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  Eventi Numero 247, Febbraio 2025   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Alcol e Vino: un Rapporto da Ripensare


 
È un momento di grande attenzione quello attuale per il vino, combattuto tra alert salutisitici, etichette trasparenti, dazi di natura geopolitica, consumi che cambiano anche con l'avvento dei vini dealcolati. «L'Accademia della vite e del vino è da sempre attenta a tutto quanto gira attorno al mondo dell'enologia», spiega il presidente Rosario Di Lorenzo. «Quella della dealcolazione è una questione molto sentita e dibattuta tra puristi della tradizione – senza alcol non è vino – e chi si apre alla necessità di dare risposta alle nuove tendenze che si basano anche su aspetti legati alle nuove tendenze dei consumi e di conseguenza dei mercati», sottolinea il presidente. «Ecco, dunque, che l'Accademia ha prodotto una relazione, curata dal nostro vicepresidente Vincenzo Gerbi, dal titolo Alcol e vino, un rapporto da ripensare, per offrire una base scientifica con cui affrontare il futuro di questo settore».
La relazione di Gerbi parte dalla recente allerta dell'Oms sulle implicazioni tra vino e salute pubblica. Un appello alla consapevolezza. «Recenti indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) – scrive Gerbi – hanno messo in guardia contro il consumo di alcol: non c'è un consumo moderato e nessuna quantità è sicura per la salute. Questa posizione è stata sostenuta dal capo operativo della Sanità americana, Vivek Murthy, che ha evidenziato una correlazione diretta tra l'alcol e almeno sette tipi di cancro, tra cui quelli al seno e al colon. Murthy ha chiesto l'introduzione di etichette sanitarie sulle bottiglie di alcolici, un passo che potrebbe segnare un cambiamento significativo nella consapevolezza pubblica riguardo ai rischi associati al consumo di alcol».
La Tradizione del Vino e le Nuove Prospettive Contrariamente a questa visione, continua la ricerca, esiste un segmento del mondo medico che sostiene l'idea di un consumo moderato di vino, considerato da secoli una bevanda complessa e ricca di componenti vegetali benefici. La famosa affermazione di Ippocrate, secondo cui “il vino è cosa meravigliosamente appropriata all'uomo”, trova ancora risonanza tra coloro che vedono nel vino non solo una bevanda, ma un elemento culturale fondamentale.
Perché si beve vino? Commenta Gerbi: «professionisti e appassionati di vino si trovano ora a dover riflettere sulle implicazioni etiche e sociali del loro operato. È evidente che, mentre ci sono persone che godono di una vita sana consumando vino con moderazione, ci sono anche casi di abuso che portano a gravi danni alla salute. La questione centrale diventa quindi: perché beviamo vino? È per il suo effetto inebriante o per l'apprezzamento delle sue sfumature gustative?».
La composizione del vino: una riflessione necessaria. Dall'analisi della composizione del vino, si legge nella relazione di Gerbi, emerge che l'alcol rappresenta solo una frazione del totale. Con l'83-84% di acqua e circa il 13-14% di alcol, il restante 3% è composto da componenti come polifenoli e aromi, che conferiscono al vino le sue caratteristiche uniche. Gli intenditori non si concentrano sul grado alcolico, ma piuttosto sulla complessità dei sapori e degli aromi che ogni varietà e ogni territorio conferisco al vino. Chi conosce i vini soffre nel sentirne parlare come di una qualunque bevanda alcolica, bevuta distrattamente, scelta per sfruttare il suo contenuto in alcol e ottenerne un effetto euforizzante e disinibente. Il vino è invece l'accompagnamento ideale del cibo in uno stile di vita tipico delle popolazioni mediterranee.
Con l'emergere dei vini dealcolizzati, i produttori stanno esplorando la possibilità di offrire bevande con ridotto o nullo contenuto alcolico, mantenendo però le proprietà benefiche dell'uva. Tuttavia, questa pratica solleva interrogativi sulla qualità e sul profilo gustativo dei vini, specialmente per quanto riguarda l'equilibrio tra dolcezza, tannicità e acidità.
Educazione e consapevolezza: la chiave per un consumo responsabile. Il crescente numero di casi di coma etilico tra i giovani solleva preoccupazioni riguardo al consumo irresponsabile di alcol. L'educazione alimentare risulta cruciale per promuovere una maggiore consapevolezza tra i giovani e i loro genitori. È fondamentale che i messaggi sui rischi legati all'alcol siano chiari e completi, evitando semplificazioni eccessive.
A partire dalla vendemmia 2024, sarà obbligatorio indicare in etichetta le informazioni nutrizionali e gli ingredienti utilizzati nella vinificazione. Questo rappresenta un passo importante verso la trasparenza, ma è essenziale che i consumatori siano in grado di interpretare correttamente queste informazioni.
Occorre rinunciare al vino? Se l'alcol è un pericoloso cancerogeno, qualunque sia la bevanda che lo contiene e indipendentemente dalla dose assunta, allora il bevitore di vino, saggio e moderato, dovrà considerare l'alcol del vino come un possibile danno collaterale, un pericolo da tenere presente, senza però indurlo a rinunciare al piacere sensoriale di questa fantastica e millenaria bevanda.
In un contesto in cui il dibattito sul consumo di alcol è più acceso che mai, la scelta di bere vino deve essere accompagnata da una consapevolezza critica. Se il vino viene consumato con moderazione e apprezzato per le sue qualità intrinseche, può rimanere una parte significativa della cultura gastronomica. La sfida per il futuro sarà quella di educare i consumatori a fare scelte informate, garantendo al contempo la sostenibilità dell'industria vitivinicola.

DOC Delle Venezie: Il Pinot Grigio Traina il Mercato

Il Consorzio DOC Delle Venezie chiude il 2024 con un bilancio positivo, confermandosi un punto di riferimento per il Pinot Grigio nel panorama enologico internazionale. In un contesto di mercato mondiale che vede i consumi di vino in tendenziale calo, la denominazione d'origine Delle Venezie – oggi il più grande modello di integrazione interregionale che include in un'unica denominazione d'origine le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento – continua a distinguersi con performance in controtendenza grazie alla qualità, al sistema di controllo finalizzato alla certificazione e allo stile fresco e moderatamente alcolico del suo prodotto di punta.
Rispetto al volume imbottigliato, il 2024 ha segnato un incremento del +3% in confronto al periodo gennaio-dicembre 2023, con un totale di 1.706.466 ettolitri confezionati e, rispetto al totale, un incremento della domanda di Pinot Grigio DOC Delle Venezie ottenuto nell'ultima annata.
«Se analizziamo i dati degli ultimi anni solari dalla nascita della DOC, il 2024 si colloca al terzo posto per performance, escludendo chiaramente i due anni di forte crescita legati al periodo della pandemia che vide un'eccezionale richiesta di DOC Delle Venezie da parte del mercato – sottolinea Stefano Sequino, Direttore del Consorzio DOC Delle Venezie e continua – I numeri riflettono lo stato di salute della DOC Delle Venezie e in particolare la crescita del prodotto imbottigliato è un risultato che parla da sé, dimostrando come il Pinot Grigio Delle Venezie sia in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori».
Il 2024 segna anche un incremento significativo anche sul fronte delle certificazioni: il totale è cresciuto del +8% rispetto al 2023, con dicembre 2024 che ha visto un picco straordinario del +16% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Secondo i dati forniti da Triveneta Certificazioni, la media mensile delle certificazioni è aumentata da 134.420 ettolitri/mese nel 2023 a 146.112 ettolitri/mese nel 2024, confermando un buon utilizzo del sistema da parte dei produttori.
«Questo incremento nelle certificazioni e nell'impiego di prodotto ottenuto nell'ultima vendemmia è significativo di una domanda di mercato che si mantiene stabile e vivace. Inoltre, il passaggio da una media mensile di 134.420 ettolitri certificati nel 2023 a 146.112 ettolitri nel 2024 evidenzia non solo un buon utilizzo del sistema di certificazione ma anche una pianificazione produttiva efficace da parte dei nostri associati. Occorre qui sottolineare – ha concluso Stefano Sequino – come sia di fondamentale importanza l'applicazione delle misure di gestione dell'offerta promosse dal Consorzio, strumenti che concorrono a mantenere una condizione di stabilità che rappresenta un grande valore per i nostri mercati».
L'attività di controllo, affidata a Triveneta Certificazioni, si conferma centrale per il successo della DOC Delle Venezie. Grazie a un rigoroso sistema di verifica dei requisiti di conformità al disciplinare di produzione e all'impiego del contrassegno di Stato apposto sull'intera produzione annua, pari a circa 230 milioni di bottiglie, i vini certificati Delle Venezie assicurano alti standard di conformità e di tracciabilità a garanzia dei consumatori e degli operatori commerciali.

2 e 3 Febbraio: Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano

Pronta a tornare in scena la prima Docg d'Italia, il Vino Nobile di Montepulciano, e lo farà dal 2 al 3 febbraio con la trentunesima edizione dell'Anteprima del Vino Nobile, in programma nell'antica Fortezza di Montepulciano con un ricco programma di degustazioni aperte agli appassionati e agli operatori. Sui circa 40 banchi d'assaggio delle rispettive aziende partecipanti le nuove annate in commercio dal 2025: il Vino Nobile 2022 e la Riserva 2021. Una passerella internazionale che coinvolge l'intera comunità di Montepulciano che per due giorni sarà presa d'assalto dai tanti appassionati provenienti da tutta Italia.
«Un periodo particolare per il vino italiano, che tuttavia si conferma il prodotto di bandiera per il made in Italy nel mondo, ma anche in Italia rappresenta una forte attrazione per i turisti che scelgono la nostra città anche per l'offerta enogastronomica» – commenta il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – in particolare con questa edizione vogliamo puntare a far scoprire il nostro nuovo progetto, quello delle Pievi che proprio sul legame con la storia e con il territorio basa la sua costruzione».
L'Anteprima del Vino Nobile si aprirà ufficialmente domenica 2 febbraio con la giornata aperta anche agli appassionati, e si chiuderà lunedì 3 febbraio. Dalle 11 alle 19, oltre alla degustazione al banco dei produttori, sarà possibile conoscere il territorio attraverso i tanti partner che danno vita a questo che è l'evento di spicco della denominazione nel proprio territorio. Le modalità di accesso alla Fortezza, così come il programma e l'elenco delle aziende partecipanti, sono consultabili sul portale ufficiale www.anteprimavinonobile.it con la possibilità di acquistare in prevendita i biglietti di ingresso e accreditarsi da operatore alla manifestazione. Il programma dell'Anteprima poi riprenderà nelle giornate del 15 e 16 febbraio in esclusiva per la stampa accreditata con la proclamazione delle stelle (il rating all'annata con un giudizio da 1 a 5 stelle) per la vendemmia 2022 in commercio da quest'anno.
L'Anteprima per tanti appassionati sarà la possibilità per regalarsi un fine settimana alla scoperta di una delle città più belle al mondo e d'Italia. In questi giorni infatti i ristoranti, i negozi del centro storico, come naturalmente i musei, saranno aperti al pubblico con una veste di festa per celebrare il loro prodotto d'eccellenza. Per l'occasione anche la Strada del Vino Nobile e dei Sapori della Valdichiana promuoverà dei pacchetti speciali per scoprire il territorio del Vino Nobile di Montepulciano e le vetrine dei negozi parteciperanno al concorso “Belle Vetrine” con allestimenti a tema vino. Giunta alla ventunesima edizione, questo evento nell'evento è promosso dalla Pro Loco, e vedrà la premiazione domenica 2 febbraio, alle 16, nella Fortezza. Il tema assegnato quest'anno riguarda “Il Museo Civico scrigno del patrimonio artistico culturale della comunità”.
L'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano rientra nella Settimana delle “Anteprime di Toscana”, l'evento promosso da Regione Toscana con Camera di Commercio di Firenze, PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana.

Assovini Sicilia Presenta il Progetto InnoNDA sul Nero d'Avola

L'associazione viticoltori Assovini Sicilia e l'Università degli Studi di Milano hanno annunciato l'avvio di una ricerca pionieristica nella produzione del vino, con gli obiettivi di diversificare la produzione enologica, valutare la diversità del vitigno Nero d'Avola e ridurre il contenuto di alcol mantenendo la qualità sensoriale dei prodotti. La conferenza stampa di presentazione del progetto InnoNDA si è svolta martedì 21 gennaio, a Palermo, presso la sede di Assovini Sicilia.
Il progetto InnoNDA, al quale partecipano Assovini Sicilia, capofila del progetto, l'Università degli Studi di Milano, i laboratori ISVEA e le aziende vitivinicole Dimore di Giurfo (CT), Feudi del Pisciotto (CL), Tenute Lombardo (CL), Tenuta Rapitalà (PA), tecnici e professionisti di settore, tra cui l'Innovation Broker Dott. Enol. Leonardo La Corte, segna un importante passo avanti nello studio delle caratteristiche dei vini. Il progetto InnoNDA, originato grazie alla sinergia tra l'Università degli Studi di Milano e Assovini Sicilia, è finalizzato all'indagine delle tecniche agronomiche ed enologiche che permettono di ottenere vini con una gradazione alcolica più bassa, mantenendo al contempo l'intensità aromatica e il gusto distintivo che caratterizza la varietà Nero d'Avola, il più celebre tra i vitigni autoctoni siciliani a bacca rossa. Non solo, il progetto InnoNDA include attività volte alla diversificazione della produzione mediante l'impiego di anfore di terracotta e alla valutazione delle diversità del vitigno Nero d'Avola nel territorio siciliano. La ricerca, avviata nell'aprile 2024, è basata su un approccio scientifico che prevede l'utilizzo di tecnologie e strategie fermentative non applicate in precedenza per la vinificazione dell'uva Nero d'Avola.
La differenziazione della produzione è un aspetto di crescente interesse per rispondere alle esigenze degli stakeholder e dei consumatori. Seppur la vinificazione in anfora sia un approccio antico, l'evoluzione del vino Nero d'Avola prodotto e affinato in tali vasi vinari non è stato indagato in precedenza.
Il terroir e l'età del vigneto possono svolgere un ruolo importante sulle caratteristiche dell'uva e, di conseguenza del vino. Inoltre, vigneti più vecchi potrebbero essere più resilienti agli stress climatici, un aspetto che richiede ulteriori indagini specifiche anche in Sicilia. Pertanto, InnoNDA apre la strada a un futuro dove la qualità del vino è correlata alla complessità e all'espressione del terroir, nonché all'esaltazione delle caratteristiche varietali.
L'abbassamento del tenore alcolico dei vini, il cui grado è condizionato da vari fattori tra cui il clima, è un obiettivo richiesto da un crescente numero di consumatori. Allo stesso tempo, le caratteristiche sensoriali devono rispondere delle attese. Il progetto InnoNDA contribuisce a questa esigenza permettendo di godere pienamente del piacere del vino.
La sinergia tra l'Università degli Studi di Milano e Assovini Sicilia rappresenta un modello di collaborazione tra il mondo accademico e il settore privato, unendo ricerca e innovazione in un settore vitale dell'economia italiana. Questo progetto è reso possibile grazie all'impegno di ricercatori, viticoltori e professionisti, che condividono il loro sapere per raggiungere un obiettivo comune: raccogliere le sfide moderne senza tradire la qualità e l'autenticità.
«I cambiamenti climatici e le legittime attese dei consumatori e delle autorità, stimolano le aziende di Assovini Sicilia ad approfondire le tecniche agronomiche e di produzione vinicola – afferma Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia – in particolare del Nero d'Avola, il vitigno a bacca rossa più diffuso dell'isola. Questo studio innovativo compiuto in partnership con l'Università di Milano, e sostenuto grazie all'indispensabile aiuto dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, permette di comprendere il mondo, migliorare la qualità della vita, la sostenibilità produttiva e affrontare le sfide globali. Investire nella scienza significa credere nelle soluzioni che ancora non conosciamo, promuovendo una società più preparata per le generazioni a venire. Ringraziamo per il sostegno anche IRVO, Isvea e le nostre quattro aziende, Tenuta Rapitalà, Dimore di Giuro, Feudi Del Pisciotto e Tenute Lombardo».
«Il progetto InnoNDA intende apportare innovazione mediante approcci e strategie di vinificazione non applicate in precedenza per il Nero d'Avola – dichiara la Prof. Daniela Fracassetti, dell'Università di Milano e responsabile scientifico del progetto – fornendo evidenze scientifiche atte a supportare i produttori per la crescita più consapevole del settore vitivinicolo».
«Il laboratorio ISVEA, coinvolto in numerosi progetti nazionali e internazionali come laboratorio accreditato – afferma l'enologo Leonardo La Corte – ha sposato con grande interesse un progetto sulla riduzione del grado alcolico e sulla diversificazione della produzione per dare una nuova identità ad un vitigno simbolo del Made in Sicily in tutto il mondo».

Una Nuova Missiva Dà Continuità alla Voce dei Produttori Vitivinicoli

Dopo la prima lettera inviata nel periodo dell'ultima vendemmia alle istituzioni, a ogni associazione e organizzazione agricola arrivando fino alla Commissione della Camera dei Deputati, una seconda missiva è stata inoltrata agli stessi destinatari in questi giorni per dare continuità alla voce dei produttori dei Sorì Eroici, delle associazioni Aroma di un territorio e Canelli DOCG.
In particolare, si è voluto condividere i dati ottenuti in seguito alla pubblicazione del precedente testo sulla piattaforma Change.org, dove la petizione titolata “Considerazioni e proposte vendemmia 2024” lanciata dai soggetti prima elencati ha raccolto la sottoscrizione di 58 persone: un risultato modesto che non sminuisce le reali preoccupazioni e i suggerimenti propositivi condivisi dai produttori dell'ambito viticolo e vitivinicolo piemontese – dice il coordinatore del comitato Sorì Eroici e vicepresidente della Associazione Comuni del Moscato, Luca Luigi Tosa – l'auspicato avvio di una strategia allargata tra istituzioni, associazioni, consorzi e rappresentanze della filiera, si vuole continuare a pensare che porti alle soluzioni che la vitivinicoltura piemontese propone e attende.
Questa nuova lettera intende quindi ribadire e ricordare necessità importanti – aggiunge il presidente Pietro Cirio – argomenti che sono stati dettagliati nel primo testo e che verranno certamente riproposti se non si avranno riscontri, perché ognuna delle criticità conosciute e riportate hanno la capacità di decidere il futuro delle nostre aziende, e quindi della nostra terra.

 


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