Le finalità della degustazione sono determinate in larga parte dalle condizioni
con le quali si svolge la valutazione del campione. Come detto in altre
occasioni, la degustazione si può svolgere sia per valutare in modo sommario un
vino sia per ragioni di tipo critico e analitico. In ogni caso,
indipendentemente dal luogo dove si svolge la degustazione, questo ha il
potere di influire profondamente sul risultato. Il luogo dove si esegue la
degustazione non è semplicemente definito dal suo spazio fisico, ma anche da
tutti i fattori e le condizioni che lo compongono. Questi elementi, inoltre,
possono avere la capacità di rafforzarsi o annullarsi a vicenda, influendo in
modo diretto e indiretto sullo svolgimento dell'esame. Per questi motivi, lo
stesso vino degustato in luoghi e in condizioni diverse produce risultati
distinti, spesso anche diversissimi fra loro.
Il luogo della degustazione influisce nella valutazione di un vino in modi
diversi. I vari elementi che costituiscono il luogo della degustazione
influiscono sia sulla predisposizione psicologica del degustatore sia sulla
percezione sensoriale del vino. Ogni elemento presente nel luogo della
degustazione ha infatti la capacità di distrarre il degustatore
introducendo fattori tali da deviare la concentrazione e l'attenzione. Fattori
che sono spesso subdoli e probabilmente considerati come dettagli minori
ma che hanno comunque il potere di alterare la percezione sensoriale di un vino
e la sua valutazione. Il rigore con il quale si predispone il luogo della
degustazione è comunque funzione del contesto e della finalità della
valutazione, ricordando che il vino si degusta anche per motivi di piacere
o per avere una sommaria idea sulle sue qualità.
Il risultato che si determina dalla degustazione di un vino, sia per il luogo
sia per i fattori che lo compongono, è molto diverso da quello che si ottiene,
per esempio, in una sala da degustazione professionale. I due casi sono
chiaramente diversi per il contesto e il significato che rappresentano,
pertanto, in entrambi i casi, la degustazione svolta in questi luoghi ha
evidentemente finalità diverse. In questo senso, è bene ricordare che il vino
non si degusta esclusivamente per determinare la sua corrispondenza a specifici
fattori e per finalità espressamente analitiche. Il vino si degusta anche in
modo sommario con lo scopo di determinare la sua piacevolezza in accordo
ai propri gusti, cioè per comprendere semplicemente se un vino piace oppure
no. Anche in quest'ultimo caso, nonostante rappresenti una condizione meno
rigorosa, è fortemente condizionata dal luogo e dai fattori che lo compongono.
Cerchiamo di comprendere i rischi tipici dei luoghi e dei fattori non
esattamente adatti alla degustazione del vino. Inizieremo con i luoghi,
per così dire, più familiari e consueti, come la propria abitazione e il
ristorante. Questi due luoghi si possono infatti definire come i più
inadatti per la valutazione analitica di un vino, poiché caratterizzati
da un alto numero di fattori che determinano l'abbassamento di concentrazione e
attenzione. Se è vero che questi elementi si possono limitare
nell'ambito della propria abitazione, questa condizione risulta decisamente più
difficile in un ristorante o in altri luoghi dove si consumano pasti. Non si
tratta di una caratteristica negativa o denigratoria per i ristoranti, poiché
la loro funzione primaria è il consumo di cibo e, in subordine, di bevande
svolto in un contesto conviviale.
Un fattore sfavorevole è certamente rappresentato dall'eventuale compagnia che,
ai fini dell'attendibilità della degustazione, risulta essere negativo. Il
proprio giudizio può infatti essere altamente condizionato da quello degli
altri e, nonostante il confronto e la condivisione siano sempre utili e
costruttivi, questi limitano la capacità di concentrazione e valutazione.
Questa specifica condizione può essere evidentemente evitata nella
propria abitazione, ritirandosi in una stanza e lontano dal condizionamento
degli altri abitanti. La condizione di trovarsi da soli al tavolo del
ristorante può limitare in parte questo fattore senza tuttavia rimuoverlo
completamente. Si deve infatti considerare che questi luoghi sono frequentati
da altre persone e che potrebbero influire, con la loro semplice presenza,
sulla nostra concentrazione, considerazione che è valida anche per il personale
del ristorante.
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Calici al tavolo di un
ristorante: non sempre questo luogo è adatto alla degustazione sensoriale di un
vino | |
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Come già detto, il ristorante è un luogo dove si consuma principalmente cibo
ed eventualmente bevande, vino compreso. Questo potrebbe fare pensare che la
presenza del cibo sia un elemento favorevole per la degustazione del vino
poiché - da sempre - questi due elementi sono presenti nella tavola. Si deve
ricordare che l'associazione del vino con il cibo riguarda sia la cucina - il
vino può essere un ingrediente - sia l'abbinamento enogastronomico e, in
entrambi i casi, è necessaria la sua valutazione. La possibilità di abbinamento
enogastronomico è una fase eventualmente successiva a questa e prevede, in ogni
caso, la valutazione preventiva del cibo. Solo dopo avere valutato
singolarmente il vino e il cibo si procede con il loro eventuale abbinamento,
valutazione che si svolge, inevitabilmente, con la degustazione combinata di
entrambi.
Altre insidie tipiche dei ristoranti sono i calici - per quanto
eccellenti, difficilmente adatti per la valutazione tecnica - e, in
particolare, i profumi di cucina e delle pietanze al tavolo. A questo, inoltre,
si aggiunge la qualità del servizio della bottiglia del vino, in particolare la
temperatura. Di questi fattori, i più pericolosi in assoluto sono i
profumi di cucina e delle pietanze, elementi che influiscono e alterano in modo
determinante la percezione del degustatore. La stessa condizione si verifica
anche nelle proprie case - ammesso che si cucini in casa - soprattutto negli
orari precedenti e successivi i pasti, ai quali si aggiungono eventualmente i
cosiddetti profumi d'ambiente. Si devono inoltre considerare gli
eventuali rumori, compresa la musica di sottofondo e le voci di altri clienti,
personale o abitanti della casa, tutti considerati negativi ai fini della
concentrazione e attenzione.
Le manifestazioni enologiche, nonostante offrano in genere l'opportunità di
degustare diversi vini, difficilmente sono organizzate in modo tale da offrire
un luogo di valutazione affidabile. Certamente utili per farsi un'idea
degli assaggi, a causa dei fattori che in parte abbiamo già discusso, in queste
occasioni gli elementi che provocano la diminuzione della concentrazione e
l'attenzione sono molteplici. Le manifestazioni enologiche, nonostante offrano
anche il privilegio e il piacere di assaggiare un vino in compagnia del
produttore, oltre ad ascoltare il suo racconto di vigne e territori,
influiscono psicologicamente sull'orientamento del degustatore. Il racconto del
vino da parte del produttore è certamente interessante ed essenziale per la
comprensione dell'intera filosofia produttiva e dell'interpretazione che questo
fa del proprio territorio. Per quanto affascinante, influisce inevitabilmente -
sia positivamente sia negativamente - sulla personale predisposizione verso un
vino.
Il fascino del produttore, per così dire, è fortemente esercitato anche nel suo
luogo d'elezione, cioè nella sua vigna e nella sua cantina. Il coinvolgimento
psicologico che si verifica durante le visite in cantina compromettono
seriamente l'attendibilità della degustazione sensoriale. Anche gli odori
tipici che si sviluppano in cantina, in particolare nei luoghi dove si trovano
botti e contenitori di fermentazione e conservazione, influiscono sulla
percezione degli aromi del vino. La degustazione dei campioni prelevati
direttamente dai contenitori di fermentazione e maturazione non può essere mai
considerata attendibile ai fini della valutazione. L'assaggio del vino in
questa condizione è certamente importante per ottenere un'indicazione del suo
stato di evoluzione, ma unicamente ai fini produttivi. Questo esame è svolto
continuamente durante la produzione per determinare i tempi dei travasi e
dell'imbottigliamento, oltre a fornire informazioni relativamente
all'evoluzione di un vino.
Per questi motivi, l'assaggio fatto direttamente dalla botte o dalle vasche di
vinificazione non si considera mai ai fini critici, poiché lo stesso vino
assaggiato dopo l'imbottigliamento sarà molto diverso. Quando si assaggia il
vino in cantina si deve sempre considerare questa condizione, tuttavia resta un
utile esercizio per comprendere l'evoluzione durante la sua vita. Anche
l'assaggio del vino in bottiglia eseguito in cantina pone comunque il
degustatore in una condizione critica. Non solo per il fatto di degustarlo
insieme al produttore e in sua presenza - fattore che inevitabilmente influisce
sul proprio orientamento e concentrazione - ma anche per il fatto che il vino è
offerto in condizioni particolari. Molto spesso, e per ragioni legate alla
cortesia e al piacere dell'ospitalità, in cantina il vino è solitamente
accompagnato da cibo, un elemento - come già detto - non appropriato per le
finalità analitiche.
Questa particolare condizione non è molto diversa da quello che accade in un
ristorante con il cibo: il modo con il quale una pietanza è composta nel piatto
e servita al cliente influisce sulla percezione sensoriale. Una pietanza
servita in modo sgraziato e rozzo, poco curata nel suo aspetto,
fornisce infatti indicazioni su come è stata preparata e influisce
negativamente sul suo apprezzamento. Una caratteristica ben nota a
qualunque cuoco, perfettamente consapevole che anche l'occhio vuole la
sua parte. Per la stessa ragione, anche il tipo di bottiglia e il calice
possono influire in modo pregiudiziale verso il vino. Č ben noto che un vino
offerto in una bottiglia imponente e con un'etichetta appropriata,
possibilmente servito in un calice adatto, può predisporre in modo positivo al
suo apprezzamento. Lo stesso vino servito da una bottiglia modesta e
versato in un bicchiere rozzo, può fornire al degustatore un'idea negativa e
una predisposizione avversa.
Un fattore che non riguarda direttamente il luogo della degustazione, ma che ha
la capacità di influire sulla percezione del vino è rappresentato dal momento
della valutazione. I nostri sensi sono infatti maggiormente sensibili prima
degli orari abitualmente riservati al consumo del pasto, mentre la sensibilità
diminuisce subito dopo. Per questo motivo è sempre preferibile dedicarsi
all'esercizio della degustazione sensoriale prima di consumare un pasto -
quando il senso di fame è maggiore - proprio per approfittare di questa
particolare condizione di sensibilità. Nello specifico, la sensibilità risulta
maggiore prima del pranzo rispetto alla cena o agli spuntini: per questo motivi
le sessioni di degustazione si svolgono di preferenza di mattina anziché di
pomeriggio o nelle ore serali. Infine, il luogo della degustazione dovrà avere
la giusta illuminazione - la penombra è sempre sconsigliata - al riparo da
rumori e odori esterni tali da compromettere la concentrazione del degustatore
e, di conseguenza, l'attendibilità del suo lavoro.
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