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Contrasti di Colli Orientali del Friuli Merlot e TaurasiDue uve diverse per carattere – Merlot e Aglianico – e due territori distanti a confronto nei calici della degistazione per contrasto di questo mese |
Cos'hanno in comune Merlot e Aglianico? Nulla, a parte il colore. Anche l'origine di queste due varietà è decisamente distante dal punto di vista geografico: il Merlot è notoriamente originario dalla Francia – nel territorio di Bordeaux – l'Aglianico è una delle tante uve presenti in Italia e introdotte dalla Grecia in tempi remoti, o almeno così si suppone. Va detto infatti che, secondo alcune moderne ricerche condotte sul DNA dell'Aglianico, non è stato possibile rilevare similitudini con altre varietà greche, mettendo quindi in discussione la sua origine ellenica. La cosa della quale si ha comunque certezza è che l'Aglianico è una varietà antica e già nota in tempi remoti. Di questa magnifica uva ne parla infatti Orazio – celeberrimo poeta di epoca romana – il quale racconta che l'Aglianico era molto apprezzato a quei tempi nella sua Venosa, in Basilicata, per i suoi eccellenti vini. L'origine di questa varietà resta incerta e, se è vero che molti ritengono sia originaria della Grecia, è altrettanto vero che in questo paese non esiste varietà analoga all'Aglianico o che abbia comunque un legame genetico con quest'uva. Storia ben diversa quella del Merlot, la quale origine è da tutti considerata la terra di Bordeaux, nonostante le menzioni scritte ed espressamente riferite a questa varietà sono relativamente recenti. Le prime testimonianze risalgono infatti al 1700, tuttavia la prima citazione scritta risale al 1824 e nella quale l'uva è menzionata con il nome di merlau. Il nome, che poi diventerà Merlot, deriva da merlo, a causa del colore nero e scuro che ricorda, appunto, quello delle piume di quest'uccello. Il Merlot è innegabilmente l'uva rossa più celebre dello scenario enologico, virtualmente diffusa in ogni paese vitivinicolo del mondo. La sua massiccia diffusione è dovuta sia al suo carattere suadente e ammaliante, capace di produrre vini dalla piacevole morbidezza, sia per ragioni di emulazione, cioè l'esplicito intento di ricreare l'eleganza e il fascino di certi vini di Bordeaux. Inoltre, la spiccata qualità del Merlot di sposarsi pressoché perfettamente con il legno – in particolare, la barrique – ha ulteriormente contribuito alla diffusione dell'uva e dell'apprezzato stile morbido che è innegabilmente caratteristico nei suoi vini.
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Le varietà cosiddette alloctone – prevalentemente di origine francese – vantano oramai un rapporto lungamente consolidato con i territori nordorientali d'Italia. Introdotte verso la fine del 1800, quando in Europa imperversava la temibile fillossera e che distrusse gran parte dei vigneti del vecchio continente, il Merlot è stata una delle prime varietà impiegata per il ripopolamento dei vigneti nei territori nordorientali d'Italia, Friuli Venezia-Giulia compreso. Il successo di queste nuove varietà fu eclatante e, in molti casi, sostituirono addirittura le varietà locali superstiti, tanto da essere espiantate per fare posto alle nuove miracolose varietà francesi. Non si trattava, infatti, della sola necessità di ridare vita ai vigneti severamente colpiti dalla fillossera, ma anche di emulare lo stile e il successo dei vini francesi e, in questo senso, il Merlot è la varietà a bacca rossa che, più di ogni altra, ha avuto successo. La diffusione è ancora oggi enorme, tanto che la sua presenza nel territorio dei Colli Orientali del Friuli è addirittura parte dei vini a Denominazione d'Origine Controllata (DOC) di quest'area. Il Merlot ha un rapporto lungamente consolidato con la vitivinicoltura del Friuli Venezia-Giulia ed è ampiamente presente nei vigneti della regione, oltre a essere parte dei suoi vini DOC, sia da solo, sia unito ad altre varietà. La vinificazione del Merlot nel Friuli Venezia-Giulia – e pertanto anche del territorio dei Colli Orientali del Friuli – segue i modelli enologici tipicamente applicati a questa varietà, cioè la fermentazione e la maturazione in botti di legno, in modo particolare, la barrique. Il Colli Orientali del Friuli Merlot non tradisce, ovviamente, la natura della celebre uva bordolese e nei suoi vini è evidentemente percettibile la tipica morbidezza oltre ai profumi di ribes, amarena e prugna. Il contributo del legno accentua ulteriormente sia la morbidezza del Merlot sia la struttura del vino che, in molti casi, si può considerare robusta. L'influsso del clima del Friuli Venezia-Giulia conferisce inoltre al Merlot un carattere di elegante freschezza che completa la tipica morbidezza dell'uva fino a raggiungere un perfetto equilibrio.
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Il Taurasi è innegabilmente una delle glorie enologiche della provincia di Avellino e, ovviamente, della Campania. Prodotto con Aglianico, il Taurasi è stato il primo vino italiano prodotto con quest'uva a ottenere il riconoscimento della Denominazione d'Origine Controllata e Garantita (DOCG). Vino di struttura ed eleganza, il celebre rosso della provincia di Avellino è prodotto – in accordo al suo disciplinare di produzione – con uva Aglianico per un minimo dell'85% ed è previsto anche lo stile riserva. Il restante 15% della composizione del Taurasi può comprendere uve a bacca rossa autorizzate alla coltivazione nella provincia di Avellino. A tale proposito, si deve osservare che, nonostante il disciplinare del Taurasi non preveda l'uso dell'Aglianico in purezza, la quasi totalità dei produttori sceglie di utilizzare esclusivamente questa varietà. Una scelta evidentemente condivisibile e che favorisce giustamente la piena espressione dell'Aglianico senza inutili interferenze. Il Taurasi, in accordo al disciplinare di produzione, deve maturare per almeno 12 mesi in botte, periodo che si estende a 18 mesi nel caso dello stile riserva. Il vino prende il nome di Taurasi dall'omonimo comune in provincia di Avellino, tuttavia la sua produzione è consentita anche in altri comuni del territorio, tutti della provincia di Avellino. Il Taurasi, quando prodotto con Aglianico in purezza, è vino capace di potenza ed eleganza, grazie sia alla maturazione che prevede l'uso del legno, sia alla caratteristica acidità dell'uva. La freschezza dell'Aglianico, infatti, contribuisce piacevolmente alla personalità del vino oltre all'equilibrio della morbidezza conferita dal legno e dall'alcol. Si tratta, in ogni caso, di stili e di scelte specifiche dei produttori che, attraverso la maturazione dell'uva, l'uso del legno e il tempo di affinamento, creano Taurasi dalle personalità diverse e nei quali il fattore freschezza dell'Aglianico è variabile. Ci sono infatti vini Taurasi nei quali l'acidità dell'Aglianico è ben percettibile, altri invece che tendono a favorire la morbidezza, sebbene la freschezza tipica dell'uva è comunque presente nel quadro gustativo del Taurasi.
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La scelta dei vini della degustazione per contrasto di questo mese è piuttosto semplice poiché, in entrambi i casi, le possibilità di scelta sono decisamente ampie. Colli Orientali del Friuli Merlot e Taurasi sono infatti ben presenti nel mercato e non sarà difficile reperire le bottiglie da versare nei nostri calici. In entrambi i casi, sceglieremo vini maturati con lo stesso criterio enologico e gli stessi tipi di contenitori. Si deve ricordare, infatti, che il Taurasi è obbligatoriamente maturato in botte di legno o in barrique, pertanto anche il Colli Orientali del Friuli Merlot sarà scelto seguendo il medesimo criterio. È molto probabile che il vino friulano sia maturato in legno, una pratica che con il Merlot è molto frequente. Faremo tuttavia attenzione al tipo di contenitore, favorendo la scelta di vini maturati in botte grande. Per quanto riguarda l'annata, i vini non dovranno avere più di tre anni e, inoltre, per il Taurasi ci assicureremo che sia prodotto esclusivamente con Aglianico. I due vini sono versati nei rispettivi calici da degustazione alla temperatura di 18 °C. È arrivato il momento di versare Colli Orientali del Friuli Merlot e Taurasi nei rispettivi calici e iniziare la degustazione. La prima qualità sensoriale che prenderemo in esame è, come di consueto, l'aspetto del vino, pertanto colore e trasparenza. Il primo vino che prendiamo in esame è il friulano, quindi incliniamo il suo calice sopra una superficie bianca. Osserviamo la base del calice: il Colli Orientali del Friuli Merlot si presenta con un colore rosso rubino intenso, a volte cupo, e una trasparenza ridotta, tanto da rendere piuttosto difficoltosa la visione dell'oggetto posto a contrasto fra il calice e la superficie bianca. Osserviamo ora l'estremità del vino, verso l'apertura del calice – la cosiddetta unghia – la quale conferma il colore di base, quindi rosso rubino. Passiamo ora alla valutazione dell'aspetto del Taurasi, prodotto con l'uva Aglianico. Il vino campano si mostra ai nostri occhi con un colore rosso rubino intenso e brillante, generalmente con una trasparenza più elevata rispetto al Merlot. La sfumatura del Taurasi – osservata all'estremità del vino, verso l'apertura del calice – conferma il colore di base, a volte con tonalità rosso granato. I profili olfattivi di Merlot e Aglianico – quindi del Colli Orientali del Friuli Merlot e Taurasi – sono decisamente distanti. Entrambe le varietà godono di una buona diffusione, Aglianico compreso che è praticamente presente in tutte le regioni del sud Italia. I profili olfattivi di queste due uve risentono infatti dell'influsso del clima e del suolo, una caratteristica che si rileva soprattutto nel Merlot a causa della sua massiccia diffusione planetaria. La celeberrima uva bordolese, infatti, sebbene sia caratterizzata sempre da riconoscimenti di frutta a polpa scura – ribes, amarena e prugna in particolare – in certe condizioni climatiche e di maturazione può sviluppare aromi di tipo vegetale e che possono ricordare, in certi casi, il peperone. Anche il profilo olfattivo dell'Aglianico è orientato verso sensazioni di frutta a polpa scura, tuttavia in questa uva si riconoscono principalmente l'amarena, mora e mirtillo, spesso accompagnate da prugna e lampone. Il mondo dei fiori è ben rappresentato in entrambe le varietà con riconoscimenti di violetta e, nel Merlot, si può anche percepire il profumo dell'iris. Riprendiamo la degustazione per contrasto di questo mese e valutiamo i profili olfattivi dei due vini, iniziando – come per l'esame precedente – dal Colli Orientali del Friuli Merlot. Manteniamo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, eseguiamo la prima olfazione che ci consentirà di valutare l'attacco, cioè le sensazioni olfattive preliminari e identificative del vino. Dal calice si percepiscono profumi intensi e puliti di ribes, prugna e amarena, ai quali segue il piacevole aroma di violetta. Roteiamo il calice e procediamo con la seconda olfazione: il profilo olfattivo del vino friulano si completa con mirtillo, iris oltre a sensazioni tipicamente conferite dalla maturazione in legno, in particolare vaniglia, cioccolato e il tocco balsamico dell'eucalipto. Passiamo alla valutazione olfattiva del Taurasi e, sempre mantenendo il calice fermo in posizione verticale, eseguiamo l'analisi dell'apertura. Al naso si percepiscono aromi intensi e puliti di amarena, mora e mirtillo, seguiti dall'eleganza del profumo di violetta. Dopo avere roteato il calice ed eseguito la seconda olfazione, il profilo del Taurasi si completa con mirtillo, lampone e ciclamino, oltre alle qualità terziarie della maturazione in legno, compresa la vaniglia, cioccolato e il tocco balsamico del mentolo. Passiamo alla valutazione dei profili gustativi del Colli Orientali del Friuli Merlot e Taurasi, iniziando dal vino friulano. Prendiamo un sorso e valutiamo l'attacco, cioè le sensazioni iniziali che il vino produce in bocca. Il Merlot si fa riconoscere al gusto per la sua inconfondibile morbidezza, sensazione certamente accentuata anche grazie al contributo dell'alcol e della maturazione in legno. La struttura del vino è buona e in bocca si percepiscono sapori di ribes, amarena e prugna, con un'acidità decisamente contenuta così come l'astringenza dei tannini che risultano piacevolmente rotondi. Procediamo adesso con la valutazione del profilo gustativo del Taurasi, prendiamo un sorso di questo vino e concentriamoci sull'attacco. In bocca, rispetto al Colli Orientali del Friuli Merlot, notiamo subito la minore sensazione di morbidezza e una maggiore intensità della freschezza conferita dall'acidità. La struttura del Taurasi è decisamente buona, generalmente più robusta rispetto al vino friulano. In bocca percepiamo, intensi e puliti, i sapori di amarena, mora e prugna. Concludiamo la degustazione per contrasto di Colli Orientali del Friuli Merlot e Taurasi valutando le sensazioni che i due vini lasciano in bocca dopo la deglutizione, in particolare la persistenza gusto-olfattiva. Il finale del Merlot friulano è molto buono e in bocca lascia sapori puliti di ribes, amarena e prugna, ai quali si aggiunge – nettissima – la sensazione della morbidezza tipica di questa varietà. La percezione dell'astringenza risulta piuttosto rotonda, sia a causa dell'effetto della morbidezza del vino, sia per la maturazione in legno e per il tempo. Il finale del Taurasi è altrettanto buono e in bocca si percepiscono i sapori di amarena, mora e mirtillo, spesso seguiti dal lampone. Si continua a percepire la piacevole sensazione della freschezza conferita dall'acidità oltre alla buona percezione dell'astringenza prodotta dai tannini. Anche nella fase finale, la sensazione di morbidezza dei due vini è palesemente lontana e distante, come del resto lo sono anche tutte le altre qualità organolettiche di Colli Orientali del Friuli Merlot e Taurasi.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Barolo Undicicomuni 2016 |
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Arnaldo Rivera (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 30.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barolo Castello 2016 |
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Arnaldo Rivera (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 45.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Alto Adige Gewürztraminer Concerto Grosso 2019 |
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Elena Walch (Alto Adige, Italia) | |
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Prezzo: € 21.60 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Alto Adige Pinot Nero Ludwig 2017 |
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Elena Walch (Alto Adige, Italia) | |
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Prezzo: € 34.50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Abruzzo Montonico Superiore Santapupa 2019 |
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La Quercia (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 15.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Montepulciano d'Abruzzo Riserva Colline Teramane Mastrobono 2010 |
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La Quercia (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 35.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Alto Adige Lagrein Riserva Carano Vigna Arzenhof 2017 |
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Baron Di Pauli (Alto Adige, Italia) | |
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Prezzo: € 29.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Alto Adige Cabernet Merlot Riserva Arzio Vigna Arzenhof 2017 |
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Baron Di Pauli (Alto Adige, Italia) | |
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Prezzo: € 35.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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