I vini dolci hanno da sempre affascinato i sensi e la fantasia degli
appassionati di vino di tutti i tempi. Spesso costosi e rari, la loro presenza
era praticamente costante nelle tavole dei nobili e delle classi benestanti,
anche come segno di ricchezza. Ricchi, densi, dolci, complessi negli aromi e nei
sapori, i vini dolci offrono un'esperienza sensoriale unica. Tuttavia, non basta
solo la dolcezza per fare un grande vino dolce poiché non tutti i metodi usati
per aggiungere o mantenere lo zucchero in un vino producono gli stessi
risultati, né dal punto di vista organolettico né dal punto di vista della
qualità. Esistono infatti diversi modi per produrre un vino dolce, di questi il
meno nobile è certamente quello che prevede l'aggiunta di zucchero al
termine della produzione. Quello che affascina dei vini dolci è la loro
complessità organolettica, quello straordinario concentrato di aromi e di sapori
che vanno ben oltre alla dolcezza, un risultato che si ottiene principalmente
dalla concentrazione delle sostanze contenute nell'acino dell'uva.
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| Oro liquido venuto dal freddo:
Icewine - Eiswein |
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Anche la maturazione - o per meglio dire la sovrammaturazione - dell'uva svolge
un ruolo importante nel risultato finale, poiché questo processo naturale
provoca l'aumento degli zuccheri e l'esaltazione degli aromi maturi,
diminuendo nel contempo l'acidità. Nonostante questo sia un ottimo metodo per
ottenere il massimo della dolcezza dall'uva, in realtà anche l'acidità svolge un
ruolo di primaria importanza, essenziale per l'armonia e l'equilibrio del vino.
Uno dei metodi più antichi per la produzione dei vini dolci è quello di
raccogliere le uve mature e lasciarle appassire all'aria - appese in appositi
telai oppure disposte su graticci - così da favorire la progressiva perdita
d'acqua con il risultato di concentrare il succo. Alternativamente, si consente
all'uva di appassire direttamente nella vite che sarà poi vendemmiata quando
avrà raggiunto il giusto grado di concentrazione e appassimento.
Un altro metodo - attuabile solamente nelle zone che offrono le giuste
condizioni climatiche e ambientali - utilizza un fattore che potrebbe sembrare
deleterio per la salute dell'uva e del vino, ma che nelle giuste condizioni
regala al succo dell'uva qualità organolettiche estremamente raffinate: la
muffa. Si tratta di una muffa particolare - la Botrytis Cinerea - che in
condizioni favorevoli regala nettari divini e che invece quando si sviluppa
eccessivamente condanna alla rovina l'intero raccolto. La Botrytis
Cinerea, detta anche muffa nobile fino a quando non si sviluppa
eccessivamente facendo letteralmente marcire l'uva, costituisce un serio
problema per ogni viticoltore, benvenuta solamente nelle uve destinate alla
produzione dei vini dolci muffati, combattuta in tutti gli altri casi. La
muffa nobile, penetrando nella buccia dell'acino dell'uva alla ricerca di
nutrimento, favorisce la perdita dell'acqua concentrandone il succo, conferendo
inoltre i propri caratteri organolettici.
Esiste un altro metodo per concentrare il succo dell'uva: congelare l'acqua
all'interno degli acini e provvedere subito dopo alla pigiatura. Questo sistema
può essere ottenuto in due modi distinti, uno assolutamente naturale ottenuto in
zone particolarmente fredde, l'altro mediante la congelazione artificiale degli
acini d'uva. Quest'ultimo metodo viene definito come crioestrazione ed è
utilizzato, con lo scopo di concentrare il mosto, anche nella produzione di
altri vini. Dove le condizioni climatiche lo consentono, questo metodo è
realizzato naturalmente grazie alle basse temperature invernali, raccogliendo i
chicchi d'uva congelati direttamente dalla vite. Nascono così i pregiati ed
eccellenti eiswein, come sono chiamati in Germania e in Austria, e gli
ice wine - o icewine - nome con il quale sono conosciuti in
Canada. Altra caratteristica degli eiswein è l'assenza della
Botrytis Cinerea, pertanto l'acidità in questi vini sarà piuttosto
spiccata, pur sempre mantenendo un perfetto e straordinario equilibrio con le
altre qualità organolettiche.
Le origini dell'eiswein non sono molto chiare: l'unica informazione certa
è che sono stati inventati in Germania. Alcuni ritengono che il metodo di
produzione di questi vini sia stato scoperto accidentalmente nel 1794 in
Franconia, la celebre regione che si trova nella parte centro-meridionale della
Germania. Sembra che nel 1794, nella città di Würzburg si sia verificata una
gelata inattesa e che provocò il congelamento delle uve. I viticoltori della
zona, con lo scopo di salvare comunque il raccolto, decisero di pigiare quelle
uve e ne ricavarono un mosto estremamente concentrato e che produsse quel vino
oggi famoso come eiswein. Questa non è comunque l'unica ipotesi sulla
nascita degli eiswein. Secondo altre ipotesi, sembra che il primo
eiswein della storia fu prodotto a Dromersheim - nella Rheinhessen - con
le uve dell'annata 1829, un'annata particolarmente rigida. Pare che nell'inverno
del 1829-1830, i viticoltori di quella zona, cercando di recuperare le uve
danneggiate dalle gelate con lo scopo di usarle per l'alimentazione del
bestiame, notarono che il succo era eccezionalmente dolce.
Decisero quindi di pigiare quelle uve congelate e dal poco mosto che ne
ricavarono, produssero un vino dolce e squisito: l'eiswein. Sarà solo
verso la fine degli anni 1960 che questa tecnica fu migliorata e perfezionata
per opera del dott. Hans Georg Ambrosi, l'uomo riconosciuto come il padre
dell'Eiswein. Hans Georg Ambrosi iniziò i suoi esperimenti sull'Eiswein nel
1955, quando si trovava in Sud Africa per motivi di studio. Quando tornò in
Germania continuò i suoi studi su questo vino e fondò una cantina nella Renania,
iniziando a produrre l'Eiswein. Altri produttori tedeschi seguirono il suo
esempio e l'Eiswein diventò un prodotto tipico della Germania. Nonostante la
Germania sia considerata la patria dell'Eiswein, le condizioni climatiche non
consentono la sua produzione ogni anno. Dove invece la produzione dell'Eiswein è
garantita ogni anno è il Canada, qui chiamato Ice Wine, diventato in poco
tempo il principale produttore mondiale di questo tipo di vino.
Il Canada entra ufficialmente nella storia di questo vino nel 1973, anno nel
quale fu prodotto il primo Ice Wine del paese per opera di Walter Hainle, un
tedesco emigrato in Canada nel 1970. Grazie alle costanti condizioni climatiche
invernali, contrariamente alla Germania, il Canada produce ogni anno Ice Wine,
una condizione che ha consentito la sperimentazione e il miglioramento della
tecnica di produzione. Il successo mondiale dell'Eiswein e dell'Ice Wine si
affermerà negli anni 1990 grazie alle produzioni di Canada, Germania e Austria,
entrando ufficialmente nell'olimpo dei grandi vini da dessert del mondo. Gli
Eiswein - Ice Wine sono infatti considerati fra i vini da dessert più ricercati
e apprezzati nel mondo, e spesso la produzione non è sufficiente a soddisfare le
richieste del mercato. La principale zona di produzione dell'Ice Wine è la
Penisola del Niagara, nell'Ontario, dove si produce principalmente Ice Wine da
Vidal, un'uva ibrida di origine francese.
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