore - pur considerando le dovute eccezioni - come nei
casi del 2002 e del 2003 in Italia. Ed è anche vero che spesso in cantina si
riescono a compiere veri e propri miracoli - sia ricorrendo all'aiuto della
tecnologia, sia a quello della chimica - tuttavia questo non consente di
aumentare la qualità dell'uva quando questa, semplicemente, non c'è. Si possono
limitare certamente le conseguenze dovute a una minore qualità, questo sì, ma
non si può certo trasformare in oro un pezzo di ferro.
Lo stesso può essere detto per le condizioni ambientali e climatiche di ogni
area vinicola del mondo: in altre parole la tecnologia non può sopperire e non
può sostituirsi alle caratteristiche specifiche di ogni territorio. Può
certamente aiutare a ottenere il migliore risultato possibile, ma questo non
significa che possa essere oggettivamente considerato di alta qualità. La
tecnologia enologica è certamente importante, tuttavia è bene ricordare che
l'attuale qualità dei vini è largamente determinato da quello che si può
definire come un radicale cambiamento culturale e sociale nei confronti del
vino. I consumatori chiedono maggiore qualità - possibilmente a un prezzo
ragionevole - e questo ha costretto i produttori ad adeguarsi a questa
semplice legge di mercato: si produce ciò che si vende. Se la maggioranza
dei consumatori è interessata a prodotti di maggiore qualità, allora è opportuno
essere capaci di soddisfare questa necessità, anche ricorrendo alla tecnologia -
che offre certamente un eccellente aiuto al conseguimento di questo risultato -
ma non solo alla tecnologia.
In realtà la più grande rivoluzione tecnologica si è operata nelle tecniche di
coltivazione, o per meglio dire, nell'attuazione di migliori pratiche
viticolturali, poiché si è maggiormente compreso che la qualità del vino nasce,
innanzitutto, nel vigneto. Questo concetto, un tempo praticato da pochi e
appassionati produttori, è diventato oggi una necessità primaria per tutti
quelli che intendo perseguire realmente la qualità. L'intervento dell'uomo è
senza ombra di dubbio fondamentale per la produzione del vino, poiché la natura
- da sola - non offre direttamente vino dalle viti, ed è grazie alla
trasformazione operata dall'uomo attraverso l'ingegno e la tecnologia che si
ottiene vino, e certamente, buon vino. L'uomo con la sua tecnologia e la natura
con i suoi frutti sono quindi fattori parimenti indispensabili e fondamentali
per ottenere prodotti di qualità: se uno di questi non contribuisce propriamente
con il suo indiscutibile ruolo, il risultato non sarà certamente dei migliori.
Sia quindi benvenuta la tecnologia in cantina, ma sia altrettanto benvenuto ciò
che un territorio e un vigneto riescono a offrire in maniera assolutamente unica
e irripetibile. La tecnologia è ripetibile e adattabile ovunque, il territorio
no.
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