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Contrasti di Valle d'Aosta Torrette e Vino Nobile di MontepulcianoIl vino rosso più caratteristico della Valle d'Aosta a confronto con uno dei celebri vini della pronvincia di Siena e di Toscana. |
Due vini rossi diversi e distanti, figli di terre che non hanno nulla in comune – tranne l'appartenenza allo stesso Paese – uve che non condividono alcuna storia, tanto meno somiglianze genetiche. Due territori che si distinguono per paesaggi diversi, climi e condizioni ambientali distanti, con l'unica caratteristica comune di essere terre di grandi vini. Entrambi, inoltre, prevedono l'impiego di un'uva dominate e l'utilizzo di altre varietà, tuttavia – anche in questo caso – si tratta di varietà diverse e con profili viticolturali, enologici e sensoriali che non condividono alcuna caratteristica, tranne il fatto di essere a bacca rossa. Da una parte i suggestivi paesaggi di montagna a ridosso delle Alpi e terre bagnate da fiumi; dall'altra, non meno suggestivi panorami di collina, nelle sconfinate estensioni di verde e di terre fertili e generose. In entrambi i casi luoghi e terre adatte alla viticoltura, sebbene con risultati molto diversi. I vini che prendiamo in esame nella degustazione per contrasto di questo mese sono prodotti in Valle d'Aosta e in Toscana, rispettivamente nelle terre che si sviluppano intorno ad Aosta – il capoluogo della regione – e in quelle di Montepulciano, in provincia di Siena. Il primo vino è infatti il Valle d'Aosta Torrette, il rosso maggiormente prodotto e consumato di questa regione, nel quale il protagonista principale è il Petit Rouge. Il secondo è il Vino Nobile di Montepulciano, importante e storico vino della Toscana, nel quale si esprime principalmente la personalità del Sangiovese. Entrambi i vini prevedono – in accordo ai rispettivi disciplinari di produzione – l'impiego di più varietà, oltre alle principali, e questo è generalmente quello che si verifica nella maggioranza delle bottiglie prodotte nei rispettivi territori. La degustazione per contrasto di questo mese, quindi, mette a confronto due vini risultato dell'unione di più uve, una caratteristica che, senza dubbio, contribuisce ad arricchire le rispettive personalità.
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Nell'interessante panorama enologico della Valle d'Aosta, Torrette – sia la denominazione, sia il vino – occupa uno spazio di rilievo. Si tratta infatti dell'area a Denominazione d'Origine Controllata più estesa della regione ed è prodotto con la varietà autoctona Petit Rouge, l'uva a bacca rossa più diffusa in Valle d'Aosta, i quali vini sono fra i più diffusi e consumati nella regione. Il territorio della denominazione si sviluppa, nella destra orografica del fiume Dora Baltea nei comuni di Aymavilles, Charvensod, Gressan, Introd, Jovençan e Villeneuve, mentre nella sinistra orografica nei comuni di Aosta, Quart, Saint-Christophe, Saint-Pierre, Sarre e Villeneuve. Si tratta di un territorio al centro della regione e che si sviluppa intorno ad Aosta – il capoluogo della Valle d'Aosta – con una superficie complessiva tale da rappresentare la primaria denominazione per estensione. L'unico stile previsto dal disciplinare per questa area è il rosso, principalmente prodotto – come già detto – con la varietà autoctona Petit Rouge. Quest'uva, in accordo al disciplinare di produzione, deve rappresentare almeno il 70% della composizione, mentre l'eventuale parte complementare può essere costituita unicamente da varietà a bacca rossa ammessi alla coltivazione in Valle d'Aosta. La produzione di questo vino contempla pertanto due modelli enologici distinti e, ovviamente, entrambi interessanti e permessi dal disciplinare. Ci sono infatti produttori che preferiscono, probabilmente per motivi anche tradizionali, la scelta di utilizzare uve diverse, mentre altri interpretano questo vino attraverso l'uso esclusivo del Petit Rouge. Il risultato è evidentemente diverso, nonostante la personalità dell'uva primaria resti comunque ben evidente e dominante anche nei casi di presenza di altre uve. La maturazione, in accordo al disciplinare, deve essere di almeno 5 mesi, una pratica che i produttori tendono a svolgere prevalentemente in contenitori inerti, tuttavia si trovano anche vini fatti maturare in botte. Quest'ultima procedura tende ad ammorbidire la tipica freschezza del vino e, se condotta in modo eccessivo, può privare il Valle d'Aosta Torrette della sua caratteristica espressione sensoriale di fiori e frutti.
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Il Vino Nobile di Montepulciano rappresenta uno dei principali e più importanti pilastri della storia enologica della provincia di Siena e Toscana. È fra i vini più antichi d'Italia, tanto da vantare citazioni scritte risalenti a prima dell'anno 1000, menzionato in un documento del 789 nel quale il chierico Arnipert offre alla chiesa di San Silvestro o San Salvatore a Lanciniano sull'Amiata, un vigneto nei pressi del castello di Policiano. Lo storico romano Tito Livio, inoltre, affermò che nel 55 a.C. gli antichi Galli giunsero in Italia dopo avere assaggiato il vino di queste terre offerto da Arunte o Arrunte, un etrusco di Chiusi, non distante da Montepulciano. In entrambi i casi, è difficile supporre se i vini di Montepulciano di quei tempi fossero simili a quelli che conosciamo oggi, soprattutto le varietà d'uva impiegate, ma testimoniano la lunga storia enologica di queste terre, riconoscendo ai suoi vini – già a quei tempi remoti – eccellenza e qualità. Il protagonista del Vino Nobile di Montepulciano è il Sangiovese – localmente detto anche Prugnolo Gentile – la varietà a bacca rossa più diffusa e coltivata nel centro Italia e presente anche in altre regioni del Paese. In accordo al disciplinare di produzione, il Vino Nobile di Montepulciano è prodotto con almeno il 70% di Sangiovese, mentre l'eventuale quota complementare può essere costituita da altre varietà ammesse alla produzione, definite in un elenco comprendente ben 85 uve, sia bianche sia rosse. A tale proposito si deve tuttavia osservare che, oltre al Sangiovese, le varietà più utilizzate per questo vino sono il Canaiolo Nero e il Mammolo, una combinazione che è da considerarsi certamente la più storica e frequente. Questo grande vino della provincia di Siena – riconosciuto dal sistema di qualità italiano come Denominazione d'Origine Controllata e Garantita, DOCG – prevede un tempo di maturazione minimo di 24 mesi, dei quali almeno 12 in contenitori di legno. Per la produzione dello stile riserva, il periodo minimo è stabilito in 36 mesi e, anche in questo caso, almeno 12 in legno.
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I vini che prendiamo in esame nella degustazione per contrasto di questo mese, in accordo ai rispettivi disciplinari di produzione, prevedono l'impiego minimo del 70% di una varietà, con il possibile utilizzo di altre uve complementari. Sebbene i produttori di entrambi i vini a volte scelgano l'impiego della sola varietà primaria – Petit Rouge per il Valle d'Aosta Torrette, Sangiovese per il Vino Nobile di Montepulciano – la nostra scelta è a favore di bottiglie prodotte con più uve. Per quanto riguarda il Valle d'Aosta Torrette, la nostra scelta è a favore di una bottiglia prodotta con Petit Rouge oltre a – possibilmente – Fumin, Mayolet, Vien de Nus e Cornalin. Per quanto riguarda il Vino Nobile di Montepulciano, scegliamo una bottiglia prodotta con la composizione classica di Sangiovese, Canaiolo Nero e Mammolo. Per quanto riguarda la maturazione dei due vini, per il Valle d'Aosta Torrette sceglieremo una bottiglia maturata in vasche d'acciaio, obbligatoriamente la botte per il Vino Nobile di Montepulciano. In entrambi i casi, scegliamo vini appartenenti alla vendemmia più recente e li versiamo nei rispettivi calici da degustazione alla temperatura di 18 °C. Possiamo iniziare la nostra degustazione per contrasto e, dopo avere versato i vini nei rispettivi calici, procediamo con la valutazione dell'aspetto, cioè come i vini si presentano alla vista in termini di colore e trasparenza. Il primo vino che prendiamo in esame è il Valle d'Aosta Torrette, quindi – inclinando il calice sopra una superficie bianca – osserviamo la base, dove lo spessore del vino è maggiore. Il vino prodotto con prevalenza di Petit Rouge si presenta ai nostri occhi con un colore rosso rubino vivace e brillante, inoltre, ponendo un oggetto fra il calice e la superficie bianca, si rileva una trasparenza decisamente moderata. Spostiamo ora la nostra attenzione verso l'apertura del calice, dove lo spessore si fa più sottile, così da valutare la sfumatura del colore, nella quale si conferma la tonalità base rosso rubino. Passiamo ora alla valutazione dell'aspetto del Vino Nobile di Montepulciano e, inclinando il calice sopra la superficie bianca, osserviamo il suo colore. Anche in questo caso si rileva un rosso rubino brillante e intenso, probabilmente più scuro rispetto al Torrette, oltre a una trasparenza moderata e comunque inferiore al vino precedente. La sfumatura del vino toscano evidenzia un colore rosso rubino con eventuale tendenza al granato. I profili olfattivi del Valle d'Aosta Torrette e Vino Nobile di Montepulciano differiscono in molti aspetti, non tutti determinati dalle diverse varietà di uva impiegate per la loro produzione. Fra i fattori che determinano queste differenze olfattive – oltre alle rispettive uve – probabilmente il più importante è rappresentato dalla diversa tecnica di vinificazione e, in modo particolare, la maturazione. Sebbene il disciplinare di produzione del Valle d'Aosta Torrette non indichi il tipo di contenitore da utilizzare per la maturazione, la maggioranza dei produttori sceglie di effettuarla in contenitori inerti, in particolare la vasca d'acciaio. Il Vino Nobile di Montepulcino, in accordo al suo disciplinare di produzione, prevede invece un tempo minimo di 12 mesi di maturazione in contenitori di legno. Questa differenza, come vedremo, influisce nei rispettivi profili olfattivi, tuttavia è bene osservare che la tendenza dominante nella produzione del Vino Nobile di Montepulciano è quella di usare la botte in modo oculato così da conservare l'espressione olfattiva delle uve. Riprendiamo i calici dei nostri vini e procediamo con la valutazione dei profili olfattivi, iniziando, come nella fase precedente, dal Valle d'Aosta Torrette. Manteniamo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, effettuiamo la prima olfazione, la quale consentirà la valutazione dell'apertura. Dal calice si percepiscono profumi intensi e piacevoli di ciliegia e lampone ai quali segue la rosa canina. La combinazione di questi tre profumi è tipica nella maggioranza dei vini prodotti con Petit Rouge e, ovviamente, il Torrette non fa eccezione. Roteiamo ora il calice – operazione che favorisce lo sviluppo degli altri profumi – ed effettuiamo la seconda olfazione. Il profilo del Valle d'Aosta Torrette si completa con fragola, melagrana, corbezzolo e prugna, oltre a violetta, spesso seguita da una sensazione che ricorda la grafite. Passiamo ora alla valutazione del profilo olfattivo del Vino Nobile di Montepulciano, iniziando dalla sua apertura. Il calice ci offre una sequenza di profumi completamente diversi dal vino precedente, nei quali riconosciamo amarena, prugna e violetta. Dopo avere roteato il calice, il profilo del vino toscano si completa con mirtillo, lampone e mora, oltre a una piacevole sensazione che ricorda la rosa. Si faccia inoltre attenzione ai profumi conferiti dalla maturazione in legno, come vaniglia, cioccolato, cannella e tabacco, totalmente assenti nel vino della Valle d'Aosta. Passiamo ora alla valutazione dei profili gustativi di Valle d'Aosta Torrette e Vino Nobile di Montepulciano, iniziando da quello prodotto con Petit Rouge. La prima caratteristica che valutiamo è l'attacco, cioè le sensazioni gustative primarie che il vino esprime in bocca al primo sorso. Il Valle d'Aosta Torrette si fa apprezzare subito per la sua freschezza e immediatezza, con una piacevole acidità che trova equilibrio nell'effetto dell'alcol. L'astringenza è moderata e in bocca si percepiscono nettamente i sapori di ciliegia, lampone e fragola, esprimendo quindi buona corrispondenza con il naso. La struttura di questo vino è media e, nel complesso, risulta essere molto piacevole. Passiamo ora alla valutazione dell'attacco del Vino Nobile di Montepulciano e quindi prendiamone un sorso. In bocca percepiamo subito l'effetto della piacevole freschezza che si unisce alla morbidezza dell'alcol e della maturazione in legno, con un'astringenza più intensa rispetto al vino della Valle d'Aosta. La struttura è decisamente più imponente e in bocca si percepiscono nettamente i sapori di amarena, prugna, lampone e mirtillo, confermando – anche in questo caso – la buona corrispondenza con il naso. Siamo giunti alla fine della degustazione per contrasto di questo mese, procediamo quindi alla valutazione delle sensazioni finali che i vini lasciano in bocca dopo la deglutizione, in particolare la persistenza gusto-olfattiva. Come per le fasi precedenti, il primo vino che prendiamo in esame è il Valle d'Aosta Torrette. Dopo avere deglutito il vino, in bocca si rileva una buona persistenza con un finale che lascia ricordi intensi e puliti di ciliegia, lampone e fragola, oltre alla piacevole sensazione di freschezza conferita dalla moderata acidità. Anche il finale del Vino Nobile di Montepulciano è decisamente lungo e, dopo averlo deglutito, in bocca possiamo rilevare una persistenza gusto-olfattiva decisamente lunga. Si continuano a percepire – intensi e puliti – i sapori di amarena, prugna, lampone e mirtillo, oltre alla piacevole freschezza – conferita prevalentemente dal Sangiovese – che si unisce alla piacevole morbidezza dell'alcol e dovuta anche dalla maturazione in legno.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Nero di Predappio 2021 |
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Nicolucci (Emilia-Romagna, Italia) | |
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Prezzo: € 20,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Romagna Sangiovese Superiore Riserva Predappio di Predappio Vigna del Generale 2019 |
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Nicolucci (Emilia-Romagna, Italia) | |
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Prezzo: € 26,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Montepulciano d'Abruzzo Riserva Binomio 2018 |
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La Valentina (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 42,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Montepulciano d'Abruzzo Riserva Terre dei Vestini Bellovedere 2019 |
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La Valentina (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 50,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Erbaluce di Caluso La Rustia 2021 |
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Orsolani (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 13,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Caluso Passito Sulè 2018 |
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Orsolani (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 26,50 - 375ml | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Fiano di Avellino Refiano 2021 |
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Tenuta Cavalier Pepe (Campania, Italia) | |
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Prezzo: € 14,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Taurasi Riserva La Loggia del Cavaliere 2015 |
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Tenuta Cavalier Pepe (Campania, Italia) | |
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Prezzo: € 46,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Valle d'Aosta Pinot Nero Revei 2019 |
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Les Crêtes (Valle d'Aosta, Italia) | |
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Prezzo: € 31,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Valle d'Aosta Chardonnay Cuvée Bois 2020 |
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Les Crêtes (Valle d'Aosta, Italia) | |
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Prezzo: € 41,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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