Ci siamo. Eccoci arrivati al periodo più caldo dell'anno che, almeno in Italia,
è stato preceduto da una primavera a tratti molto fredda, per poi raggiungere
all'improvviso temperature piuttosto elevate. Questa estate – almeno dalle
premesse – si preannuncia alquanto torrida, il caldo si fa già sentire,
rendendo le giornate decisamente afose. Noi appassionati di vino, in ogni caso
e indipendentemente dalle stagioni o dalle temperature, non ci facciamo
scoraggiare e, certamente, non rinunciamo a un buon calice. Con il caldo,
comunque, la voglia di stappare una bottiglia di rosso – soprattutto quelli
robusti e imponenti – non è che sia così allettante. Va detto, in ogni caso,
dovesse presentarsi la giusta occasione, di certo non si rinuncia ad apprezzare
anche un buon vino rosso, nonostante l'estate e il caldo. Qualora si dovesse
comunque scegliere di apprezzare una bottiglia di vino, di certo – in questa
stagione – si preferiscono vini che si possono servire a temperature più
fresche, capaci di promettere un po' di sollievo al caldo dell'estate.
Le possibilità di trovare il giusto ristoro dal vino contro il caldo
dell'estate, in effetti, sono molte, ricordando comunque che anche la
moderazione è la giusta chiave per apprezzare il vino, indipendentemente dalla
stagione. Fin troppo ovvio suggerire vini bianchi e spumanti, siano essi
prodotti con il metodo classico o Martinotti. Durante l'estate, comunque, nella
mia lista di vini favoriti ci sono anche i vini rosati, poiché la loro qualità
– per fortuna – è aumentata e migliorata evidentemente e nettamente negli
ultimi dieci anni. La scelta a favore dei rosati è inoltre dettata da un'altra
abitudine della mia tavola estiva, cioè la maggiore presenza di verdure e
pesce. Queste due pietanze, infatti, ben si sposano con i vini rosati, non da
ultimo, con la pizza, che – in ogni caso – è una preparazione che mi
accompagna tutto l'anno, non solo in estate. Parlando poi di pizza, sarebbe
opportuna una ben più approfondita riflessione, poiché si tratta di arte vera
fin troppo spesso maltrattata e interpretata in modo grossolano, indecoroso e
ignobile.
La pizza, inoltre, è per me argomento di estremo fascino poiché mi piace sia
prepararla sia gustarla tutto l'anno. Ammetto di essere esigente e
difficilmente ho trovato pizzerie capaci di soddisfare pienamente la mia
pignoleria, sia per la poca cura e qualità dell'impasto e delle farine, sia per
i penosi condimenti, troppo spesso realizzati con materie prime di dubbia
qualità oppure utilizzati o lavorati in modo discutibile. Sono inoltre
consapevole di essere, per così dire, anticonformista quando decido di
apprezzare la pizza. Per me, il migliore abbinamento con questa difficile
quanto gustosissima perla della cucina italiana, è il vino, non da meno, lo
spumante. Posso immaginare, forse, il dissenso di molti di voi che mi state
leggendo, non essendo d'accordo con questa mia abitudine, preferendo
– magari – il più classico e diffusissimo abbinamento con la birra
oppure con altre bevande. Apprezzo la birra – non tutta, in verità, poiché
anche in quel senso sono molto esigente – ma con la pizza preferisco
indubbiamente abbinarla al vino.
Nei calici che accompagnano la mia estate, in ogni caso, non mancano i vini
spumanti, preferibilmente metodo classico ma senza dimenticarmi di quelli
prodotti con il metodo Charmat o Martinotti, purché di qualità. Non si tratta,
comunque, di una scelta dettata dal fatto che questi vini si possono servire
a temperature decisamente basse e tali da promettere sollievo al caldo estivo.
In fin dei conti, ho sempre pensato che un metodo classico millesimato servito
a meno di 10 °C significhi, almeno per me, distruggere la bellezza dei suoi
profumi oltre a renderlo anonimo al gusto. Questo è particolarmente
vero, sempre secondo me, per i vini spumanti metodo classico rosati – mia
grande passione – e che solo pochi, se non pochissimi, riescono a soddisfare
le mia pignoleria. Intendiamoci, il mio non è un pregiudizio verso il vino
rosato in generale, al contrario, per quello che mi riguarda è un vino che
apprezzo molto. Devo comunque aggiungere un vino rosato, spumante o meno, mi
deve convincere già dal colore ed essere garbatamente rosa femmineo,
pertanto non apprezzo molto quelli che tendono eccessivamente alle tonalità
rosse. Un rosato deve essere un rosato, pertanto non un vino che si veste di
rosso.
I rossi. Già, i rossi. Fino a qui sembrerebbe che in estate tendo a non
preferire questo stile di vino. Se è vero che si tende maggiormente ad
associare i vini rossi alle stagioni più fredde, in realtà in questa categoria
troviamo una ricca scelta capace di essere goduta con piacere nelle giornate
calde dell'estate. In modo particolare, quei vini non eccessivamente
astringenti e che possono essere serviti a temperature più fresche, magari
vinificati in acciaio. La scelta, in questo senso, è decisamente vasta e tale
da soddisfare la mia voglia estiva di vino rosso, soprattutto a tavola, anche
con la ricca cucina di pesce, da quello alla griglia e arrosto, alle gustose
zuppe. Devo ammettere che, in estate, il vino rosso che consumo maggiormente è
il Lambrusco nello stile secco. Non solo per il fatto che si può servire a una
temperatura decisamente estiva e per il modesto volume alcolico, ma anche per
la sua gioiosa espressione di bollicine che profumano di frutti rossi e neri.
Se devo scegliere un vino rosso per l'estate, la mia scelta cade sovente a
favore del Lambrusco secco, sempre ammesso di trovarlo di buona qualità,
operazione non sempre semplicissima.
Un altro vino che apprezzo nelle calde giornate estive è il Moscato d'Asti,
anche spumante, oppure il Brachetto d'Acqui, favorito dal basso volume alcolico
e per il fatto di potere essere apprezzato a temperature basse pur conservando
la ricchezza dei profumi. E i vini liquorosi? Non mancano nemmeno quelli nella
mia estate, tendendo a favorire il Jerez Fino Secco e il Marsala Vergine. In
entrambi i casi, li trovo adatti anche per pasti leggeri, sfiziosi e variegati,
nello stile suggerito dalla ricchezza delle tapas spagnole. In ogni caso
– a parte i due vini fortificati – in estate tendo a preferire i vini con un
volume alcolico più modesto, tuttavia, dovesse presentarsi l'occasione, non
rinuncio comunque a un calice di Sagrantino o di Barolo. Non sono chiaramente i
vini ai quali penso più spesso in estate, ma di certo non li escludo. Visto poi
che in estate l'assunzione di alcol non aiuta esattamente a combattere le
torride temperature, la regola – che si segue sempre e comunque – poco ma
buono, cioè di qualità, si rispetta più facilmente. Buona estate a tutti i
nostri lettori, all'insegna di un buon calice tale da rendere l'afa estiva più
sopportabile e gioiosa. Infine – auspicando di ritrovare voi tutti qui a
settembre – come sono sempre solito concludere gli episodi del nostro podcast,
il mio augurio di buon vino, in moderazione, ma che sia sempre di qualità.
Buona estate a tutti!
Antonello Biancalana
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