![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Notiziario |
In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.
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Maremma Toscana DOC: 10 Anni di Consorzio |
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«Abbiamo lavorato intensamente per portare la DOC Maremma Toscana a un livello sempre più alto di qualità e di visibilità» spiega Francesco Mazzei alla guida del Consorzio dal 2018. «Abbiamo fatto degli evidenti passi in avanti ma vi è ancora molto da fare. Siamo attualmente al quarto posto per limbottigliato tra le Denominazioni Toscane, anche in questi primi dieci mesi dellanno abbiamo registrato una crescita, in controtendenza con landamento regionale, siamo giovani e dinamici. Lobiettivo è di chiudere il 2024 superando i 7 milioni di bottiglie e di portare avanti alcuni progetti a cui teniamo particolarmente come la razionalizzazione del disciplinare, la ricerca e la caratterizzazione viticola, lenoturismo e la sinergia con gli altri Consorzi sul territorio». I numeri, dal 2014 al 2024, parlano chiaro: erano 9 i Soci all'atto costitutivo e ora si è raggiunta la cifra di 469 realtà che operano in tutta la provincia di Grosseto. Si è passati da quasi 3,5 milioni di bottiglie nel 2014 ai 7 milioni e oltre per lanno corrente. Levoluzione ha visto anche dei cambiamenti importanti per quanto riguarda le diverse tipologie: se nel 2014 i rossi segnavano un 69% con un 28% di bianchi e un 3% di rosati, nel 2024 i rossi sono scesi al 54% con i rosati sostanzialmente stabili al 4% mentre i bianchi hanno superato il 40%, con il Vermentino che traina la Denominazione e che – con una quota di più del 30% dellimbottigliato – è attualmente la tipologia più imbottigliata della DOC. La produzione vitivinicola sul territorio vede impegnati viticoltori piccoli e medi a fianco di alcuni dei nomi più blasonati del panorama enologico nazionale, che vedono nella Maremma Toscana una zona ricca di potenzialità. Considerando i primi dieci mesi dellanno per quanto riguarda landamento dellimbottigliato (dati AVITO) la Maremma Toscana è una delle poche denominazioni con segno positivo (+6,9%) con la prospettiva di chiudere il 2024 superando, per la prima volta, i 7 milioni di bottiglie. «Con il Vermentino, che ci sta dando grandi soddisfazioni, abbiamo certamente ottenuto un miglioramento del valore del brand DOC Maremma Toscana, strada da perseguire anche con le altre tipologie di vino previste dal disciplinare; resta fermo lobiettivo dei 10 milioni di bottiglie nel medio periodo, massa critica indispensabile per avere più visibilità sui mercati», ribadisce Mazzei. Nel corso di questi dieci anni, il Consorzio ha visto unespansione costante. «Il Consorzio è cresciuto in modo significativo, – commenta il Direttore Luca Pollini – portando la Maremma Toscana tra le zone vitivinicole più considerate e dinamiche della regione. Il nostro impegno per la qualità e linnovazione ha attratto nuovi soci, registrando un aumento costante della produzione e della visibilità dei nostri vini sui mercati internazionali. Siamo consapevoli che la grande varietà ampelografica che può offrire la Maremma, con un territorio incontaminato in un contesto ambientale unico dove la vite è inserita in modo armonico ed equilibrato e la biodiversità è un fattore acclarato, costituiscano un punto di forza e ci abbiano aiutato nel processo di crescita della Denominazione.» La Maremma Toscana è un territorio di 450.000 ettari dove la vite occupa circa il 2%, per poco più di 9.000 ettari, e oltre il 40% è occupato da boschi e aree naturali, dove oltre il 44% delle superfici agricole è condotto secondo metodi biologici, ben al di sopra della media regionale (37,5%) e dove si trovano molte spiagge premiate con le Bandiere Blu. La città di Grosseto ha ricevuto, dalla Commissione Europea, lEuropean Green Pioneer of Smart Tourism 2024, riconoscimento pensato per quelle destinazioni pioniere del turismo intelligente e sostenibile. Nel territorio del comune di Manciano, inoltre, si trova il cielo notturno più puro e stellato dellItalia peninsulare, a testimonianza della quasi totale assenza di inquinamento. «Tutte queste caratteristiche sono un formidabile volano per la nostra Denominazione e per il Consorzio e non possono che farci ben sperare per il futuro», conclude il Direttore Pollini. |
A Siena il Futuro dellEnologia e della Viticoltura |
Cè fermento, per i nuovi stili di consumo, per le sfide climatiche, per la
necessità di fare squadra e investire nel turismo. Un fermento che deve essere
controllato e dove la ricerca si gioca un ruolo fondamentale. Sono i temi che hanno
caratterizzato il focus allinterno della Tornata che lAccademia Italiana della Vite e
del Vino ha organizzato al Santa Maria della Scala di Siena per festeggiare i suoi 75
anni di vita. Come ha spiegato il presidente dellAccademia, il Prof. Rosario Di Lorenzo, «tutti noi abbiamo piena consapevolezza delle numerose, nuove e complesse sfide che il comparto deve affrontare. Dobbiamo essere capaci di rispondere, non assumendo posizioni totemiche alle richieste ed esigenze dei vari operatori della filiera, del mercato e dei consumatori senza correre il rischio di perdere il significato e il valore storico e culturale del vino». Il presidente Di Lorenzo ha evidenziato il ruolo che deve avere lAccademia, ovvero «una organizzazione capace di garantire un reale pluralismo delle opinioni, un confronto di idee libero da condizionamenti e basato su conoscenze scientifiche». Loccasione della Tornata senese dellAccademia, oltre a tracciare il momento attuale dellenologia e della viticoltura e del loro futuro, ha avuto anche lintento di riavvicinare lente alla città di Siena e alle sue istituzioni, di iniziare un dialogo e riallacciare rapporti costruttivi con le istituzioni cittadine e la Fondazione Enoteca Italiana che oggi rinasce in quella che è stata la prima sede storica, lEnoteca Italiana appunto, dellAIVV. Michele Capitani, vicesindaco di Siena, ha sottolineato che «siamo disponibili a fare la nostra parte e a sostenere una istituzione così prestigiosa». Anche Elena D'Aquanno, presidente Fondazione Enoteca Italiana, commenta come «per me questo è un giorno importantissimo e la presenza dellAccademia a Siena rappresenta un obiettivo importante. I nostri spazi saranno sempre a disposizione dell'Accademia qualora volesse avere un punto di riferimento su Siena». A raccontare la storia prestigiosa dellAccademia è il volume Accademia Italiana della Vite e del Vino: 75 anni di storia curato da Rosario Di Lorenzo, attuale presidente dellAccademia, e da vari Accademici tra cui Angelo Costacurta, Vincenzo Gerbi, Davide Gaeta, Giusi Mainardi e presentato in anteprima durante la Tornata al Santa Maria della Scala. Era il 30 luglio 1949 quando prese corpo a Siena, con il decreto di costituzione firmato dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi con un atto del notaio senese Antonio Ricci, lAccademia Italiana della Vite e del Vino. Lidea di fondare una accademica rivolta alla viticoltura e alla enologia era stata formulata nellagosto del 1947 in occasione della V mostra mercato dei vini tipici e pregiati che si era tenuta appunto nella città del Palio. La presentazione della neonata Accademia avvenne il 4 agosto 1949 con un avvenimento di grande rilevanza condiviso da tutti e salutato con grandi aspettative dal mondo politico, accademico e imprenditoriale. Tra i tanti messaggi augurali quello del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che il 5 luglio 1952 firmerà il decreto di erezione dellAIVV in ente morale, e di Antonio Segni ministro dellAgricoltura che alla Rai dichiara «questa nuova accademia, unica nel genere nel campo internazionale è destinata a divenire il centro propulsore e di coordinamento degli studi e delle ricerche concernenti la vite e i suoi prodotti. Essa da oggi già accoglie gli esponenti più insigni degli studiosi e dei tecnici e dei più benemeriti operatori vitivivinicoli italiani ed esteri, e sarà presente ad ogni manifestazione del settore». Tra gli intenti dellAccademia quello di contribuire al progresso della viticoltura e dellenologia e di tutto il comparto vitinivicolo comprendendo, quindi, la valorizzazione delle produzioni, gli aspetti storici, culturali, economici e legislativi del settore, la tutela dellambiente, dei territori e dei consumatori sulla base delle acquisizioni della ricerca e la diffusione delle conoscenze scientifiche. Nei 75 anni di storia sono state organizzate 341 tornate, di cui 18 estere, con oltre 2000 relazioni scientifiche in gran parte pubblicate in 47 volumi di atti. Sono stati inoltre istituiti Premi e collaborazioni con istituzioni scientifiche nazionali ed estere. Sono più di 500 gli accademici nelle diverse categorie tra emeriti, onorari, ordinari e corrispondenti, oltre a prestigiosi accademici stranieri. |
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