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Contrasti di Monica di Sardegna e Bardolino SuperioreQuesto mese nei nostri calici versiamo due vini rossi, prodotti in territori distanti e con uve molto diverse sia in termini enologici sia sensoriali |
La Sardegna è uno scrigno enologico di straordinario valore. Il Veneto – evidentemente – non è da meno poiché la ricchezza di uve e vini presenti in questa regione è fra le più significative dell'enologia italiana. Due regioni e territori in ogni caso diversissimi e, dal punto di vista enologico e viticolturale, esprimono culture e tradizioni molto distanti. La diversità, in entrambi i casi, è fortemente espressa anche all'interno dei rispettivi territori, con una ricchezza di uve, spesso confinate in piccolissime aree, qualcosa che si verifica, in modo particolare, in Sardegna. Si potrebbe affermare – usando una metafora che, in questo caso sembrerebbe appropriata – lo scenario enologico di Sardegna e Veneto è in continuo fermento, vista la ricchezza di stili di vini molto diversi fra loro. Si tratta, evidentemente, di un risultato determinato non solo dalle rispettive e culture enologiche ma, in particolare, alla ricchezza e peculiarità ambientali e climatiche. Entrambe le regioni sono inoltre ricche di varietà autoctone e che hanno costituito legami profondissimi e irripetibili con i rispettivi territori. Questo è quello che si è verificato con le uve utilizzate per i vini della degustazione per contrasto di questo mese, il Monica di Sardegna e il Bardolino Superiore. Il vino sardo è prodotto con l'omonima uva ed è considerata fra le varietà più antiche presenti nell'isola. Il Bardolino Superiore, vino a Denominazione d'Origine Controllata e Garantita (DOCG) del Veneto, è composto da Corvina, Rondinella e Molinara, varietà autoctone che ritroviamo anche nel vicino territorio della Valpolicella. Per completezza, nel Bardolino Superiore – esattamente come per il Valpolicella – è ammesso l'impiego di Corvinone, anche in questo caso, varietà autoctona del Veneto. Si tratta, in entrambi i casi, di vini che hanno una forte connotazione territoriale e che ben rappresentano la cultura e tradizione enologica delle rispettive regioni.
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Il Monica di Sardegna è riconosciuto – in accordo al sistema di qualità enologica italiana – come vino a Denominazione d'Origine Controllata (DOC). La produzione di questo vino è ammessa nell'intero territorio della Sardegna. Come spesso accade in moltissime altre DOC d'Italia, è previsto l'impiego di Monica per un minimo di 85% e la restante quota può essere costituita da uve non aromatiche a bacca rossa consentite in Sardegna. Il Monica – l'uva con la quale si produce questo interessante vino – è considerata fra le varietà autoctone più antiche della Sardegna, le quali origini sono controverse e incerte. Questa antica varietà a bacca rossa è presente in tutte le province della Sardegna e prende parte nella produzione dei vini dell'Isola sia in purezza sia unito ad altre uve. Il Monica, inoltre, è presente anche nella composizione di alcuni vini DOC della regione, come il Mandrolisai e la DOC riservata a Cagliari, il capoluogo dell'isola. Le origini del Monica non sono chiare e, nelle varie ipotesi, si suppone sia stata introdotta nell'isola molti secoli fa. Alcuni sostengono che il Monica sia stato introdotto in Sardegna dai monaci camaldolesi, utilizzandolo per la produzione del vino da usare nella celebrazione delle liturgie. Secondo un'altra ipotesi, si suppone l'uva sia stata introdotta nel 1600 dagli aragonesi e conosciuta con il nome di Morillo – oppure Uva Mora – a causa del colore scuro degli acini. Si suppone, infatti, che l'odierno nome derivi appunto dalla corruzione linguistica di questi termini e che si sono adattati in italiano fino a diventare Monica. Questa varietà sarda produce vini di sicuro interesse enologico, mostrando una buona versatilità, essendo impiegata sia per i vini rossi da tavola, sia per quelli frizzanti e perfino passiti e liquorosi. I vini prodotti con uva Monica sono caratterizzati da una media struttura e bassa acidità, qualità che spingono i produttori – in genere – a produrre vini destinati al consumo immediato. Si deve comunque osservare che il Monica ha tuttavia una buona capacità di evoluzione nel tempo, soprattutto quelli maturati in botte.
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I vini di Bardolino – località in riva al Lago di Garda – sono fra i più conosciuti del Veneto e della provincia di Verona. I vini di questo territorio si spingono ben dentro l'entroterra della provincia di Verona, tanto da definire delle sottozone e che contraddistinguono fortemente i vini della denominazione Bardolino. A tale proposito, è bene chiarire che in questo territorio si definiscono due denominazioni – Bardolino e Bardolino Superiore – il primo riconosciuto a Denominazione d'Origine Controllata (DOC) il secondo si fregia anche del titolo di Garantita (DOCG). La base delle uve che compongono il Bardolino Superiore è praticamente la stessa prevista per i vini della vicina Valpolicella, cioè Corvina, Rondinella e Molinara. A queste uve possono inoltre essere aggiunte – per un massimo del 20% – varietà non aromatiche a bacca rossa ammesse alla coltivazione nella provincia di Verona. Nello specifico, e in accordo al disciplinare di produzione, il Bardolino Superiore è composto da 35-80% di Corvina, 10-40% di Rondinella e un massimo del 15% di Molinara. Per quanto riguarda la Corvina, il 20% della sua quota può essere sostituita dal Corvinone. I vini di Bardolino sono storicamente contraddistinti dalla loro finezza e immediatezza, di corpo medio e solitamente destinati al pronto consumo. L'eccezione a questo stile è rappresentato dai vini appartenenti alla denominazione Superiore, i quali si contraddistinguono sia per un corpo più pieno e robusto, sia per la capacità di maturare per tempi più lunghi, grazie anche all'impiego di botti di legno e alla vocazione di particolari zone. I vini di Bardolino vantano una lunga storia e tradizione, e sono stati fra i primi in Veneto a fregiarsi del riconoscimento DOC, in particolare, il Bardolino Superiore è stato il primo vino rosso del Veneto a raggiungere la DOCG nel 2001. Per quanto concerne lo stile leggero e immediato dei vini di Bardolino, si suppone derivi dalla tradizione enologica degli antichi popoli celtici, i quali erano soliti produrre vini leggeri e dissetanti. Uno stile che è ancora oggi, e in termini generali, riconoscibile nei vini Bardolino DOC, mentre quelli appartenenti alla denominazione Bardolino Superiore DOCG si distinguono solitamente per una maggiore struttura, spesso accentuata dall'uso della botte, sia per la fermentazione sia per la maturazione.
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Prima di versare nei calici i vini della degustazione per contrasto di questo mese, procediamo con la scelta delle due bottiglie che prenderemo in esame. A tale proposito, si deve osservare che – generalmente – il Bardolino Superiore è fatto maturare, in parte o completamente, in botte e, sovente, in barrique. Questa caratteristica enologica influirà nella scelta del Monica di Sardegna, poiché, anche in questo caso, si sceglierà un vino maturato nello stesso tipo di contenitore. Inoltre, si deve fare attenzione alla composizione dei due vini poiché, in entrambi i casi, e come spesso accade per i vini a Denominazione d'Origine Controllata DOC, è ammesso l'impiego di uve diverse. Per quanto riguarda il Monica di Sardegna, ci assicuriamo che il vino sia prodotto con l'omonima uva in purezza e, come detto, maturato in botte. Per quanto riguarda il Bardolino Superiore, si sceglierà una bottiglia prodotta con Corvina, Rondinella e Molinara, anche in questo caso maturato in botte. I due vini appartengono alla vendemmia più recente e sono versati in calici da degustazione alla temperatura di 18 °C. Versiamo i due vini nei rispettivi calici e iniziamo la nostra degustazione per contrasto. Il primo vino che prenderemo in esame è il Monica di Sardegna quindi, inclinando il calice sopra una superficie bianca, procediamo con la valutazione del suo aspetto, cioè colore e trasparenza. Osserviamo la base del calice dove si nota un colore rosso rubino brillante e, ponendo un oggetto fra il calice e la superficie bianca, si osserva una trasparenza moderata. Osserviamo adesso l'estremità del vino verso l'apertura del calice così da valutare la sfumatura: il Monica di Sardegna conferma il colore rosso rubino, talvolta accompagnato da note violacee. Passiamo ora alla valutazione dell'aspetto del Bardolino Superiore inclinando il suo calice, come per il vino precedente, sopra la superficie bianca. Il colore del vino veneto – osservato alla base – rivela una tonalità rosso rubino intenso e una trasparenza moderata, non molto diverso dal vino sardo. La sfumatura del Bardolino Superiore, osservata verso l'apertura del calice, è caratterizzata da un colore rosso rubino, talvolta tendente al granato. I profili olfattivi di Monica di Sardegna e Bardolino Superiore offrono al naso del degustatore delle sensazioni piuttosto diverse e distanti. Si deve infatti considerare il vino veneto è il risultato dell'unione di più varietà e che, pertanto, ognuna di queste contribuisce al profilo complessivo con le proprie e specifiche qualità. Al naso, il Monica di Sardegna si fa riconoscere per i profumi di frutti di bosco e a polpa rossa, oltre a sensazioni che ricordano i fiori. Gli aromi di frutta esprimono direttamente ciliegia, fragola, lampone e mora, mentre in quelli che riconducono al mondo dei fiori si riconoscono la violetta e il ciclamino. Il profilo olfattivo del Bardolino Superiore è caratterizzato, per così dire, da aromi che richiamano principalmente i frutti a polpa scura, come amarena, mora e prugna, spesso seguiti da fragola e lampone. Per quanto riguarda le sensazioni floreali, nel Bardolino Superiore si riconoscono spesso la violetta e la rosa. Riprendiamo la degustazione per contrasto di questo mese con la valutazione dei profili olfattivi del Monica di Sardegna e Bardolino Superiore. Come per l'esame precedente, il primo vino che valutiamo è quello sardo. Mantenendo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, procediamo con la prima olfazione che consentirà la valutazione dell'apertura del vino, cioè le qualità olfattive identificative. Dal calice percepiamo aromi intensi e puliti che ricordano ciliegia, fragola e lampone seguite dalle sensazioni di fiori nelle quali si riconoscono la violetta e il ciclamino. Procediamo ora con la roteazione del calice – operazione che favorisce l'ossigenazione, quindi lo sviluppo delle restanti qualità olfattive – ed effettuiamo la seconda olfazione. Il profilo olfattivo del Monica di Sardegna si completa con aromi di prugna e mora, oltre alle qualità terziarie tipiche della maturazione in legno, come vaniglia, cioccolato e tabacco. Passiamo ora alla valutazione del Bardolino Superiore e valutiamo la sua apertura. Dal calice percepiamo aromi intensi e puliti di amarena, prugna e mora seguiti da sensazioni floreali di violetta. Dopo avere roteato il calice, il profilo del vino veneto si completa con fragola, lampone e rosa, anche in questo caso accompagnati dalle sensazioni terziarie tipiche della maturazione in botte. Le differenze sensoriali dei due vini si esprimono ulteriormente nell'esame gustativo. Procediamo con la valutazione dell'attacco del Monica di Sardegna, cioè le sensazioni iniziali che il vino offre al gusto dopo il primo sorso. Il vino sardo si fa apprezzare subito per la buona struttura che si unisce a sensazioni di acidità e astringenza piuttosto contenuta. Si percepisce, inoltre, la piacevole morbidezza conferita dalla maturazione in botte e che, solitamente, non risulta invadente e consente l'espressione del carattere fruttato del Monica. In bocca si percepiscono infatti, netti e puliti, i sapori di ciliegia, fragola e lampone, confermando la buona corrispondenza con il naso. Passiamo alla valutazione del profilo gustativo del Bardolino Superiore, iniziando con l'esame del suo attacco, Prendiamo quindi un sorso del vino veneto: in bocca si percepisce una buona struttura e, anche in questo caso, le sensazioni di acidità e astringenza risultano moderate. Rispetto al vino sardo, quello veneto esprime maggiore morbidezza, qualità conferita prevalentemente dalla Corvina, oltre alla maturazione in legno. In bocca percepiamo i sapori di amarena, prugna e mora, confermando – anche in questo caso – la buona corrispondenza con il naso. Concludiamo la degustazione per contrasto di questo mese con la valutazione delle sensazioni finali che i vini lasciano in bocca dopo la deglutizione, in particolare la persistenza gusto-olfavttiva, uno dei fattori più importanti per la definizione della qualità. Il finale del Monica di Sardegna è persistente e in bocca si continuano a percepire i sapori di ciliegia, lampone, fragola e prugna, oltre alla moderata astringenza e acidità, tuttavia equilibrate dalla morbidezza e dall'effetto dell'alcol. Il finale del Bardolino Superiore è persistente e, anche in questo caso, in bocca si continuano a percepire nettamente i sapori di amarena, mora e prugna. Le sensazioni finali del vino veneto si completano, inoltre, con la piacevole morbidezza – decisamente più accentuata rispetto al vino sardo – che si unisce all'effetto dell'alcol. Effettuiamo ora l'ultima valutazione comparativa dei due vini, prima di Monica di Sardegna, poi di Bardolino Superiore: le differenze sono evidenti sia nel profilo olfattivo sia in quello gustativo.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Versy in Rose 2018 |
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Tenuta Montecchiesi (Toscana, Italia) | |
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Prezzo: € 28.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Cortona Syrah Klanis 2015 |
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Tenuta Montecchiesi (Toscana, Italia) | |
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Prezzo: € 28.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Valpolicella Ripasso Superiore 2016 |
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Dal Cero (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 22.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Amarone della Valpolicella 2013 |
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Dal Cero (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 50.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Sicilia Rosso Mandrarossa Carthago 2017 |
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Cantine Settesoli (Sicilia, Italia) | |
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Prezzo: € 18.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Sicilia Rosso Mandrarossa Terre del Sommacco 2016 |
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Cantine Settesoli (Sicilia, Italia) | |
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Prezzo: € 19.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Amarone della Valpolicella Telos 2015 |
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Tenuta Sant'Antonio (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 34.90 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 2015 |
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Tenuta Sant'Antonio (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 51.70 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Rosso Piceno Utopia 2015 |
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Montecappone (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 25.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Superiore Utopia 2016 |
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Montecappone (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 20.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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