Il Sedano, ovvero Apium Graveolens, appartiene alla famiglia delle
Apiaceae, è una pianta erbacea biennale, con radice cilindrico fusiforme
nella qualità coltivata, mentre, nella qualità spontanea, la radice assume una
forma sottile. L'infiorescenza a forma di ombrello, contiene un centinaio di
fiori bianco verdastri. Il sedano appartiene alla stessa famiglia del prezzemolo
e del finocchio. Durante il primo anno, dalla radice si formano solo foglie,
durante il secondo, si sviluppa il fusto fiorifero ramificato che può arrivare a
raggiungere l'altezza di un metro. Le foglie inferiori hanno un lungo picciolo
che si dilata alla base, le foglioline ovali possono essere intere o trilobate
nelle piante spontanee, mentre nelle piante coltivate possono anche essere
pentalobate. I fiori sono riuniti in ombrelli posti al termine dei rami. Il
calice è molto piccolo, la corolla è composta da cinque petali bianchi. I frutti
sono formati da due acheni addossati l'uno all'altro per la superficie piana.
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Diffuso in ogni paese del mondo, il sedano è
un ingrediente molto utilizzato in cucina | |
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La pianta del sedano è molto esigente dal punto di vista idrico, infatti, quello
selvatico cresce nei luoghi umidi, paludosi e incolti, specialmente in riva al
mare. Il sedano selvatico ha un sapore e un odore non proprio gradevoli. Al
contrario, le qualità di sedano coltivato hanno un buon sapore e un ottimo
profumo. Originario dell'Europa, dove si coltiva dal XVII secolo, il sedano si è
diffuso nelle regioni a clima temperato. Attualmente cresce spontaneo in gran
parte del territorio europeo, nell'Africa del Nord, in Asia fino all'India e
nell'America del Sud. Il termine sedano deriva dal greco selion,
citato nelle opere di Omero come corona per gli atleti. I Greci già lo
coltivavano per il valore curativo dei suoi semi, tuttavia non lo usavano in
cucina, poiché ritenevano fosse un sacrilegio. Omero osava attribuirgli
proprietà divine, mentre Achille guarisce il proprio cavallo da una brutta
malattia ricorrendo alle proprietà del sedano.
Sin dai tempi remoti, il sedano era noto sia come alimento sia come pianta
medicinale. Tra giugno e luglio, a cadenza biennale, si svolgevano a Nemea i
giochi Nemei o Nemee, manifestazione che, dal 573 a.C., divenne festa
panellenica e ai vincitori veniva consegnata una corona di sedano selvatico. A
Corinto, durante le edizioni dei giochi Istmici, istituiti nel 581 a.C. in onore
di Poseidone e del Dio Palemone, i vincitori venivano omaggiati di una pianta di
sedano. Plutarco descrive il sedano come una pianta sacra alla Grande Madre,
usata in occasione dei funerali e consumata cruda come afrodisiaco. A quei tempi
si credeva che il gambo di sedano bollito durante le notti di plenilunio e poi
messo a contatto con la pelle degli uomini e delle donne, ne avrebbe rinvigorito
la carica erotica, mentre se qualche costa di sedano veniva messa sulla testata
del letto avrebbe rafforzato l'amore della coppia. La cultura del tempo
associava così fortemente il sedano poteri afrodisiaci, a tal punto che se una
persona donava una parte del midollo legnoso di sedano a un'altra del sesso
opposto, veniva interpretato come un chiaro invito all'accoppiamento.
Selinunte (in greco Selinos, in latino Selinus) era un'antica
città greca situata nella costa sud occidentale della Sicilia: il nome della
città deriva dal sedano selvatico che i coloni vi trovarono in grande
abbondanza. Sembra che Selinunte, in quel periodo, fosse uno dei maggiori centri
di produzione e commercializzazione del sedano. Una pianta di sedano era
raffigurata perfino nelle monete coniate in città. Ippocrate (460 a.C. - 377
a.C.), padre della medicina, scriveva: «Per i nervi sconvolti, il sedano sia il
vostro alimento e rimedio». I romani lo utilizzavano abbondantemente in cucina,
sia per il suo inconfondibile aroma, sia perché pensavano potesse contrastare
gli effetti dell'alcol. Durante i banchetti romani non era raro vedere dei
commensali con le teste adornate da corone di sedano. Nel Medio Evo il sedano
ebbe un ruolo di rilievo nella vita delle popolazioni europee, soprattutto per
le sue proprietà curative. Ildegarda di Bingen (1098-1179), conosciuta anche
come Santa Ildegarda, mistica e religiosa benedettina fondatrice del monastero
di Bingen, usava il sedano come rimedio contro la depressione.
Michele Savonarola (Padova, 1385-1466), medico e umanista tra i più famosi del
quattrocento, metteva in guardia le donne dal consumare sedano, poiché stimolava
sessualmente anche quelle che intendevano rimanere caste. Le prime notizie
sull'uso del sedano in cucina risalgono al 1623. Nella Francia del settecento,
alla corte della marchesa di Pompadour, il sedano divenne di moda come
stimolante erotico. Nell'Ottocento le sua qualità vengono sottolineate dal
famoso gastronomo francese Alexandre Balthazar Laurente Grimod de la Reynière
(Parigi 1759-1837). Il sedano contiene sedanina, sostanza responsabile
dell'aroma della pianta. Il Sedano oggi è utilizzato prevalentemente in cucina,
dove è ormai molto diffuso in tutto il mondo. Viene consumato fresco in
pinzimonio, con i formaggi, come contorno, oppure utilizzato per insaporire
brodi e minestre, oltre che nella preparazione di sughi e salse. Il sedano è
inoltre usato, insieme a carota e cipolla, per preparare il classico soffritto
all'italiana. In passato il sedano era coltivato nelle zone paludose, oggi,
grazie alle tecniche di irrigazione, la coltivazione è possibile su qualsiasi
terreno.
Con lo scopo di rendere economicamente produttiva una piantagione di sedano,
oggi si utilizzano varietà ibride, consentendo una produzione maggiore e
costante nel tempo, oltre che ottenere varietà sempre più resistenti. Il
risultato di questa selezione ha portato alla coltivazioni di varietà
particolarmente produttive, come il sedano dorato gigante di Castelnuovo
Scrivia, in provincia di Alessandria. Questa varietà di sedano si presenta con
coste larghe che formano un grosso ceppo dal quale nascono grandi coste
profumate e tenere, fino a raggiungere un'altezza di 60 centimetri. Il tipo di
terreno è molto importante per la coltivazione del sedano, questo deve essere
raffinato e profondo così da agevolare lo sviluppo delle radici e una buona
disponibilità di fosforo e potassio. Vista la notevole necessità d'acqua del
sedano, il terreno deve essere irrigato frequentemente. La raccolta avviene
manualmente con una prima mondatura manuale e una approfondita, seguita dal
lavaggio così da rimuovere ogni residuo, quindi si riduce l'apparato aereo
poiché non utilizzato in cucina.
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