Fra i vini fortificati sono particolarmente famosi quelli prodotti in Spagna,
Portogallo, Italia e Francia. Nonostante sia meno frequente, i vini fortificati
sono prodotti anche in Australia, in Sud Africa e in altri paesi del mondo,
tuttavia sono proprio quelli tipici degli storici paesi Europei a ricoprire un
ruolo fondamentale nella categoria. La Spagna produce due eccellenti vini
fortificati conosciuti ovunque: il Jerez, noto anche con i nomi di Sherry e
Xérès, e il Málaga. Il Jerez è uno straordinario vino fortificato che grazie
ai suoi diversi stili offre ampie e interessanti possibilità nell'abbinamento
con il cibo. La produzione del Jerez consiste in un processo affascinante dal
quale si ricavano diversi stili di vino. Le uve tipicamente utilizzate per la
sua produzione sono il Palomino, impiegato per i Jerez secchi, il Pedro Ximenéz
e Muscatel per i Jerez dolci o semisecchi. La produzione inizia con la
vinificazione del mosto delle uve e al termine di questo processo si esegue una
prima valutazione del vino in modo da scegliere il suo futuro più adatto,
cioè se evolversi in Fino oppure in Oloroso, le due grandi
categorie di Jerez. La differenza fra fino e Oloroso consiste nel
modo in cui la maturazione e l'affinamento si svilupperanno con il tempo. I
vini base usati per la produzione dello Jerez maturano in botti non
completamente piene, in genere riempite per circa quattro quinti, e
immediatamente fortificati, cioè si procede ad aggiungere alcol, fino ad
ottenere una gradazione di 15° per i Jerez Fino e 18° per i Jerez Oloroso.
Grazie al grado alcolico più basso, nei Jerez Fino si svilupperà un prezioso ed
essenziale strato di microrganismi, lieviti della specie saccharomyces,
che coprirà interamente la superficie del vino nella botte scolma, un fenomeno
che non si verifica nei Jerez Oloroso a causa della maggiore quantità di alcol.
Questo strato di lieviti, detto flor, protegge il vino dall'ossigeno,
prevenendo quindi l'ossidazione, e la sua attività altererà le qualità
organolettiche del vino conferendo un carattere complesso assolutamente unico.
Nell'Oloroso, in cui non si sviluppa il flor, si verifica il fenomeno
dell'ossidazione che altererà le sue qualità organolettiche, molto diverse da
quelle che si sviluppano nel fino, e gli effetti di questo evento sono anche
ben visibili nel colore. Il Jerez Fino ha un colore giallo paglierino, tipico
dei vini bianchi, mentre i Jerez Oloroso hanno un colore ambra intenso: dallo
stesso vino base e grazie ai singoli fenomeni che si sviluppano, si ottengono
due prodotti molto diversi ma entrambi molto interessanti e complessi. La
maturazione del Jerez viene svolta con un sistema particolare detto
Solera y Criaderas (figura ), utilizzato anche per
la maturazione di altri vini fortificati, come per esempio il Marsala. Il
sistema consiste nel sovrapporre file di botti, ogni fila viene detta
escala e contiene vino di una particolare età media, la fila più bassa e
che poggia al suolo viene detta solera e contiene il vino più vecchio.
Le file al di sopra della solera prendono il nome di criaderas e
contengono vino di età inferiore. La fila subito sopra la solera prende
il nome di 1ª criadera, quella ancora sopra prende il nome di 2ª
criadera e così via fino ad arrivare alla fila più in alto che prende il nome
di ultima criadera. Il sistema consiste nel prelevare una quantità di
vino dalla solera, in genere non oltre un terzo della capacità delle
botti, che verrà poi imbottigliato: questa operazione prende il nome di
saca e viene svolta generalmente due o tre volte l'anno. La parte
prelevata dalla solera viene sostituita con il vino della fila
superiore, la 1ª criadera, che a sua volta è riempita con il vino della
2ª criadera, ripetendo il processo fino ad arrivare all'ultima
criadera che viene riempita con vino giovane e nuovo. Queste operazioni di
riempimento prendono il nome di rocio.
Il sistema Solera y Criaderas assicura una qualità del vino costante nel
tempo e si basa sul principio che il vino giovane acquisisce i caratteri del
vino più vecchio quando viene propriamente miscelato. Nei Jerez prodotti con
questo metodo, ma anche in altri vini fortificati, spesso si trova a fianco del
termine solera il millesimo, in genere molto vecchio, e questo non ha
nessun legame con l'annata del vino contenuto nella bottiglia, indica
semplicemente l'anno in cui è stato avviato il sistema Solera y
Criaderas. Pertanto se in una bottiglia si legge Solera 1870, significa
che il vino contenuto è stato prelevato da una solera avviata nel 1870 e di
cui, ovviamente, non si può determinare l'esatta annata proprio perché contiene
vini che sono stati miscelati a partire da quell'anno. Fra i Jerez stile
Fino troviamo la Manzanilla, prodotta a Sanlúcar de Barrameda,
tipica per il suo sapore molto secco. Fra gli altri stili di Jerez vanno
ricordati l'Amontillado, un Jerez Fino maturato per lungo tempo dopo la
scomparsa del flor; il Medium, un amontillado più dolce; il
Palo Cortado, l'Oloroso e il Cream, più dolce rispetto
agli altri due; il Pedro Ximenéz, dolce e denso, prodotto con l'omonima
uva appassite al sole; e infine il Pale Cream, un Jerez Fino dolce. Gli
Jerez sono generalmente secchi, tuttavia sono piuttosto celebri anche quelli
dolci grazie all'aggiunta di vini prodotti con uve Pedro Ximenéz e Muscatel. Ad
est di Jerez si produce l'altro famoso fortificato di Spagna: il Málaga.
Prodotto nella città omonima, questo vino utilizza in genere le tecniche del
Jerez e le uve che lo compongono sono Pedro Ximenéz, Muscatel e Airèn. Il
Málaga è prodotto sia secco sia dolce, in cui la dolcezza è ottenuta
aggiungendo mosto cotto.
Anche il Portogallo produce due vini fortificati famosi: il Porto e il Madeira.
La produzione del Porto consiste nell'interrompere il processo di fermentazione
del mosto aggiungendo alcol. Esistono due tipi di Porto: il bianco, prodotto
esclusivamente da uve a bacca bianca fra cui la Malvasia Bianca e il Verdelho,
e il rosso, prodotto da uve a bacca rossa, fra cui la Tinta Roriz, Touriga
Francesa e Touriga Nacional. Il Porto bianco è un vino leggero e aromatico
prodotto sia secco sia dolce. Fra i Porto rossi più semplici troviamo il
Ruby, un vino giovane con evidenti ricordi di frutta fresca, e il
Tawny, generalmente maturato in botte per circa 3 anni e che assume un
colore tendente all'arancio per effetto dell'ossidazione. I Porto di qualità
superiore sono caratterizzati da periodi di maturazione piuttosto lunghi. Il
Reserve è un Porto con un tempo di maturazione medio di 7 anni, tuttavia
i tempi di maturazione possono essere anche molto più lunghi: per i Tawny di
qualità possono arrivare anche a 40 anni e oltre. Fra i Porto più ricercati
vanno certamente ricordati i Vintage, vini millesimati espressamente
creati per dare il meglio di sé dopo un paziente e lungo periodo di maturazione
in bottiglia, spesso decine di anni. Di particolare interesse anche i
Late Bottled Vintage (LBV), generalmente maturati in botte per circa 5
anni, e i Crusted Port, prodotti dall'unione di diverse annate e
successivamente maturati in botte per circa 4 anni. L'isola di Madeira è famosa
per l'eccellente e omonimo vino fortificato che si differenzia dagli altri per
il metodo in cui viene prodotto. Questo vino deve le sue eccellenti qualità
grazie al metodo estufagem, un processo che consiste nello scaldare il
vino per un minimo di 90 giorni, oltre agli effetti dell'ossidazione. In
Francia i cosiddetti Vin Doux Naturel sono prodotti mediante la
fortificazione del mosto in fermentazione con lo scopo di interrompere questo
processo e mantenendo quindi lo zucchero. Celebri sono i Vin Doux
Naturel del Languedoc-Roussillon prodotti con uva Moscato Bianco, come ad
esempio il Muscat de Frontignan e il Muscat de Rivesaltes, e il
Banyuls, un vino rosso prodotto principalmente con uva Grenache Noir
nella zona dei Pirenei, che può essere sia secco sia dolce.
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| Il metodo Solera y Criaderas |
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In Italia il vino fortificato più rappresentativo è il celebre Marsala. La
produzione dei vini a Marsala risale a tempi molto antichi, tuttavia la sua
notorietà crebbe verso la fine del 1700 quando un commerciante inglese, John
Woodhouse, rimase sorpreso da quel vino e decise di esportarlo nella sua
patria. Con lo scopo di fare meglio sopportare al vino i rischi di un lungo
viaggio nella stiva della nave, decise di aggiungere alcol, forse memore di ciò
che veniva fatto per i vini fortificati Spagnoli e Portoghesi, tanto famosi e
apprezzati in Inghilterra. Il successo fu enorme e Woodhouse iniziò a produrre
il Marsala e a esportarlo nel Regno Unito. Sulla scia del successo si unirono
altri produttori che nel corso del tempo hanno contribuito a migliorare questo
grande vino e che anche oggi meriterebbe ben altra considerazione. Il Marsala è
un vino fortificato bianco prodotto con uve Grillo, Inzolia, Catarratto e
Damaschino, tuttavia esiste anche nella versione rosso prodotto con uve
Pignatello, Nero d'Avola e Nerello Mascalese. La produzione del Marsala
consiste nella fortificazione di un vino base, bianco o rosso, al quale può
essere aggiunto, a seconda dei tipi, mosto concentrato, mosto mutizzato, cioè
mosto reso infermentescibile con aggiunta di alcol, o mosto cotto. I Marsala si
dividono nelle seguenti categorie: Marsala Ambra, Marsala Oro e Marsala Rubino.
Il Marsala Ambra è prodotto aggiungendo mosto cotto al vino base, il
Marsala Oro è prodotto unicamente con uve a bacca bianca ed è vietato
l'uso del mosto cotto, mentre il Marsala Rubino è prodotto con uve a
bacca rossa ed è vietato l'uso del mosto cotto. La fortificazione dei Marsala
Oro e Rubino viene fatta aggiungendo acquavite di vino affinata per 5 anni in
botte anziché alcol. I Marsala si classificano come: Marsala Fine, con
maturazione non inferiore ad un anno; Marsala Superiore, con maturazione
non inferiore a due anni; Marsala Superiore Riserva, con maturazione non
inferiore a quattro anni; Marsala Vergine e/o Soleras, con maturazione
non inferiore ai cinque anni; Marsala Vergine Stravecchio o Riserva, con
maturazione non inferiore ai dieci anni. La denominazione Vergine deriva dal
modo in cui viene preparato questo tipo di vino. Il Marsala Vergine è ottenuto
unicamente dalla fortificazione del vino base con alcol o acquavite ed è fatto
divieto di aggiungere gli altri componenti permessi negli altri tipi, come il
mosto cotto o il mosto concentrato. Il Marsala è talvolta affinato con il
metodo Solera y Criaderas (figura ) e in tal caso
riporta in etichetta la dicitura soleras. Infine, il Marsala è
prodotto nelle versioni secco, semisecco e dolce, a seconda della quantità di
mosto cotto o mosto concentrato aggiunto al vino base. Considerando il modo in
cui viene prodotto il Marsala Vergine, ritenuto il più pregiato fra i Marsala,
questo può esistere unicamente nella versione secco.
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