Uno dei vini che suscita maggiore fascino fra gli appassionati di vino, così
come fra quelli che lo apprezzano occasionalmente, è certamente lo Champagne.
Vino dal fascino unico, è probabilmente quello più presente nella storia degli
ultimi secoli, compresi i momenti importanti e significativi delle vicende
politiche e culturali di molti paesi. Le cronache dei tempi passati raccontano,
infatti, che nei banchetti formali, militari e politici, gran parte dei patti
firmati in quelle occasioni erano poi suggellati da una coppa di Champagne.
Vino emblema del lusso, del buon vivere e della più elevata eleganza,
raffinatezza e classe, il fascino dello Champagne è ancora oggi vivo: le sue
bollicine fanno letteralmente sognare chiunque lo senta pronunciare. Suo
malgrado, è anche emblema dell'ostentazione di ricchezza, stappato in modo
distratto solo per dimostrare una presunta agiatezza economica e importanza
sociale.
La fine dell'anno è tempo di bilanci relativi ai profitti e alle vendite, per
le cantine che producono spumanti rappresenta anche il momento più
significativo, nel quale si concentra l'interesse dei consumatori verso i loro
prodotti. Non è un segreto, infatti, che la vendita degli spumanti è
particolarmente concentrata in occasione delle feste di fine anno, giorni nei
quali i tappi delle bottiglie saltano con maggiore frequenza e spensieratezza.
Questo particolare periodo, nel quale le vendite di spumanti si concentrano,
rappresenta un momento dell'anno molto atteso dalle cantine che si dedicano
alla produzione di bollicine. Le proposte di enoteche e supermercati sono ampie
e abbondanti, certamente per accontentare le esigenze di tutti, a partire da
quelle economiche. In ogni caso, gli spumanti metodo classico sono
onnipresenti, anche qui presentati con offerte diversificate in termini sia di
qualità sia di prezzo.
Lo Champagne è uno dei vini francesi che riscuote ampio consenso in tutto il
mondo: difficile trovare appassionati ai quali non piace o non lo apprezzano.
Vino che, in genere, è venduto a prezzi superiori rispetto alla media degli
altri spumanti, lo Champagne è da sempre protagonista di sfide pressoché
infinite e reiterate. Chiamato spesso in causa come elemento di confronto con
la quasi totalità delle bollicine prodotte nel mondo, dalla valutazione del
prezzo a quella della qualità, tutti ambiscono a spodestare questo vino dal
trono. Alla fine dell'anno, poi, grazie all'ingente quantità di tappi saltati
in occasione delle feste, i confronti si concentrano sul primato delle vendite,
una sfida spietata combattuta fino all'ultimo centesimo. La qualità dei vini
spumanti nel mondo è innegabilmente aumentata nel corso degli ultimi tempi e la
distanza qualitativa con lo Champagne si è chiaramente ridotta, aumentando la
disponibilità di buoni vini a prezzi più contenuti e competitivi.
In tempi recenti, lo Champagne sembra avere qualche difficoltà nella sua
patria, poiché - a quanto pare - il consumo del mercato francese sta
diminuendo. Non si tratta di un declino vero e proprio, visto che fuori dai
propri confini, le vendite di Champagne sono in aumento. Insomma, pare che le
celebri bollicine francesi siano oggi maggiormente apprezzate fuori dalla
Francia. Dopo un periodo non proprio esaltante - e, va detto, qualcosa che ha
riguardato il vino di ogni area - le esportazioni dello Champagne sono in
aumento, soprattutto negli Stati Uniti d'America, il Regno Unito e l'Australia.
I tempi di crisi, innegabile, hanno influito sulle vendite di tutti i vini -
italiani compresi - e non sono poche le cantine che hanno fatto maggiori
profitti all'estero anziché nel proprio paese. Fa in ogni caso un certo effetto
che lo Champagne - fra i grandi orgogli di Francia - stia vivendo un momento
meno florido proprio a casa sua.
Per le celebri bollicine francesi le cose stanno cambiando da tempo anche in
Italia, paese dove hanno sempre avuto un discreto successo. Difficile dire se
questo sia legato a fattori economici e alla disponibilità di spesa dei
consumatori, oppure al miglioramento qualitativo degli spumanti italiani, di
fatto, le vendite di Champagne sono in calo. In questo senso, è da tempo che si
mettono a confronto le vendite delle bollicine francesi con il Prosecco di
Valdobbiadene, quest'ultimo in poderoso aumento in termini di vendita. A quanto
pare, nel 2014 le vendite di Prosecco in Italia sono aumentate
considerevolmente, lasciando molto dietro lo Champagne, un tempo fra le
bollicine più vendute nel nostro Paese. Il Prosecco ha inoltre buone ragioni
per esultare, poiché si è registrato un sostanziale aumento anche nelle
esportazioni, in particolare negli Stati Uniti d'America, Germania, Giappone e
Regno Unito.
È doveroso ricordare che i due vini sono molto diversi fra loro, non solo per
le rispettive zone di produzione, ma anche per le uve e le tecniche enologiche
impiegate. Non si intende sminuire l'enorme e meritato successo del Prosecco,
ma è innegabile che i due vini esprimono stili enologici molto diversi. La
qualità di molti Champagne è straordinaria e assoluta, tuttavia la crescita
qualitativa delle bollicine prodotte in altri Paesi - Italia compresa - è
cresciuta enormemente, diminuendo la distanza con il celebre metodo classico
francese. In altre parole, nel corso degli ultimi anni è aumentata la qualità
dell'offerta di bollicine, anche in termini di prezzo, ed era piuttosto
prevedibile un influsso diretto sulle vendite dello Champagne. Non ho mai
apprezzato le competizioni all'ultima bollicina, consapevole che ogni vino e
ogni territorio hanno qualità - nel bene e nel male - irripetibili altrove e in
altri vini. Ogni vino è un mondo a sé. Resto pertanto fedele alla mia passione
per il buon Champagne, non meno fedele alle buone bollicine che anche l'Italia
- innegabilmente - è capace di offrire da molti anni. Oltre alla consapevolezza
che le emozioni regalate generosamente da uno non si trovano in altri e
viceversa.
Antonello Biancalana
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