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Contrasti di Lago di Caldaro Classico Superiore e Campidano di Terralba |
Bovale SuperioreDue vini interessanti, rappresentanti significativi delle loro terre, prodotti con uve altrettanto rappresentative di Trentino-Alto Adige e Sardegna, ricche di personalità e carattere. La degustazione per contrasto di questo mese mette a confronto due uve e due vini decisamente diversi e distanti. Non solo dal punto di vista geografico – i due vini sono prodotti in Trentino-Alto Adige e Sardegna – ma anche da quello ampelografico e sensoriale. Entrambe le regioni offrono un ampio panorama di uve e vini, spesso prodotti con varietà autoctone, tutti caratterizzati da spiccata personalità e riconoscibilità. Il patrimonio ampelografico di queste due regioni è ricco sia di varietà a bacca bianca sia rossa e, nonostante si faccia anche uso delle cosiddette uve internazionali, in particolare in Trentino-Alto Adige, l'identità delle varietà autoctone dei due territori è ampiamente rappresentata nei loro vini. Nella degustazione per contrasto di questo mese prendiamo in esame varietà rosse autoctone del Trentino-Alto Adige e della Sardegna. Nei nostri calici verseremo infatti vini prodotti in queste regioni appartenenti a territori a Denominazione d'Origine Controllata, nello specifico, Lago di Caldaro Classico Superiore per il Trentino-Alto Adige, Campidano di Terralba Bovale Superiore per la Sardegna. I vini della denominazione Lago di Caldaro sono prodotti, in accordo al suo disciplinare di produzione, con la varietà Schiava, anche se, in questo caso, è opportuno dire con le uve Schiava. Si deve infatti osservare che con questo termine si definisco ben tre varietà distinte e tutte ammesse alla produzione del vino Lago di Caldaro. Il Campidano di Terralba Bovale Superiore ha invece come protagonista una delle uve più interessanti di Sardegna – il Bovale – capace di creare vini di notevole pregio e personalità. Le uve Schiava e il Bovale sono varietà decisamente diverse e i loro vini altrettanto diversi da ogni punto di vista, sia enologico sia sensoriale. Da un lato, la finezza e l'eleganza dei vini del Lago di Caldaro e delle uve Schiava, dall'altro la potenza e il carattere del Bovale espresso nei vini di quella che è l'area più significativa di Sardegna per i vini prodotti con quest'uva: il Campidano di Terralba nelle provincie di Oristano e Sud Sardegna. Sarà quindi una degustazione per contrasto molto interessante, nella quale avremo l'opportunità di confrontare due stili decisamente diversi e distanti.
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Il territorio vitivinicolo del Lago di Caldaro è fra i principali rappresentanti della produzione enologica del Trentino-Alto Adige. Questa importante area a Denominazione d'Origine Controllata (DOC) si sviluppa intorno all'omonimo lago e si estende nei territori delle provincie di Bolzano e Trento, vanta una lunga storia e qui si producevano vini già nel 500 a.C. In questa denominazione l'uva regina è la Schiava, tuttavia – in questo caso – è opportuno parlare della famiglia delle uve Schiava poiché comprende tre membri distinti: Schiava Grossa, Schiava Gentile e Schiava Grigia. A causa del bilinguismo in vigore in Alto Adige, questa denominazione è conosciuta anche con il nome tedesco di Kalterersee, mentre – per la stessa ragione – le uve Schiava sono anche conosciute come Vernatsch, più specificamente e rispettivamente Großvernatsch, Kleinvernatsch e Grauvernatsch. Per completezza, va detto che la Schiava Gentile è anche detta Schiava Piccola (Kleinvernatsch) o Schiava Media (Mittlerer Vernatsch). Per quanto riguarda la Schiava Grigia, si tende a considerarla come una varietà distinta, nonostante le sue somiglianze enologiche e organolettiche con gli altri membri della famiglia Schiava. Sull'origine del nome, ancora oggi non si hanno certezze, poiché per alcuni deriverebbe dal modo con il quale in passato si coltivava questa vite, cioè legata a tutori e supporti (quindi, per così dire schiavizzata), ma anche per le drastiche potature effettuate con lo scopo di ottenere maggiore vigoria e quindi migliore qualità delle uve. Inoltre, per altri deriverebbe dalla caratteristica coltivazione a ceppo basso e schiavizzate in filari. Altra ipotesi, sarebbe l'origine slava, introdotta in queste terre durante le invasioni longobarde, quindi italianizzato in schiava. In accordo al suo disciplinare di produzione, questo vino è prodotto per un minimo dell'85% di uve Schiava Grossa, Schiava Gentile e Schiava Grigia, da sole o congiuntamente. La restante quota del 15% può essere eventualmente rappresentata da varietà ammesse alla coltivazione nel Trentino-Alto Adige. Il disciplinare del Lago di Caldaro, inoltre, prevede gli stili riserva, scelto, classico, classico riserva, classico superiore, classico superiore riserva, scelto classico, scelto classico riserva, scelto classico superiore e scelto classico superiore riserva. Gli stili riserva devono maturare per un periodo minimo di due anni, operazione spesso condotta in contenitori di legno.
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La Sardegna è fra le regioni d'Italia a vantare il maggiore patrimonio di varietà autoctone e, fra queste, una posizione di assoluto rilievo spetta certamente all'uva Bovale. Un tempo utilizzata come uva da taglio per conferire maggiore struttura ai vini dell'isola, in modo particolare, a quelli prodotti con Cannonau e Monica, oggi è ampiamente riconosciuto come uva di assoluto rilievo nel ricco panorama viticolturale della Sardegna. Il Bovale trova la sua espressione più significativa nella Denominazione d'Origine Controllata di Campidano di Terralba – o semplicemente, Terralba – il quale territorio di estende fra le provincie di Oristano e Sud Sardegna. Va infatti detto che, nonostante il Bovale sia diffuso in tutta la regione, quella di Campidano di Terralba è l'unica denominazione della Sardegna e prevedere l'impiego del Bovale come varietà prevalente. In accordo al suo disciplinare di produzione, infatti, il Campidano di Terralba si produce con Bovale Sardo e/o Bovale Grande per almeno l'85%, mentre l'eventuale parte rimanente può essere costituita da uve a bacca rossa ammesse alla coltivazione in Sardegna. A tale proposito, va detto che i produttori tendono a produrre i vini di questo territorio con Bovale in purezza, soprattutto per esaltare le interessanti qualità che quest'uva esprime in queste terre. Per quanto concerne la sua storia, l'origine del Bovale è ancora oggi poco chiara e incerta. Si suppone che si tratti di varietà introdotte dalla Spagna durante il dominio aragonese, distinguendosi in due varietà specifiche: Bovale Sardo – o semplicemente, Bovale – e Bovale Grande. Indagini genetiche su queste due varietà – nonostante il loro nome – hanno evidenziato che non esiste alcuna relazione fra le due uve e pertanto si tratta di varietà distinte. Si è potuto altresì evidenziare una certa similitudine del Bovale Sardo con le varietà Cagnulari e Graciano, mentre il Bovale Grande sembrerebbe condividere caratteristiche del Carignano, Cariñena e Mazuela, a testimonianza delle loro presunte origini spagnole. In accordo al disciplinare di produzione, il Campidano di Terralba prevede gli stili Superiore e Riserva, quest'ultima obbligatoriamente maturata per almeno due anni, pratica che sovente è condotta in contenitori di legno.
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Prima di iniziare la degustazione per contrasto di questo mese, provvediamo a reperire le due bottiglie che verseremo nei calici. A tale proposito va detto che la ricerca del Lago di Caldaro Classico Superiore è relativamente semplice poiché si tratta di un vino che gode di buona produzione e distribuzione. Sicuramente più difficile è l'acquisto del Campidano di Terralba Bovale Superiore, il quale – nonostante il suo prestigio enologico nel panorama viticolturale della Sardegna – non è molto presente negli scaffali della grande distribuzione, tuttavia una buona enoteca saprà certamente reperire questo interessante vino sardo. In entrambi i casi dovremo fare attenzione alla composizione, poiché i rispettivi disciplinari prevedono l'impiego delle uve primarie per un minimo dell'85%. Faremo quindi attenzione che il Lago di Caldaro Classico Superiore sia prodotto esclusivamente con le varietà Schiava, mentre il Campidano di Terralba Bovale Superiore con l'omonima varietà in purezza. Le due bottiglie appartengono alla vendemmia più recente e i vini sono versati in calici da degustazione alla temperatura di 18 °C. Versiamo il Lago di Caldaro Classico Superiore e il Campidano di Terralba Bovale Superiore nei nostri calici e diamo inizio alla degustazione per contrasto di questo mese. Il primo vino che prendiamo in esame è quello del Trentino-Alto Adige, quindi, inclinando il calice sopra una superficie bianca – è sufficiente un foglio di carta – osserviamo la base così da valutare il suo colore. Si osserva un deciso rosso brillante e intenso, inoltre – mettendo un oggetto a contrasto fra il calice e la superficie bianca – notiamo una trasparenza moderata tale da consentire la visione dell'oggetto. Concentriamo ora il nostro sguardo verso l'apertura del calice, dove lo spessore del vino si fa sottile, e valutiamo la sfumatura: il Lago di Caldaro Classico Superiore conferma il rosso rubino. Passiamo ora alla valutazione dell'aspetto del Campidano di Terralba Bovale Superiore e, come per il vino precedente, incliniamo il calice sopra la superficie bianca. Il colore del vino sardo è rosso rubino, decisamente intenso e più scuro rispetto al vino del Trentino-Alto Adige. La trasparenza del Bovale, rispetto al vino precedente, è decisamente inferiore e l'oggetto posto a contrasto è difficilmente visibile. La sfumatura del Campidano di Terralba Bovale Superiore conferma il colore rosso rubino. I profumi espressi dai vini prodotti con le uve Schiava e Bovale si differenziano sostanzialmente in diversi aspetti. I vini prodotti con le uve Schiava – come il Lago di Caldaro – si caratterizzano prevalentemente per la finezza e l'eleganza dei loro profumi, in particolare per le sensazioni di frutti a polpa rossa e fiori. Fra i riconoscimenti principali dei vini prodotti con le uve Schiava troviamo, per quanto riguarda le sensazioni riconducibili alla frutta, i profumi di ciliegia, lampone, prugna, fragola e mirtillo. Inoltre, i vini prodotti con le uve Schiava, e quindi anche il Lago di Caldaro, si caratterizzano sovente per un piacevole profumo di mandorla. Il mondo dei fiori che troviamo in questi vini è principalmente rappresentato da ciclamino e violetta. Ben diverso e decisamente più potente il profilo olfattivo dei vini prodotti con il Bovale. Il carattere, rispetto a quello espresso dalla Schiava, è decisamente più pieno e potente, nel quale si riconoscono, per quanto riguarda le sensazioni riconducibili a frutta, profumi di amarena, prugna, mora e mirtillo. Il principale riconoscimento floreale dei vini prodotti con Bovale è la violetta. Riprendiamo la nostra degustazione per contrasto e procediamo con l'analisi dei profili olfattivi del Lago di Caldaro Classico Superiore e Campidano di Terralba Bovale Superiore. Il primo vino che prendiamo in esame, come nella fase precedente, è quello prodotto in Trentino-Alto Adige. Mantenendo il calice in posizione verticale e senza rotearlo, effettuiamo la prima olfazione così da valutare l'apertura, cioè i profumi identificativi e primari. Il Lago di Caldaro Classico Superiore si fa riconoscere immediatamente per i suoi profumi di ciliegia, lampone e prugna, immediatamente seguiti dal profumo di ciclamino e violetta. Dopo avere roteato il calice, il vino del Trentino-Alto Adige continua a regalare profumi che ricordano la frutta e, in particolare, fragola e mirtillo. Inoltre, si percepisce netto e intenso il piacevole profumo della mandorla. Passiamo ora alla valutazione dell'apertura del Campidano di Terralba Bovale Superiore, procedendo con la prima olfazione e mantenendo il calice in posizione verticale, senza rotearlo. Al naso si percepiscono aromi intensi di amarena, mirtillo e mora, seguiti dal piacevole profumo della violetta. Dopo avere roteato il calice, il profilo del vino sardo si completa con prugna, talvolta accompagnata da lampone e ribes. La valutazione dei profili gustativi è certamente la fase che evidenzia le maggiori differenze fra Lago di Caldaro Classico Superiore e Campidano di Terralba Bovale Superiore. Iniziamo dalla valutazione dell'attacco, cioè le sensazioni gustative iniziali che percepiamo nel vino dopo il primo sorso. Come per le fasi precedenti, procediamo con la valutazione del Lago di Caldaro Classico Superiore e pertanto prendiamo un sorso di questo vino. In bocca si percepisce subito una piacevole e moderata astringenza, seguita dall'altrettanto piacevole freschezza conferita dall'acidità. Il vino è comunque ben equilibrato grazie all'effetto dell'alcol. In bocca percepiamo buona finezza ed eleganza, unitamente a sapori di ciliegia, lampone e prugna. Passiamo ora alla valutazione dell'attacco del Campidano di Terralba Bovale Superiore, prendendo quindi un sorso di questo vino dal calice. La differenza gustativa con il vino del Trentino-Alto Adige è evidente: l'attacco del vino sardo è decisamente di maggiore struttura e anche l'astringenza è più intensa. Inoltre, la percezione della morbidezza e dell'effetto dell'alcol sono maggiori, mentre la freschezza è decisamente inferiore. Si percepiscono infine i sapori di amarena, mirtillo e mora. Siamo giunti alla fase conclusiva della nostra degustazione per contrasto, consistente nella valutazione delle sensazioni finali che i vini lasciano in bocca dopo la deglutizione, in modo particolare la persistenza gusto-olfattiva. Il finale del Lago di Caldaro Classico Superiore è intenso e in bocca si continuano a percepire le piacevoli sensazioni di freschezza e la moderata astringenza, ben sostenute da buona eleganza e finezza. Si continuano inoltre a percepire i sapori di ciliegia, lampone, prugna e fragola, a volte anche la mandorla. Le differenze sensoriali dei due vini continuano anche nella fase finale della degustazione. Il Campidano di Terralba Bovale Superiore – anch'esso caratterizzato da buona persistenza – lascia infatti in bocca una sensazione di maggiore struttura e astringenza, con morbidezza più accentuata e freschezza di minore intensità rispetto al vino precedente. In bocca, infine, il vino sardo lascia ricordi netti e puliti di amarena, mora e prugna, spesso uniti a mirtillo.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Demetra Pinot Bianco Brut Nature |
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Mirabella (Lombardia, Italia) | |
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Prezzo: € 26,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Franciacorta Brut Nature Demetra 2016 |
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Mirabella (Lombardia, Italia) | |
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Prezzo: € 27,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Calinverno 2017 |
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Monte Zovo (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 23,90 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Amarone della Valpolicella 2017 |
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Monte Zovo (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 38,60 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Bianco di Custoza Superiore Campo del Selese 2020 |
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Albino Piona (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 20,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Bianco di Custoza Crea 2019 |
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Albino Piona (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 22,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Valdobbiadene Extra Dry Rive di Soligo Mas de Fer 2021 |
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Andreola (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 11,80 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Valdobbiadene Brut Rive del Refrontolo Col del Forno 2021 |
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Andreola (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 11,80 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Piemonte Moscato Secco Pasucrà 2021 |
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Forteto della Luja (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 9,80 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Soldati La Scolca Brut Millesimato Riserva d'Antan 2010 |
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La Scolca (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 70,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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La Scolca d'Antan 2008 |
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La Scolca (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 69,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Franciacorta Satèn Brut 2018 |
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Ricci Curbastro (Lombardia, Italia) | |
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Prezzo: € 30,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Franciacorta Dosaggio Zero Gualberto 2012 |
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Ricci Curbastro (Lombardia, Italia) | |
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Prezzo: € 41,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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I Sondaggi di DiWineTaste
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