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  Produttori Numero 43, Estate 2006   
Il MosnelIl Mosnel Giornale di CantinaGiornale di Cantina  Sommario 
Numero 42, Giugno 2006 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 44, Settembre 2006

Il Mosnel

Fra le aziende franciacortine più antiche, il Mosnel, di proprietà della famiglia Barboglio dal 1836, è oggi una delle più affermate cantine per la produzione delle preziose bollicine di Franciacorta

 Fra le tante cantine della Franciacorta che hanno saputo dimostrare la qualità delle bollicine di questo territorio, troviamo la storica azienda agricola Il Mosnel, con sede a Camignone di Passirano. Il nome di questa prestigiosa cantina della Franciacorta deriva da un antico toponimo dialettale di origine celtica, il cui significato è “pietraia” - un cumulo di sassi - che ben fa immaginare le condizioni di queste terre in tempi antichi. La bonifica di questo territorio si deve opera del monaci cistercensi dell'abbazia di Cluny, in Borgogna, che nel borgo di Ridengo - non distante da Il Mosnel - edificarono la loro magnifica abbazia e introdussero la coltivazione della vite. Grazie a questo, la località di Camignone divenne rapidamente famosa per la qualità dei suoi vini, come testimoniato da un certificato del Catastico bresciano del 1609, ai tempi della Repubblica Veneta, nel quale si legge che a Camignone «…li terreni sono buoni de quali si cava perfettissimi vini…In questo contesto di lunga storia e tradizione, nasce l'azienda agricola Il Mosnel - che conserva ancora oggi nella sua parte più antica le vecchie cantine del 1500 - inizialmente proprietà della potente famiglia Cacciamatta e dal 1836 acquisita dalla famiglia Barboglio.


Una veduta dall'alto della cantina Il Mosnel e dei vigneti
Una veduta dall'alto della cantina Il Mosnel e dei vigneti

 Quando in azienda fece il suo arrivo Rosina Rosa Cacciamatta, ultima discendente dei Cacciamatta di Camignone e che sposò Pietro Barboglio, la storia imprenditoriale de Il Mosnel era stata sempre caratterizzata dal ruolo chiave delle donne della famiglia. La tradizione della conduzione al femminile giunse fino agli anni 1950, quando Emanuela Barboglio, in seguito alla morte del padre e appena diciottenne, si prese carico della gestione dell'azienda. Emanuela Barboglio, istruita e guidata dalla nonna materna Nina, dovette affrontare gli anni difficili di quel periodo, quando la gente fuggiva in massa dalle campagne per preferire la più agiata vita della città. Emanuela Barboglio decise invece di percorrere il cammino inverso, e dalla città si trasferì a Camignone, contribuendo alla formazione della vocazione vitivinicola de Il Mosnel. Si impiantarono quindi i primi vigneti e nel 1968 l'azienda adottò per i propri vini la neonata DOC Franciacorta. In tempi recenti, Emanuela Barboglio è stata affiancata nella conduzione de Il Mosnel dai figli Giulio Barzanò - responsabile del settore tecnico, commerciale e produttivo - e Lucia Barzanò, responsabile dell'amministrazione, commercializzazione dei vini, pubbliche relazioni e contatti con la stampa.

 Il complesso che ospita la cantina Il Mosnel è ancora oggi composto dalle antiche strutture del 1500, opportunamente restaurate e sistemate per la produzione di vino, offrono un'atmosfera assolutamente particolare nella quale si unisce l'antica tradizione alle moderne tecnologie di produzione. Il nome “Il Mosnel” fu utilizzato per la prima volta nelle etichette dei vini prodotti dall'azienda nel 1976, sostituendo la precedente menzione “azienda agricola Barzanò Barboglio”, e la cantina franciacortina è stata una delle prime della zona a impiegare per la vinificazione le vasche d'acciaio, impianti di refrigerazione e presse automatiche. Le presse utilizzate da Il Mosnel consentono di trasferire il mosto prodotto in ogni fase in vasche d'acciaio specifiche, suddivise non solo per tipo di varietà, ma anche in base al vitigno di provenienza. Nella cantina de Il Mosnel, oltre alle vasche d'acciaio inox, trovano posto anche le botti per la la maturazione dei vini, sistemate in appositi ambienti nei quali la temperatura e l'umidità sono costantemente controllate.


Bottiglie di Franciacorta Il Mosnel sulle pupitres
Bottiglie di Franciacorta Il Mosnel sulle pupitres

 Le botti sono realizzate con rovere ungherese e francese, proveniente dal Massiccio Centrale, e sono principalmente utilizzate per la fermentazione e la maturazione, a contatto con i lieviti, dei vini base che diventeranno poi pregiati Franciacorta, conferendo maggiore complessità e stabilità di colore. La filosofia produttiva de Il Mosnel crede nell'uso intelligente e misurato del legno nella produzione del vino, impiegando botti anche vecchie di dieci anni, riservate unicamente ai vini di particolare concentrazione e qualità. A tale scopo, la cantina svolge un'accurata selezione delle migliori tonnellerie, con il giusto grado di maturazione e tostatura dei legni, variando il tempo di affinamento in relazione al tipo di vino da produrre. Non tutti i vini de Il Mosnel sono prodotti interamente in legno, infatti solamente per tre di questi è prevista la maturazione dell'intero vino in barrique nuove: Sulif, Passito e Pinot Nero. Per gli altri vini, come per esempio il Rosso Fontecolo e i Franciacorta, solamente una parte è fatta maturare in barrique, spesso di secondo o terzo passaggio.

 Operando nel rispetto dell'ambiente, i 40 ettari dei vigneti de Il Mosnel sono coltivati con logiche produttive caratterizzate da alte densità di viti per ettaro e basse rese d'uva. Gli otto vigneti della cantina si trovano in terreni ubicati nei pressi della struttura aziendale, consentendo una migliore e tempestiva cura nelle pratiche colturali e uno scrupoloso controllo sui tempi di inizio della vendemmia. La vendemmia è svolta manualmente e le uve sono poste in piccole cassette che giungono rapidamente la cantina, quindi, dopo un'opportuna scelta, si provvede alla pigiatura. Il mosto fermenta a temperatura controllata in botti di rovere o in vasche d'acciaio, in accordo al tipo di vino da produrre. In primavera, dopo scrupolose degustazioni, i vini ottenuti con le uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero e provenienti dai diversi vigneti di proprietà, sono assemblati in percentuali diverse e in accordo al tipo di Franciacorta da produrre, quindi avviati al processo della rifermentazione in bottiglia. Negli antichi locali della cantina, le bottiglie maturano per almeno due anni a contatto con i lieviti, restituendo alla fine le preziose bollicine di Franciacorta.


 

 I vini prodotti da Il Mosnel sono distribuiti su tutto il territorio dell'Italia e in diversi paesi stranieri, compresi Stati Uniti d'America, Giappone, Corea, Germania, Lussemburgo e Svizzera. L'attività de Il Mosnel - guidata da Emanuela Barboglio insieme ai figli Giulio e Lucia Barzanò - oltre alla produzione di vino svolge anche attività ricettiva con lo scopo di accogliere gli appassionati di vino e condurli alla scoperta dei propri vini. Recentemente la struttura si è infatti arricchita di un apposito luogo - costruito sopra i locali della cantina - nel quale ha preso vita, nel 2003, lo spazio “Quelli che il Vino…”, un'iniziativa dedicata a tutti gli enoturisti. Un luogo dove si incontra e si parla di vino, lo si degusta e lo si celebra, “Quelli che il Vino…” offre all'appassionato della bevanda di Bacco eventi di enologia, degustazione sensoriale ed enogastronomia. Nell'interessante produzione di bollicine de Il Mosnel, si segnalano, per le loro ottime qualità e caratteristiche, il Franciacorta Pas Dosé, dagli aromi complessi e di ottima struttura, e l'esclusivo Franciacorta Rosé Pas Dosé Millesimato Parosé.

 




Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
Vino con buon rapporto qualità/prezzo Vino con buon rapporto qualità/prezzo
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Franciacorta Brut, Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Franciacorta Brut
Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Chardonnay (60%), Pinot Bianco (30%), Pinot Nero (10%)
Prezzo: € 15,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Alla vista si presenta con un colore giallo dorato brillante e sfumature giallo paglierino, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e persistente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di banana e acacia seguite da aromi di ananas, crosta di pane, biancospino, lievito, pera e nocciola. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di ananas e pera. Una parte dello Chardonnay utilizzato per la cuvée fermenta in barrique. Questo Franciacorta matura in bottiglia sui propri lieviti per almeno 25 mesi.
Abbinamento: Antipasti di pesce e crostacei, Pasta e risotto con crostacei, Pesce saltato



Franciacorta Brut Millesimato 2000, Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Franciacorta Brut Millesimato 2000
Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Chardonnay (60%), Pinot Bianco (30%), Pinot Nero (10%)
Prezzo: € 22,50 Punteggio:
Questo Franciacorta si presenta con un colore giallo dorato brillante e sfumature giallo dorato, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e persistente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di banana e crosta di pane seguite da aromi di acacia, biancospino, lievito, mela, nocciola, pralina, pera e un accenno di vaniglia. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza. Il finale è persistente con ricordi di mela, banana e nocciola. Una parte dello Chardonnay utilizzato per la cuvée fermenta in barrique. Questo Franciacorta matura in bottiglia sui propri lieviti per almeno 4 anni.
Abbinamento: Paste ripiene con funghi, Pesce arrosto, Carne bianca arrosto, Pesce stufato



Franciacorta Brut Satèn 2001, Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Franciacorta Brut Satèn 2001
Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Chardonnay
Prezzo: € 21,00 Punteggio:
Questo Franciacorta si presenta con un colore giallo dorato intenso e sfumature giallo paglierino, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e persistente. Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di crosta di pane, pralina e banana seguite da aromi di lievito, susina, burro di cacao, biancospino, mela, pompelmo, nocciola e vaniglia. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di mela, banana e susina. Una parte dello Chardonnay utilizzato per la cuvée fermenta in barrique. Questo Franciacorta matura in bottiglia sui propri lieviti per almeno 36 mesi.
Abbinamento: Antipasti di pesce e crostacei, Pasta e risotto con crostacei e verdure, Pesce saltato



Franciacorta Pas Dosé Millesimato Parosé 2002, Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Franciacorta Pas Dosé Millesimato Parosé 2002
Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Pinot Nero (70%), Chardonnay (30%)
Prezzo: € 27,00 Punteggio:
Alla vista si presenta con un colore rosa buccia di cipolla brillante e sfumature rosa buccia di cipolla, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e persistente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia, lampone e mandarino seguite da aromi di crosta di pane, biancospino, lievito, mela, pompelmo rosa, susina e vaniglia. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di lampone, ciliegia e mela. La cuvée fermenta in barrique. Questo Franciacorta matura in bottiglia sui propri lieviti per almeno 3 anni.
Abbinamento: Carne bianca arrosto, Pesce arrosto, Zuppe di pesce, Pesce alla griglia



Franciacorta Pas Dosé, Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Franciacorta Pas Dosé
Il Mosnel (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Chardonnay (60%), Pinot Bianco (30%), Pinot Nero (10%)
Prezzo: € 15,50 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo Franciacorta si presenta con un colore giallo dorato brillante e sfumature giallo paglierino, molto trasparente, buona effervescenza, perlage fine e persistente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di crosta di pane, lievito e banana seguite da aromi di acacia, biancospino, pera, nocciola, pompelmo, pralina, uva spina, mela, susina e vaniglia. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di banana, pompelmo e nocciola. Una parte dello Chardonnay utilizzato per la cuvée fermenta in barrique. Questo Franciacorta matura in bottiglia sui propri lieviti per almeno 36 mesi.
Abbinamento: Pasta e risotto con pesce e crostacei, Pesce arrosto, Crostacei alla griglia



Il Mosnel - Via Barboglio, 14 - 25040, Camignone di Passirano (Brescia) - Tel. 030 653117 Fax. 030 654236 - Enologo: Alberto Musatti, Luigi Biemmi, Flavio Poleghi - Anno fondazione: 1836 - Produzione: 250.000 bottiglie - E-Mail: info@ilmosnel.com - WEB: www.ilmosnel.com


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Giornale di Cantina


 Questa rubrica è riservata ai produttori di vino che intendono rendere note particolari attività produttive, annunciare nuovi prodotti o semplicemente comunicare alla clientela informazioni e promozioni sulla propria attività e i propri prodotti. Inviare le notizie da pubblicare al nostro indirizzo e-mail.

 

Antica Fratta: Una Bottiglia Tutta Nuova


 
Nuove bottiglie per la gamma Franciacorta di Antica Fratta: a partire dal tirage 2006, Brut, Satèn, Rosé e Millesimato si vestono di un vetro dalle linee femminili, mediterranee: è la bottiglia “Aida” di Vetreria Etrusca, novità nel panorama enologico italiano. Cristina Ziliani, presidente di Antica Fratta, ha scelto la nuova presentazione, abbinandola a una tonalità di vetro vicina al nero, che metta in risalto la piacevolezza visiva e tattile della linea e il gusto classico delle etichette, create nel 2001 dal prestigioso studio londinese Classens. La nuova bottiglia corona ed esplicita i tanti nuovi impulsi che stanno animando l'azienda franciacortina: la nuova presidenza, affidata tre anni or sono a Cristina Ziliani, la direzione marketing, curata da Marcello Bruschetti, l'impiego della grande dimora, sede dell'azienda, quale luogo privilegiato per incontri d'affari, cultura e convivio, col supporto degli chef più ammirati del territorio. Ma soprattutto l'eccellenza qualitativa dell'intera proposta enologica, che, particolarmente nella gamma “bollicine” affidata alla direzione tecnica di Piero Bonomi, intende ritagliarsi un'immagine di eleganza ed esclusività un po' glamour caratterizzata da un'impronta fresca, raffinata, priva di complessità troppo evolute che finiscono spesso per soffocare la piacevolezza che è sinonimo stesso di “effervescenza” e di “bollicine”.
“Aida” darà maggiore riconoscibilità ad Antica Fratta, e saprà sottolinearne il carattere elegante, femminile e seducente. Con la presentazione ufficiale della nuova bottiglia, i saloni ottocenteschi di Antica Fratta si “vestono” di vetro, e accolgono le opere di due artisti di Murano; Fabio Fornasier e Andrea Penzo. In particolare, a Fornasier si deve quel monumento alla bottiglia chiamato “Vi”, colossale lampadario realizzato con le ultime rimanenze di champagnotta tradizionale presenti in azienda, tagliate e modificate a mano, ora collocato tra le antiche nicchie della cantina. “Vi” rappresenta quindi il commiato alla bottiglia precedente, la chiusura del primo capitolo della storia di Antica Fratta, azienda che ora punta ad acquisire una immagine ben definita e riconoscibile.

 

Iniziata la Distribuzione di Inama Vin Soave 2005

La distribuzione della nuova annata del 2005 del Vin Soave di Inama è appena iniziata sulle tavole dei migliori ristoranti e nelle enoteche di prestigio italiane, e già sta riscuotendo i primi consensi. Un vino che si presenta nel consueto colore giallo chiaro con riflessi dorati e che anche quest'anno rispecchia le caratteristiche tipiche della Garganega in purezza, con note delicate di fiori di campo, dal sentore dolce e floreale, che si esprime in bocca con un'acidità equilibrata e una bella mineralità. «Siamo soddisfatti - è il commento di Stefano Inama, patron dell'Azienda - del risultato del nostro Soave, che supera addirittura le annate precedenti. Il tempo, con le grandinate dell'estate e il clima fresco dei mesi di settembre e ottobre - eventi meteorologici in apparenza negativi - ha invece naturalmente selezionato le uve senza portarle poi ad una surmaturazione, producendo un vino che è andato oltre tutte le nostre migliori aspettative. Riteniamo infatti che il Vin Soave 2005 sia l'annata migliore dal 1989. Anche quest'anno imbottiglieremo le nostre 200.000 bottiglie destinate al mercato nazionale ed internazionale. Nelle annate precedenti e per due anni di fila su Wine of the Week di Wine Spectator siamo stati recensiti con 90/100, pur essendo in attesa delle ultime valutazioni.»
La lavorazione Inama del Soave porta una firma ben riconoscibile di un vino che assomiglia allo storico Soave dei tempi antichi. Le uve, raccolte a piena maturazione e la macerazione sulle bucce consentono un'estrazione maggiore degli aromi e dei costituenti tipici del vitigno, che rendono il Vin Soave unico. Ricordiamo che il Soave di Inama viene fermentato in acciaio e dopo sette mesi di affinamento, sempre in acciaio, viene imbottigliato nelle preziose bottiglie dalle etichette studiate dall'architetto inglese Nick Wood. Vin Soave è il prodotto di punta dell'Azienda Inama che lo produce da vecchie pergole con un'età media superiore ai venticinque anni, dai vigneti di proprietà siti principalmente sul Monte Foscarino, estesi su una superficie di quasi venti ettari su suolo vulcanico in splendida esposizione ad un'altitudine prossima ai duecento metri.

Vino Nobile di Montepulciano: Semestre Positivo

Il Vino Nobile di Montepulciano contribuisce al trend di crescita del commercio estero del vino italiano come evidenziato dai dati Istat relativi al primo trimestre 2006. A confermare il buon andamento del mercato gli ottimi segnali ottenuti dalle varie fiere europee alle quali il Consorzio del Vino Nobile ha preso parte, tra le quali anche quella di Londra e di Dusseldorf in Germania. «Stiamo assistendo a un primo semestre di crescita - afferma il Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Massimo Romeo - che ci fa ben sperare per il semestre successivo; i dati sono incoraggianti, soprattutto in riferimento ai mercati cosiddetti emergenti, come quelli di Russia e Giappone, per i quali il Consorzio si è attivato da tempo per rafforzare la propria presenza». «Oltre ad azioni mirate a entrare nel mercato nuovo - continua Romeo - per il 2006/2007 il Consorzio ha in programma attività di rafforzamento della nostra presenza in Danimarca, Svizzera e Austria, paesi nei quali il nostro vino è già apprezzato e conosciuto».
A livello nazionale la crescita ha fatto registrare un +9% nel valore delle esportazioni di vino Made in Italy nel mondo con un successo rilevante negli Stati Uniti (+18%) e nei nuovi Paesi emergenti come Russia (+20%) e Cina (+132%), mentre sono stagnanti le tradizionali spedizioni nei Paesi dell'Unione Europea (-2%). Il dato rilevante si riferisce al fatturato del vino Made in Italy che nel 2005 ha raggiunto il record di 9 miliardi di euro con buone prospettive per l?anno in corso grazie ad una produzione di buona qualità contenuta a 48,1 milioni di ettolitri della quale quasi un terzo, per un totale di 15 milioni di ettolitri, destinata a vini Doc o Docg. I vini di Montepulciano, nel 2005, hanno avuto una crescita esponenziale per quanto riguarda il Nobile, prodotto di punta, e il Rosso di Montepulciano. Dal bilancio delle vendite dell'anno passato si evincono infatti un +17,25 per il Vino Nobile DOCG, che torna decisamente in territorio positivo dopo due anni di segno meno dovuto alla crisi mondiale dei consumi, sia pure contenuta rispetto ad altri vini di alta qualità, e un +17,06 per il Rosso DOC che non interrompe la sua ascesa, confermandosi un beniamino dei consumatori.
Il mercato più attivo è rappresentato attualmente dagli Usa dove il Vino Nobile di Montepulciano rispetto al 2003, quando la percentuale di export in USA aveva fatto registrare un 7,2%, ha segnato nel 2004 una svolta con la percentuale che ha toccato il 9,9%, superando il 10% nel 2005. «È un risultato che non ci ha lasciato sorpresi - dichiara il Coordinatore del Consorzio, Paolo Solini - dato il forte impegno del Consorzio e soprattutto quello dei nostri produttori nel promuovere bene e con strategie mirate le nostre produzioni in una paese, gli Stati Uniti, che oggi rappresenta una delle maggiori quote di mercato per il nostro settore». Oltre agli Stati Uniti i principali paesi all'estero per il Nobile sono Svizzera, Benelux, Regno Unito, Giappone, Canada, Austria e Germania.

Francoli Salva la Foresta ed è la Prima Grappa Ecocompatibile

Grazie all'adesione a Impatto Zero®, Distillerie Francoli ha scelto di produrre in modo etico, garantendo ai clienti che il processo produttivo della propria grappa non incide negativamente sull'ambiente e che, anzi, contribuisce alla salvaguardia delle foreste. Il progetto di LifeGate Impatto Zero® prevede che l'azienda calcoli quanta anidride carbonica emettono nell'atmosfera tutte le proprie attività industriali e commerciali, inclusi i viaggi in auto e in aereo, e si impegni ad annullare queste emissioni dannose salvaguardando una superficie boschiva di estensione tale da garantire l'assorbimento di tutta l'anidride carbonica emessa dall'azienda. A Distillerie Francoli sono stati assegnati 19,60 ettari di foresta tropicale in Costarica, uno dei polmoni verdi del nostro pianeta, messo a repentaglio dal disboscamento selvaggio, e a breve le grappe Francoli riporteranno in etichetta la certificazione “Impatto Zero®” come garanzia di eco-compatibilità aziendale.
Distillerie Francoli è una tra le prime aziende del mondo enogastronomico a sposare il progetto, sebbene a Impatto Zero® abbiano già aderito nomi noti di altri settori, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. A dimostrazione della sensibilità nei confronti del tema ambientale, il presidente Alessandro Francoli ha recentemente compiuto un viaggio al Polo Nord per verificare, assieme alla spedizione guidata dal Generale dell'Aeronautica Raffaele Selvaggio, lo stato di questo ecosistema, su cui incombe la minaccia dello scioglimento dei ghiacci a causa dell'effetto serra. Proprio presso la base polare “Barneo”, visitata in occasione del viaggio, un gruppo di scienziati sta studiando il fenomeno. L'impegno dell'azienda, tuttavia, non finisce qui e Distillerie Francoli ha già in progetto un programma di sensibilizzazione del settore e dell'opinione pubblica sul tema ambientale.
Il 30 settembre alle ore 10.30 presso le Distillerie Francoli si terrà il convegno Impatto Zero®: una scelta per il futuro dove, oltre alla presentazione ufficiale del progetto aziendale, verrà fornito un quadro aggiornato su quanto sta facendo la ricerca scientifica e come sta reagendo il mondo produttivo. «Distillerie Francoli è da sempre attenta a quanto accade attorno all'azienda.» afferma il presidente Alessandro Francoli «Nel campo del sociale organizziamo l'asta benefica Sorsi di Pace, appuntamento annuale in costante crescita. Con Impatto Zero® abbiamo invece voluto assumere una posizione attiva nei confronti del tema ambientale, che non può essere ignorato. Si tratta di un progetto impegnativo, ma siamo sicuri che si tratti della strada giusta e ci auguriamo che l'iniziativa aiuti anche a sensibilizzare il mercato.»



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