![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Contrasti di Malvasia Bianca Lunga e GrecoDue uve antiche, presenti in numerosi vini italiani, offrono due modi diversi di interpretare il vino, due caratteri distinti in ogni aspetto sensoriale |
L'Italia ha una ricchezza di varietà di uve da vino che non ha eguali in nessun altro paese del mondo. Questa ricchezza - immenso patrimonio della nostra terra - consente a ogni regione e luogo di proporre vini assolutamente unici e irripetibili. Molte di queste uve hanno origini antichissime, spesso introdotte dagli antichi popoli che hanno vissuto o colonizzato il territorio che poi diventerà Italia. Un patrimonio viticolo ed enologico enorme: il Registro Nazionale delle Varietà di Vite da Vino conta attualmente circa cinquecento uve diverse, una ricchezza immensa senza eguali. Una condizione che si può considerare positiva e negativa allo stesso tempo. Questa ricchezza determina infatti una notevole frammentazione della produzione enologica del paese senza un'effettiva coesione fra le diverse aree, per contro consente l'affermazione di una complessa, straordinaria e unica vocazione viticolturale. L'influsso delle antiche civiltà nel destino viticolturale ed enologico dell'Italia è stato evidentemente fondamentale. Non solo ha determinato l'introduzione di innumerevoli varietà di uve da vino: ha consentito - in modo particolare - lo sviluppo delle tecniche viticole ed enologiche che hanno reso celebri i vini e le aree del passato. Molte di queste conservano ancora oggi il loro prestigio, testimoni di una storia millenaria che è giunta fino ai giorni nostri, spesso con immutata gloria. Le due uve della degustazione per contrasto di questo mese hanno un'origine molto antica, presenti nel nostro paese da tempi immemori, entrambe hanno legami con l'antica Grecia. Greco e Malvasia Bianca Lunga, oltre a vantare una discreta diffusione nel territorio italiano, sono presenti in molti vini, sia in purezza sia unite ad altre varietà, certamente fra le uve più significative del nostro paese.
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La Malvasia Bianca Lunga - conosciuta anche come Malvasia Toscana e Malvasia del Chianti - è una delle tante uve appartenente alla numerosa famiglia delle Malvasie. Ampiamente diffusa in tutto il centro Italia, la Malvasia Bianca Lunga è stata per lungo tempo una delle uve ammesse per la produzione del Chianti secondo la celebre formula del Barone Ricasoli. Caratterizzata da un grappolo piuttosto lungo - spesso supera i venticinque centimetri - la Malvasia Bianca Lunga produce vini di medio corpo e di tenue aromaticità. Quest'uva si usa raramente in purezza, tuttavia è ampiamente utilizzata in moltissimi vini unita ad altre varietà. In particolare, la Malvasia Bianca Lunga è spesso utilizzata per la produzione di Vin Santo, sempre unita ad altre varietà tipiche del centro Italia. I vini prodotti con Malvasia Bianca Lunga sono caratterizzati da piacevole freschezza, con un profilo aromatico piuttosto tenue, ragione che giustifica il suo impiego unito ad altre varietà anziché in purezza. La famiglia della Malvasie è piuttosto ricca e comprende varietà a bacca sia bianca sia rossa. L'origine di questa famiglia di uve si fa ricondurre alla Grecia, in particolare a Nomemvasia, una località del Peloponneso, nella quale si trovava il principale porto dove facevano scalo i mercanti veneziani. Si deve infatti a loro l'introduzione di queste varietà nel territorio italiano, adattando il nome della località greca a un più italiano Malvasia. La diffusione delle varietà Malvasia ha progressivamente raggiunto tutte le aree d'Italia, isole comprese, tanto da contare oggi diverse varietà appartenenti a questa famiglia, sia bianche sia rosse. All'assaggio, gli acini della Malvasia Bianca Lunga risultano piuttosto aromatici, tuttavia i suoi vini hanno un profilo aromatico piuttosto tenue. Una delle caratteristiche prevalenti dei vini prodotti con Malvasia Bianca Lunga è la piacevole freschezza e sapidità, spesso utilizzati per conferire vivacità in altri vini.
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Varietà di origini antichissime, il Greco è protagonista di molti celebri vini bianchi del meridione d'Italia - da solo o unito ad altre varietà - dei quali il più famoso è certamente il Greco di Tufo. Parlando dell'uva Greco, è doverosa una precisazione. Questa varietà si chiama semplicemente Greco e non va confusa con il Greco Bianco, altra eccellente varietà celebre per la produzione degli omonimi vini di Bianco, località che si trova in Calabria. In questo caso, infatti, Bianco non si riferisce al colore della varietà, piuttosto al luogo di provenienza. Il Greco, nonostante trovi in Campania la sua massima espressione e diffusione, è coltivato anche in altre regioni del centro-sud, raggiungendo inoltre la Toscana. La sua più celebre espressione enologica è evidentemente il Greco di Tufo, famosa località dell'Irpinia riconosciuta come Denominazione d'Origine Controllata e Garantita DOCG. Di chiara origine greca, questa varietà fu certamente introdotta nel territorio della Campania dai coloni greci, presumibilmente provenienti da Tessaglia. Dei vini prodotti con l'uva Greco si trovano numerose testimonianze lasciate da celebri autori del passato, i quali lodavano la qualità dei suoi vini e dei territori dove si producevano. Il Greco - così come i vini di origine greca - è stato causa di speculazioni, tanto da registrare, ancora oggi, un numero elevato di varietà il quale nome ricorda in modo più o meno diretto il termine greco. Spesso non si tratta di un legame con questa varietà - o con varietà di chiara origine greca - piuttosto si riferisce al fatto che i loro vini ricordano, in qualche modo, quelli greci, tanto apprezzati nel passato. Il Greco è uva difficile da coltivare e vinificare, caratteristica che porta, spesso, alla produzione di vini ordinari. La grandezza di questa varietà - capace di vini di grandissima qualità - si esprime attraverso una viticoltura e pratica enologica che non accetta compromessi o errori.
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Come di consueto, i vini della nostra degustazione per contrasto sono prodotti esclusivamente con le uve oggetto del nostro studio. La scelta del vino prodotto con il Greco in purezza non presenta difficoltà, mentre sarà un po' più difficile reperire un vino da Malvasia Bianca Lunga. Per quanto riguarda il Greco, il vino che sceglieremo per la degustazione è un Greco di Tufo, facendo attenzione che sia vinificato in contenitori inerti, preferibilmente vasche d'acciaio. Per il secondo vino sceglieremo un Amelia Malvasia - Denominazione d'Origine Controllata dell'Umbria - assicurandoci che si tratti di un vino prodotto con Malvasia Bianca Lunga in purezza. Si deve infatti considerare che il disciplinare di produzione di questo vino prevede la presenza minima dell'85%. Anche in questo caso, sceglieremo un vino fermentato e maturato in vasche d'acciaio così da non alterare l'espressione delle uve. In entrambi i casi si sceglieranno vini appartenenti all'annata più recente e saranno serviti in calici da degustazione alla temperatura di 10 °C. Iniziamo la nostra degustazione per contrasto e, come di consueto, il primo aspetto che valutiamo dei due vini è l'aspetto, qualità espressa dal colore e trasparenza. Il primo vino che prenderemo in esame è l'Amelia Malvasia. Incliniamo il calice sopra una superficie bianca e osserviamo la base del calice. Il colore di questo vino rivela un giallo verdolino chiaro e perfino tenue, con una trasparenza molto elevata. La sfumatura, osservata all'estremità della massa liquida, verso l'apertura del calice, rivela anche in questo caso un colore giallo verdolino. Passiamo ora alla valutazione del Greco di Tufo: il colore di questo vino è decisamente più scuro e pieno, mostrando una tonalità giallo paglierino intenso e brillante, oltre a una trasparenza elevata. La sfumatura conferma il colore osservato alla base del calice. Si confrontino ora i due vini: le differenze nel colore e nelle sfumature sono evidenti. Al naso Malvasia Bianca Lunga e Greco evidenziano delle differenze notevoli, in termini di intensità e qualità. La Malvasia Bianca Lunga, nonostante i suoi frutti freschi e il mosto siano piuttosto profumati, produce vini con profumi decisamente tenui e, per certi aspetti, neutri. Il profilo del Greco è molto diverso, offrendo al naso profumi più intensi e pieni, di maggiore personalità e potenza. La Malvasia Bianca Lunga esprime al naso profumi di pera, melone e pesca, talvolta di albicocca, ai quali seguono aromi floreali che richiamano principalmente la ginestra. Il Greco si presenta al naso del degustatore con aromi che ricordano pesca, mela e pera, oltre a profumi di frutti tropicali - l'ananas su tutti - ai quali si uniscono sensazioni di agrumi, nocciola e biancospino. Inoltre, in certi casi, entrambe le varietà possono esprimere al naso sensazioni minerali, in particolare il Greco prodotto nell'area di Tufo, in Irpinia. Il primo vino del quale valuteremo i profumi è l'Amelia Malvasia. Con il calice in posizione verticale e senza rotearlo, procediamo con la prima olfazione che consentirà di valutare l'apertura. Notiamo subito il carattere tenue, quasi garbato, della Malvasia, con una forza decisamente moderata tuttavia elegante e piacevole. Dal calice percepiamo aromi di pera, pesca e ginestra, di moderata forza, ma in ogni caso piacevoli e puliti. Dopo avere roteato il calice - così da consentire lo sviluppo dei profumi - il profilo della Malvasia Bianca Lunga si completa con melone, mela, biancospino e albicocca, talvolta ananas. Passiamo ora alla valutazione dell'apertura del Greco di Tufo: dal calice si percepiscono aromi di maggiore potenza e intensità rispetto alla Malvasia, nei quali si riconoscono pesca, mela, pera e biancospino. Dopo avere roteato il calice, il profilo del Greco si completa con agrumi, susina, ananas e la tipica nota di nocciola. Si può inoltre percepire un piacevole accenno di mandorla e nespola, così come un tocco minerale. Si confrontino ora i profili olfattivi due calici: le differenze sono notevoli, soprattutto nell'intensità dei profumi. Passiamo alla valutazione gustativa dei vini della nostra degustazione per contrasto, iniziando - come nelle fasi precedenti - dall'Amelia Malvasia. Prendiamo un sorso di questo vino è valutiamo il suo attacco, cioè le sensazioni iniziali che si percepiscono in bocca. La Malvasia Bianca Lunga si caratterizza per una piacevole freschezza - conferita dall'acidità - e un corpo di media struttura. Si percepiscono i sapori di pera, pesca, mela e melone, confermando la buona corrispondenza con il naso. Valutiamo ora l'attacco del Greco di Tufo: in bocca si presenta con una decisa freschezza e un corpo di buona struttura, decisamente più potente della Malvasia Bianca Lunga. In bocca dona una buona sensazione di morbidezza - anche per effetto dell'alcol - e si percepiscono, netti e intensi, i sapori di mela, pera, pesca e susina. Si confrontino ora i due vini, in particolare le differenze di struttura e morbidezza: la Malvasia Bianca Lunga si rivela decisamente più sottile pur tuttavia caratterizzata da un'elegante finezza. L'ultima fase della nostra degustazione per contrasto si concentra sulle sensazioni che i due vini lasciano in bocca dopo la deglutizione, in particolare la persistenza gusto-olfattiva. Il finale dell'Amelia Malvasia è caratterizzato da una piacevole freschezza e una sensazione di struttura lieve, lasciando in bocca sapori di pesca, mela e, sovente, ananas e albicocca. La persistenza è buona, confermando i sapori e le qualità già percepite nella fase gustativa. Il finale del Greco di Tufo è di buona persistenza lasciando in bocca sapori intensi di mela, pesca e susina, oltre alla tipica sensazione di nocciola, spesso anche di mandorla. Nel Greco di Tufo si percepisce un finale più robusto e morbido, pur mantenendo una piacevole vivacità espressa dall'acidità. In questo senso, la differenza con la Malvasia Bianca Lunga è evidente e inequivocabile anche nella fase finale della degustazione, esprimendo caratteri ben diversi pur tuttavia piacevoli in entrambi i casi.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Barbera d'Alba Superiore 2013 |
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Mirafiore (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 16,20 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barolo Paiagallo 2012 |
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Mirafiore (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 45,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barbera d'Alba San Quirico 2013 |
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Casavecchia (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 6,80 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barolo Piantà 2009 |
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Casavecchia (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 21,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Abruzzo Pecorino Superiore 2015 |
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Antica Tenuta Pietramore (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 7,20 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2013 |
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Antica Tenuta Pietramore (Abruzzo, Italia) | |
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Prezzo: € 11,20 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Aglianico del Vulture Alberi in Piano 2013 |
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Il Passo (Basilicata, Italia) | |
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Prezzo: € 25,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Moscato d'Asti Canelli 2016 |
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L'Armangia (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 7,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barbera d'Asti Superiore Nizza Vignali 2011 |
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L'Armangia (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 22,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barolo Bricat 2011 |
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Manzone Giovanni (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 45,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barolo Riserva Gramolere 2009 |
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Manzone Giovanni (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 70,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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San Leonardo 2000 |
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Tenuta San Leonardo (Trentino, Italia) | |
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Prezzo: € 85,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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