![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Contrasti di Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle e Ischia BiancolellaI vigneti del mare incontrano quelli di montagna, in un confronto sensoriale ed enologico diverso sotto ogni aspetto e con l'unico elemento comune rappresentato dal fatto di appartenere allo stile bianco. |
Il mare incontra la montagna, per meglio dire, l'isola incontra i vigneti più alti d'Europa. La degustazione per contrasto di questo mese vede come protagonisti i vini bianchi di due territori unici e rari, non da ultimo, che si contraddistinguono per la viticoltura non sempre agevole e semplice. Ci troveremo infatti nei calici i vini di tue territori diversissimi fra loro, non solo per l'eccezionalità geografica ed enologica, ma anche per il fatto di essere prodotti con uve dai profili organolettici diversissimi. Varietà rare, la cui diffusione è piuttosto limitata nei rispettivi territori di origine, due uve autoctone fra le tantissime presenti in Italia. Il primo vino che prendiamo in esame è il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle, i cui vigneti possono raggiungere anche 1200 metri di quota sul livello del mare, di fatto fra i vigneti più alti d'Europa. Il secondo vino, Ischia Biancolella, si produce nell'omonima e suggestiva isola della Campania, nel Golfo di Napoli. Si tratta di due territori speciali e particolari che, per le rispettive caratteristiche morfologiche e geografiche, fanno della viticoltura un'attività non esattamente semplice, spesso ricorrendo a tecniche colturali senza le quali sarebbe praticamente impossibile l'esistenza stessa dei vigneti. Se è vero che i territori dai quali provengono questi vini sono speciali e unici, queste qualità sono innegabilmente vere anche per le uve utilizzare per la loro produzione. Il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle è infatti prodotto con il Prié Blanc, varietà autoctona di questa regione e che non è presente in altri territori. La Biancolella, varietà utilizzata per la produzione dell'altro vino della nostra degustazione per contrasto, è un'uva di origini greche e giunta nell'isola d'Ischia attraverso la Corsica, rappresenta la principale varietà dell'isola, pur essendo coltivata anche in altre aree della Campania. Due vini diversissimi che regalano ai sensi qualità sensoriali distanti, pertanto estremamente adatti per le finalità della nostra degustazione.
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Nel suggestivo territorio a ridosso delle Alpi, vicino al Monte Bianco, si trova Morgex e, poco distante, La Salle, le due località che danno il nome a questa denominazione vitivinicola della Valle d'Aosta. Ci troviamo nel territorio nordoccidentale della regione, non molto distante dal confine con la Francia, in luoghi dall'affascinante bellezza di paesaggi, nei quali non è difficile scorgere i vigneti. In queste terre la coltivazione della vite è resa difficile sia dalle temperature sia dall'altitudine, praticamente al limite dell'adattamento della vite. Morgex si trova, infatti, a 920 metri di altitudine sul livello del mare e La Salle a circa 1000, mentre i vigneti di questa affascinante denominazione si coltivano – addirittura – fino oltre 1200 metri. Questo è il regno del Prié Blanc, l'uva con la quale si produce il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle, considerato come il vitigno a bacca bianca più alto d'Europa poiché i vigneti di questo territorio possono trovarsi – in accordo al disciplinare di produzione – anche a 1300 metri di alitudine. Questa interessante varietà a bacca bianca vanta inoltre un'altra caratteristica tale da renderla ulteriormente unica nello scenario vitivinicolo mondiale. Grazie all'elevata altitudine, infatti, il Prié Blanc è fra le pochissima varietà al mondo a essere coltivata su piede franco. Le condizioni climatiche che si verificano a queste quote, in modo particolare la bassa temperatura, sono tali da non consentire la vita e la presenza della temibile fillossera, pertanto le barbatelle di Prié Blanc non sono innestate su apparati radicali resistenti a questo nefasto afide. I vini prodotti con questa varietà – e quindi anche il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle – si caratterizzano per la finezza organolettica, sia nell'olfatto sia nel gusto, di moderata struttura e spiccata freschezza. La versatilità del Prié Blanc, inoltre, consente la produzione di altri stili di vini, in particolare spumanti e dolci da uve appassite. La vinificazione è per la quasi totalità dei casi condotta in contenitori inerti, proprio con lo scopo di preservare ed esaltare le raffinate qualità organolettiche.
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Ischia, famosa isola del golfo di Napoli e appartenente all'arcipelago delle isole flegree, si può considerare a tutti gli effetti una perla della viticoltura e dell'enologia italiana. In questa bellissima isola, infatti, la viticoltura ha una storia lunghissima di oltre mille anni. Si hanno testimonianze della coltivazione della vite e della produzione di vino già ai tempi della colonizzazione da parte degli antichi greci provenienti da Eubea, i quali introdussero la viticoltura nell'isola nell'ottavo secolo avanti Cristo. Nei pressi di Lacco Ameno, nella parte nordoccidentale dell'isola, è stata rinvenuta una coppa, risalente ai tempi della colonizzazione, nella quale si legge una frase che celebra la qualità del vino dell'isola, a testimonianza anche della lunga storia enologica di Ischia. La viticoltura ha rappresentato per secoli una delle risorse economiche dell'isola, tanto da influire in modo sostanziale e importante sia la vita sia le tradizioni dei suoi abitanti. La coltivazione della vite nell'isola d'Ischia si può considerare a tutti gli effetti eroica, poiché la particolare morfologia del suolo e la ridotta superficie utilizzabile a questo scopo, impongono l'adattamento e la modifica del territorio così da renderlo adatto alla viticoltura. I vigneti dell'isola si estendono sui ripidi e scoscesi pendii che degradano verso il mare, imponendo la necessaria costruzione di terrazzamenti sorretti da muri a secco in tufo. Fra le glorie enologiche dell'isola d'Ischia, troviamo la varietà a bacca bianca Biancolella, l'uva più diffusa e importante dell'isola e che qui è capace di produrre vini di carattere e personalità. Si ritiene che l'origine di questa varietà sia la Grecia, introdotta nell'isola dagli eubei, i quali l'avevano precedentemente portata in Corsica, dov'è ancora oggi presente e conosciuta con il nome di Petite Blanche. Dall'isola d'Ischia la Biancolella si diffonde nella vicina Procida per poi approdare anche nell'entroterra della Campania.
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I due vini che prenderemo in esame nella degustazione per contrasto di questo mese – come già detto – sono prodotti in territori piuttosto ristretti, pertanto disponibili in quantità decisamente limitate. Questa premessa è doverosa poiché siamo consapevoli che la reperibilità del Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle e Ischia Biancolella non è esattamente semplice. In accordo al disciplinare di produzione, il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle è prodotto con Prié Blanc in purezza, pertanto nella scelta non dovremo porre particolare attenzione poiché avremo la certezza della sua composizione. Per quanto riguarda l'Ischia Biancolella, in accordo al suo disciplinare di produzione – esattamente come accade per la maggioranza dei vini a denominazione italiani – la quota minima dell'uva dichiarata in etichetta deve essere almeno dell'85%. Faremo pertanto attenzione ad assicurarci che il vino sia prodotto con Biancolella in purezza. In entrambi i casi, sceglieremo vini prodotti con l'impiego di contenitori inerti, un fattore enologico che comunque è tipico per la produzione di questi vini. Le due bottiglie appartengono all'ultima vendemmia disponibile e sono serviti in calici da degustazione alla temperatura di 10 °C. Possiamo adesso iniziare la nostra degustazione per contrasto, procedendo con la valutazione dell'aspetto dei due vini. Il primo vino che prendiamo in esame è il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle, pertanto incliniamo il suo calice sopra una superficie bianca, per esempio un foglio di carta. Osserviamo la base del calice, dove lo spessore del vino è maggiore: il bianco della Valle d'Aosta si presenta con un colore giallo verdolino brillante e intenso, trasparenza molto elevata. Valutiamo ora la sfumatura del Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle, osservando il vino verso l'apertura del calice, dove lo spessore è più sottile, nella quale si conferma il giallo verdolino. Passiamo ora alla valutazione dell'aspetto dell'Ischia Biancolella e, come per il vino precedente, incliniamo il suo calice sopra la superficie bianca. Il colore del vino campano è decisamente più scuro del vino della Valle d'Aosta: qui il colore è decisamente giallo paglierino intenso e brillante, con trasparenza molto elevata. Valutiamo ora la sfumatura di questo secondo vino, verso l'apertura del calice, nella quale è confermato il colore di base giallo paglierino. I profili olfattivi del Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle e Ischia Biancolella si caratterizzano per qualità molto diverse, nelle quali sia la personalità specifica delle uve utilizzate per la loro produzione, sia le caratteristiche dei rispettivi territori, influiscono nei loro profumi. Il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle, prodotto con l'uva Prié Blanc in purezza, si contraddistingue per il profilo olfattivo di grande eleganza e finezza, spesso caratterizzato da profumi erbacei. Il carattere primario di questo vino è espresso da frutti e fiori, molto spesso da sensazioni che richiamano gli agrumi – in particolare, il pompelmo – oltre a pera, mela verde, pesca e frutti tropicali, come l'ananas, infine la mandorla. Il mondo dei fiori è ben rappresentato dal biancospino, spesso accompagnato da acacia e ginestra. Il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle si caratterizza inoltre per il suo profilo erbaceo, nel quale si riconosce spesso il fieno, oltre a erbe aromatiche, come timo e salvia. Ben diverso il profilo olfattivo dell'Ischia Biancolella, caratterizzato prevalentemente da frutti, in modo particolare, mela, pera, susina, pesca, agrumi e mandorla. Il mondo dei fiori del Biancolella è espresso principalmente da ginestra e biancospino. Non mancano, infine, sensazioni riconducibili alla frutta esotica, in particolare l'ananas, e – talvolta – un piacevole accenno di miele. Riprendiamo la degustazione per contrasto di questo mese, procedendo con la valutazione dei profili olfattivi di Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle e Ischia Biancolella. Come per la fase precedente, il primo vino che prendiamo in esame è il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle. Manteniamo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, effettuiamo la prima olfazione così da valutare la sua apertura. Dal calice percepiamo – netti e puliti – i profumi di pera, mela verde, pesca e biancospino, oltre a una piacevole sensazione di agrumi nella quale si può riconoscere il pompelmo. Dopo avere roteato il calice ed effettuato la seconda olfazione, al naso percepiamo il carattere erbaceo di questo vino, in particolare le sensazioni che ricordano fieno, timo e salvia, oltre a ginestra e acacia. Il profilo olfattivo del Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle si completa, infine, con ananas e mandorla. Passiamo ora alla valutazione dell'apertura dell'Ischia Biancolella, procedendo quindi con la prima olfazione. Dal calice emergono profumi intensi di mela, agrumi, susina e biancospino, oltre a pera e ginestra. Roteiamo ora il calice – così da favorire lo sviluppo degli altri aromi – e procediamo con la seconda olfazione. Il profilo olfattivo dell'Ischia Biancolella si completa con pesca, ananas, anice, mandorla e un piacevole tocco di miele. Passiamo ora alla valutazione dei profili gustativi dei due vini della nostra degustazione per contrasto, iniziando – come nelle fasi precedenti – dal Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle. La prima qualità che prendiamo in esame è l'attacco, cioè le sensazioni gustative che si percepiscono in bocca al primo sorso. Il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle si fa riconoscere immediatamente per la sua spiccata freschezza e una piacevole sensazione minerale, raggiungendo l'equilibrio grazie all'effetto dell'alcol, non eccessivamente intenso ma certamente adatto per questo tipo di vino. In bocca percepiamo i sapori di mela verde, pera, pesca e pompelmo, buona corrispondenza con il naso. Passiamo ora alla valutazione dell'attacco dell'Ischia Biancolella, quindi prendiamo un sorso del vino campano. In bocca percepiamo, anche in questo caso, una netta sensazione di freschezza e mineralità, oltre a una struttura decisamente più robusta rispetto al vino precedente. L'equilibrio del vino è ottenuto, anche in questo caso, grazie all'effetto dell'alcol. In bocca, inoltre, percepiamo i sapori di mela, pera, susina e pesca. Concludiamo la degustazione per contrasto di questo mese con la valutazione delle sensazioni finali che i due vini lasciano in bocca dopo la deglutizione, in modo particolare la persistenza gusto-olfattiva. Il finale del Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle è intenso e pulito, in bocca si continua a percepire la piacevole sensazione della freschezza conferita dall'acidità, oltre ai sapori di mela verde, pompelmo, pera, ananas e un accenno che ricorda la mandorla. In bocca si percepisce inoltre una sensazione di finezza ed eleganza, con una persistenza decisamente buona. Il finale dell'Ischia Biancolella è anch'esso persistente, lasciando in bocca una sensazione di pulizia e piacevolezza, nella quale si continua a percepire la buona freschezza e mineralità, con sapori di mela, pera, susina e pesca, spesso seguiti dal piacevole tocco di mandorla. Poniamo ora i calici l'uno di fianco all'altro ed effettuiamo l'ultima olfazione, prima il Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle e poi l'Ischia Biancolella: le differenze olfattive dei due vini sono decisamente distanti.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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San Piero 2014 |
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Montecalvi (Toscana, Italia) | |
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Prezzo: € 35,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Vigna Vecchia 2016 |
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Montecalvi (Toscana, Italia) | |
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Prezzo: € 55,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Metodo Classico Pas Dosé Mirizzi 2015 |
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Montecappone (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 44,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Ergo Sum Mirizzi 2017 |
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Montecappone (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 80,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Pecorino Supergiulia 2019 |
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Cataldi Madonna (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 30,70 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Montepulciano d'Abruzzo Tonì 2018 |
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Cataldi Madonna (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 42,70 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Orfeo 2020 |
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Paolo Leo (Puglia, Italia) | |
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Prezzo: € 13,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Primitivo di Manduria Passo del Cardinale 2021 |
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Paolo Leo (Puglia, Italia) | |
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Prezzo: € 9,90 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Rambëla Bianca 2021 |
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Randi (Emilia-Romagna, Italia) | |
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Prezzo: € 10,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() |
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Bursôn Selezione 2017 |
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Randi (Emilia-Romagna, Italia) | |
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Prezzo: € 15,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Abruzzo Pecorino Superiore La Foia 2020 |
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Fontefico (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 24,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Montepulciano d'Abruzzo Cocca di Casa 2019 |
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Fontefico (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 15,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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