![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Contrasti di Freisa e RabosoDue rosse di personalità - la prima tipica del Piemonte, la secoda del Veneto - si confrontano questo mese nei nostri calici |
Torniamo a parlare di vini rossi confrontando due varietà italiane, protagoniste di interessanti vini nei rispettivi territori. Le uve che confronteremo nei calici di questo mese sono la Freisa - celebre varietà rossa del Piemonte - e il Raboso, uva veneta particolarmente diffusa nell'area della denominazione Piave. I vini prodotti con queste varietà rosse risultano molto diversi fra loro, in particolare nei profumi e nel gusto. In comune - per così dire - condividono una storia recente che testimonia una riscoperta e un rinnovato interesse, dopo avere trascorso un lungo periodo di apparente disinteresse. Questo è particolarmente vero per il Raboso - uva difficile e scontrosa - che, a causa delle sue decise qualità organolettiche, ha subito gli effetti di mode moderne orientate verso altri vini. La Freisa, certamente fra le varietà più celebri del Piemonte, ha invece subito la notorietà e l'imponenza di altri vini della regione. La notorietà raggiunta negli anni recenti da Nebbiolo e Barbera, hanno determinato una significativa perdita di interesse nei confronti della Freisa - e di altre varietà piemontesi - mantenendo comunque la propria identità nelle aree di maggiore diffusione. Lo stesso destino, per così dire, ha limitato la diffusione del Raboso, poiché - negli ultimi venti anni - i vini rossi del Veneto sono stati principalmente identificati con la Valpolicella e quindi l'Amarone. La tenacità dei produttori nei rispettivi territori e regioni, ha comunque consentito a Freisa e Raboso di mantenere con orgoglio la propria dignità enologica. Questo è stato particolarmente vero per il Raboso che, dopo un lungo periodo di scarsa diffusione e notorietà fuori dal proprio territorio, sta diventando oggi una delle varietà a bacca rossa più riconoscibili del Veneto. Freisa e Raboso offrono ai sensi del degustatore vini dalla personalità spiccata e riconoscibile, in ogni caso molto diversi fra loro, perfetti per una degustazione per contrasto.
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Originaria del Piemonte, la Freisa è un'importante varietà a bacca rossa prevalentemente diffusa nel Monferrato e nella provincia di Asti, oltre al territorio del Canavese e di Biella. Una significativa presenza della Freisa si registra inoltre nelle Langhe, dove subisce maggiormente la notorietà del Nebbiolo e delle altre uve di quell'area. In queste terre, la Freisa è tradizionalmente prodotta in due stili enologici: fermo e frizzante. La Freisa è riconosciuta in molti disciplinari di produzione del Piemonte a Denominazione di Origine Controllata e, fra queste, le più celebri sono certamente la Freisa d'Asti, Freisa del Monferrato, Langhe Freisa e Freisa di Chieri. Da notare tutte le denominazioni che includono la Freisa prevedono gli stili fermo e frizzante e, in alcuni di questi, possono concorrere anche altre uve ammesse nel territorio. Questo significa che non sempre si tratta di vini prodotti con Freisa in purezza. Non si hanno certezze sull'origine della Freisa, tuttavia sono in molti a concordare che questa varietà è presente in Piemonte da tempo immemore. In particolare, si ritiene che la Freisa sia originaria della zona che si trova fra Torino e Asti. Le prime citazioni risalgono al 1500 e, già a quei tempi, gli si riconosceva una discreta qualità enologica. Ricerche condotte sul DNA della Freisa, hanno rilevato una certa parentela con il Nebbiolo e oggi se ne distinguono due cloni principali: Freisa Piccola - maggiormente diffusa e significativa - e Freisa Grossa. I vini prodotti con Freisa si caratterizzano per la buona astringenza prodotta dai tannini e la piacevole freschezza, non eccessivamente ricchi nel colore e con evidenti sfumature violacee. Il buon contenuto di polifenoli si adatta, in alcuni casi, con la vinificazione in legno, tuttavia si deve notare che la Freisa è maggiormente vinificata in contenitori inerti, spesso nello stile frizzante e, talvolta, con un apprezzabile residuo zuccherino.
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Il Raboso - più correttamente definito come Raboso Piave - è principalmente coltivato in provincia di Padova, nello specifico nell'area che si sviluppa lungo il corso del fiume Piave. La varietà si deve distinguere dal Raboso Veronese - anch'esso presente in questo territorio - il quale non ha legame genetico con il Raboso Piave e si tratta, di fatto, di una varietà distinta, nonostante le evidenti similitudini. Le origini del Raboso sono ancora oggi incerte, compreso il suo nome. Per alcuni deriverebbe dal nome dell'omonimo torrente, un affluente del fiume Piave, per altri deriva dal termine dialettale rabioso (cioè rabbioso) a causa dell'evidente acidità e astringenza dei suoi vini. Le sue caratteristiche organolettiche hanno infatti influito enormemente sulla diffusione del Raboso, utilizzato molto spesso come uva da taglio e raramente per vini in purezza, ritenuti troppo rustici e irruenti. Il Raboso - noto anche come Friularo e Rabosa Friulara - sarebbe stato introdotto nel territorio del Piave nel 1300 e, nel 1600, la sua presenza si registrava fino al territorio dell'Istria. Si suppone infatti che il Raboso sia arrivato nel territorio del Piave passando per il Friuli - da cui il nome Friularo - tuttavia si ritiene che la vatietà sia originaria della Germania. Nella Renania, infatti, ancora oggi sono presenti varietà a bacca rossa che presentano significativi legami con il Raboso Piave. I vini prodotti con questa varietà offrono ai sensi del degustatore una spiccata acidità unita a notevole astringenza, condizioni che impongono l'adozione di opportune pratiche di vinificazione. Oggi, grazie a una migliore consapevolezza delle qualità del Raboso, unitamente all'adozione di specifiche pratiche di maturazione, i vini da quest'uva risultano decisamente più equilibrati e apprezzati. In particolare, l'uso del tempo e la maturazione in legno, conferiscono ai vini Raboso la morbidezza necessaria a mitigare le sue asperità.
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Rispetto alle precedenti degustazioni per contrasto, questo mese metteremo a confronto due vini prodotti con tecniche enologiche diverse. La ragione è dovuta al fatto che il Raboso, a causa della sua irruente acidità e astringenza, è generalmente maturato in legno, procedura che altera alcune qualità organolettiche. A onore del vero, il Raboso è vinificato anche in contenitori inerti - solitamente in vasche d'acciaio - tecnica utilizzata quando il produttore decide di produrre lo stile frizzante. Anche la Freisa è sovente vinificata nello stile frizzante, in entrambi in casi non adatto per la nostra degustazione. Sceglieremo infatti una Freisa d'Asti vinificata in contenitori inerti e nello stile fermo, preferibilmente di due anni. Per il Raboso, la scelta sarà per una bottiglia della DOC Piave, maturato in botte, preferibilmente con due anni di maturazione. I vini sono versati nei rispettivi calici da degustazione e serviti alla temperatura di 18 °C. Versiamo nei calici la Freisa e il Raboso e iniziamo la nostra degustazione per contrasto. Il primo vino del quale valuteremo l'aspetto è la Freisa d'Asti. Incliniamo il calice sopra una superficie bianca e osserviamo la base del calice: il colore della Freisa è rosso rubino brillante con una trasparenza moderata. Osserviamo ora l'estremità del vino verso l'apertura del calice così da valutare la sfumatura: si noterà - netta e intensa - una tonalità rosso rubino con un'evidente tendenza al porpora. Passiamo ora al calice del Piave Raboso, mantenendolo sempre inclinato sopra una superficie bianca. Alla base del calice si rileva un colore rosso rubino intenso, spesso cupo, con una trasparenza decisamente inferiore rispetto alla Freisa. La sfumatura del Raboso - osservata all'estremità della massa liquida, verso l'apertura del calice - conferma la tonalità rosso rubino. Si confrontino ora i due calici mettendoli uno a fianco dell'altro: le differenze nel colore, trasparenza e sfumatura sono evidenti. Freisa e Raboso sono caratterizzati da profili olfattivi che presentano sostanziali differenze. In entrambi i casi, le sensazioni principali richiamano frutti rossi e neri così come fiori. I profumi della Freisa sono più orientati verso i frutti rossi, in particolare la ciliegia - che spesso diviene amarena - lampone e fragola, ai quali si uniscono mirtillo, mora e prugna. Fra i profumi di fiori che si riconoscono nella Freisa troviamo la violetta, rosa e ciclamino. Il Raboso si orienta più verso i frutti a bacca nera, nello specifico amarena, prugna e mora, sovente accompagnati da mirtillo. I fiori che si possono riconoscere nel Raboso sono principalmente violetta e rosa. Sia la Freisa sia il Raboso possono essere vinificati in contenitori di legno - una pratica utilizzata più frequentemente con il Raboso - conferendo ai vini sensazioni complesse che a volte esaltano le qualità dei vini. Va detto che, quando i produttori utilizzano il legno con la Freisa, tendono a non eccedere con le qualità terziarie proprio per favorire la tipica espressione fresca di questa varietà. Procediamo con la valutazione del profilo olfattivo della Freisa d'Asti e del Piave Raboso, iniziando dal vino piemontese. Manteniamo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, procediamo con la prima olfazione che consente di valutare l'apertura olfattiva del vino. Dal calice emergono profumi netti, intensi e puliti di ciliegia, prugna e lampone, con un orientamento decisamente fresco. Roteiamo ora il calice così da favorire lo sviluppo dei profumi della Freisa e procediamo con la seconda olfazione. Dal calice si percepiscono profumi di fragola, violetta, ciclamino, mirtillo e - talvolta - la rosa. Passiamo ora al calice del Piave Raboso. L'apertura del vino veneto è caratterizzata da un profilo decisamente più robusto nel quale si riconoscono amarena, prugna e mirtillo. Dopo avere roteato il calice, procediamo alla seconda olfazione, facendo attenzione a discriminare i profumi terziari derivanti dalla maturazione in legno. Il profilo del Raboso si completa con mora e violetta, ai quali può seguire - in alcuni casi - il profumo della rosa. La fase gustativa delle nostra degustazione metterà maggiormente in evidenza le notevoli differenze fra Freisa e Raboso. Come nelle fasi precedenti, il primo vino che prenderemo in esame è la Freisa d'Asti. L'attacco di questo vino - cioè le sensazioni che si percepiscono in bocca al primo sorso - rivelano una moderata astringenza e una piacevole freschezza conferita dall'acidità. In bocca si percepiscono - netti - i sapori di ciliegia, lampone, prugna e fragola, oltre a una buona struttura. Procediamo con la valutazione dell'attacco del Piave Raboso e prendiamo un sorso di questo vino. Si percepiscono immediatamente le differenze con la Freisa: nel vino veneto la sensazione di astringenza e di acidità sono decisamente più intensi e dominanti. La morbidezza che si percepisce è, in buona misura, conferita dalla maturazione in legno, con una struttura maggiore rispetto alla Freisa. In bocca si percepiscono piacevoli sapori di amarena, prugna, mirtillo e mora, confermando la buona corrispondenza con il naso. L'ultima fase della nostra degustazione per contrasto si concentra sulle sensazioni finali lasciate in bocca dai due vini dopo la deglutizione. Il finale della Freisa d'Asti è di buona persistenza, lasciando in bocca piacevoli sapori di ciliegia, lampone, prugna e fragola, unitamente a una bella sensazione di freschezza. Il finale del Piave Raboso si fa notare per la buona persistenza, nella quale spiccano - in buona evidenza - l'astringenza e la freschezza conferita dall'acidità. In bocca si continuano a percepire piacevoli sapori di amarena, prugna, mirtillo e mora che si uniscono alla garbata morbidezza conferita dall'alcol e dalla maturazione in legno. Si confrontino ora le differenze del finale dei due vini: la struttura del Raboso è decisamente più robusta rispetto alla Freisa così come la sensazione di freschezza prodotta dall'acidità.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Barolo Liste 2011 |
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Borgogno (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 40,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Barolo Cannubi 2011 |
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Borgogno (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 55,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il Padrone delle Vigne Bianco 2015 |
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Tabarrini (Umbria, Italia) | |
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Prezzo: € 10,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il Padrone delle Vigne 2015 |
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Tabarrini (Umbria, Italia) | |
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Prezzo: € 12,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Franciacorta Extra Brut Demetra 2009 |
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Mirabella (Lombardia, Italia) | |
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Prezzo: € 24,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Franciacorta Dosaggio Zero Riserva D0M 2006 |
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Mirabella (Lombardia, Italia) | |
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Prezzo: € 39,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Sannio Rosso 2015 |
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Cantine Foschini (Campania, Italia) | |
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Prezzo: € 6,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() |
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Sannio Aglianico Riserva 2013 |
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Cantine Foschini (Campania, Italia) | |
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Prezzo: € 7,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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L'Autentica 2014 |
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Cantine del Notaio (Basilicata, Italia) | |
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Prezzo: € 29,00 - 50cl | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Aglianico del Vulture Il Sigillo 2011 |
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Cantine del Notaio (Basilicata, Italia) | |
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Prezzo: € 38,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Alto Adige Müller Thurgau Caprile 2016 |
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Peter Zemmer (Alto Adige, Italia) | |
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Prezzo: € 10,40 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Alto Adige Gewürztraminer Selection R 2016 |
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Peter Zemmer (Alto Adige, Italia) | |
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Prezzo: € 18,10 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Valdobbiadene Prosecco Superiore Dry La Primavera di Barbara 2016 |
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Merotto (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 14,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry 2016 |
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Merotto (Veneto, Italia) | |
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Prezzo: € 18,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Collio Malvasia 2015 |
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Schiopetto (Friuli Venezia Giulia, Italia) | |
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Prezzo: € 11,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Collio Friulano 2015 |
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Schiopetto (Friuli Venezia Giulia, Italia) | |
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Prezzo: € 11,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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I Sondaggi di DiWineTaste
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