Nei mesi scorsi, per molti mesi, ci hanno raccontato che la causa principale
degli incidenti stradali in Italia fosse l'abuso di alcol e il consumo di
bevande alcoliche, vino compreso. Ci hanno raccontato che la maggioranza degli
automobilisti - di giovane età, prevalentemente - aveva la cattiva e deplorevole
abitudine, prima di mettersi alla guida, di esagerare con le bevande alcoliche
con l'alto rischio di essere causa di tragici incidenti, coinvolgendo la vita
degli altri, unicamente colpevoli di essersi trovati al momento sbagliato nel
posto sbagliato. Ci hanno raccontato che è bene non mettersi alla guida dopo
avere assunto - ma sarebbe meglio dire, scioccamente abusato - bevande
alcoliche, consiglio sul quale, ovviamente, siamo totalmente d'accordo. Quello
che non ci hanno invece raccontato è che la causa principale degli incidenti
automobilistici in Italia non è legata al consumo di bevande alcoliche.
Il risultato della campagna di sensibilizzazione sulla responsabilizzazione del
consumo di bevande alcoliche - sia chiaro, ben condivisibile e sostenibile - è
oggi la diffusa opinione che la maggioranza degli incidenti è provocato proprio
dal consumo di bevande alcoliche e dal consumo di sostanze stupefacenti. Oggi ci
dicono che non è così. Sia chiaro, per l'ennesima volta e prima di correre il
rischio di essere fraintesi: l'abuso di bevande alcoliche, compreso l'uso di
sostanze stupefacenti, è certamente qualcosa che non condividiamo, tanto meno
mettersi alla guida dopo avere esagerato con sostanze di questo tipo. A fare
chiarezza sull'argomento, una recente ricerca condotta dall'Istituto Piepoli,
dal titolo Percezione e Realtà: le Vere Cause degli Incidenti Stradali,
studio commissionato dalla FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). Lo
studio analizza la percezione della gente relativamente alle cause degli
incidenti stradali, confrontandola con le cause reali. I risultati sono
interessanti e - va detto - comunque non autorizza o giustifica nessuno ad
abusare di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti prima di mettersi alla
guida.
Lo studio ha confrontato la percezione degli italiani rispetto alle cause che
determinano gli incidenti stradali e il risultato è una clamorosa distorsione,
ben lontana dai fatti reali. Secondo gli intervistati, la causa principale degli
incidenti stradali è da riconoscersi nel consumo di alcol, mentre nella realtà
questo risulta essere fra le cause minoritarie, appena il 3%. Questo è il
risultato della campagna mediatica che da almeno due anni ha letteralmente
portato alla distorsione della realtà, facendo credere alla gente che la guida
in stato di ebbrezza fosse la causa principale delle morti da incidenti
stradali, mentre in realtà è una delle più marginali. Alla domanda su quali
fossero le due bevande alcoliche principalmente responsabili degli incidenti
stradali, il 79% ritiene che siano i superalcolici, 29% i cocktail, 18% la
birra, 11% le bevande mix-alcoliche e il 10% il vino. Il dato confortante
di questo studio è che il vino non è ritenuto fra le bevande principali
responsabili degli incidenti stradali, probabilmente per la cultura che esprime
nel nostro paese e forse anche per il ruolo elitario che la bevanda di Bacco
ha assunto negli ultimi anni.
Qual è invece la causa principale degli incidenti stradali in Italia? Secondo lo
studio condotto dall'Istituto Piepoli, la principale causa è da ricercare
nell'inosservanza delle regole della circolazione stradale, una causa che
raggiunge addirittura il 90%. Secondo lo studio condotto dall'Istituto Piepoli,
fra il 1997 e il 2007 il numero di morti provocate dagli incidenti stradali è
diminuito del 24%, un calo che vede come tappa fondamentale l'introduzione
della patente a punti e l'inasprimento delle sanzioni. Si deve comunque
osservare che fino al giugno 2003 il numero di morti causati da incidenti
stradali era in costante aumento. È interessante analizzare questo dato con
l'introduzione nel 2007 del divieto di vendita di bevande alcoliche dopo le ore
2 del mattino. I dati rilevati nel corso del 2008 evidenziano un calo di appena
il 7,8% rispetto all'anno precedente e addirittura inferiore agli anni
precedenti, quando questo provvedimento non era in vigore. Questo dato conferma
- qualora ce ne fosse ulteriormente bisogno - che i divieti spesso non portano a
risultati concreti.
Il risultato di questo importante studio non deve comunque giustificare o
incoraggiare l'abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti - chiunque ami
veramente il vino e la vita sa che il piacere e l'apprezzamento è principalmente
nella moderazione - e non deve nemmeno generare una distorta percezione sull'uso
delle bevande alcoliche prima di mettersi alla guida. È opportuno ricordare -
per onore della verità - che gli incidenti causati da soggetti di giovane età ed
effettivamente riconosciuti nella condizione di avere abusato di bevande
alcoliche o stupefacenti, sono quelli dalle conseguenze più drammatiche. Secondo
gli intervistati, certe ordinanze emanate dai sindaci delle città che obbligano
la chiusura anticipata dei locali notturni o il divieto di vendita di bevande
alcoliche dopo un determinato orario, sono considerate poco efficaci ai fini
della prevenzione. Queste misure sono state giudicate dalla maggioranza degli
intervistati come poco credibili e, addirittura, ipocrite.
Il risultato dell'indagine condotta dall'Istituto Piepoli fa comunque emergere
un aspetto sconcertante, perfino irritante. In un argomento delicato e serio
come quello degli incidenti stradali, è inammissibile che i mass media e le
istituzioni abbiano operato in modo così superficiale - o forse di comodo - fino
a diffondere informazioni false e distorte, facendo credere come
precoccupante e primaria una causa che in realtà rappresenta appena il
3%. Questo, oltre ad essere estremamente scorretto e vigliacco, lede fortemente
la dignità della gente manipolando la verità, un fattore che dovrebbe essere
fondamentale in ogni paese che si professa e si ritiene civile. O magari è il
solito modo superficiale all'Italiana: prendiamo una causa, la prima che
viene in mente - o che fa comodo - e su quella facciamo concentrare l'attenzione
della gente. Cari signori, la verità è importante: ci rende e vi rende credibili
e - non da ultimo - anche onesti, maturi e seri. Tutto questo si raggiunge anche
con il rispetto perché nessuno è sciocco e nessuno merita di essere trattato
come uno stupido bambino cattivo. Infine, un appello a tutti i veri amanti della
bevanda di Bacco: dimostriamo a questa gente che la nostra cultura è fatta
anche di responsabilità e moderazione. Valori veri e concreti che si basano su
una cultura. Non anneghiamoli dentro un bicchiere.
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