A pochi chilometri da Siena, immerso nel cuore della Toscana, in mezzo ad un
suggestivo panorama, si arriva a Monteriggioni, in piena zona del Chianti Colli
Senesi e a pochi chilometri dalla zona del Chianti Classico, dove sorge il
maestoso e antico maniero di Castel Pietraio, da cui svetta la sua alta torre,
dell'anno 1000 circa, adornata da una particolare merlatura Guelfa. Il
complesso di Castel Pietraio è oggi sede di una prestigiosa azienda
vitivinicola nella quale si producono anche olio di oliva oltre ad ospitare una
struttura ricettiva. L'azienda, dopo una ristrutturazione operata qualche anno
fa, è oggi condotta dal Barone Mauro Neri del Nero, che ci accoglie e ci da il
benvenuto al Castello.
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Il Barone Mauro Neri del Nero
nella sua cantina | |
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Iniziamo a conoscere meglio questo produttore con un profilo dell'azienda
raccontato dal Barone Neri Del Nero «La Fattoria di Castel Pietraio vanta una
lunga storia nella produzione del vino. Nel 1996, dopo la morte di mio padre,
sono subentrato alla conduzione dell'azienda e ho deciso di dare un
orientamento diverso puntando alla qualità e all'innovazione mantenendo
comunque il rispetto della tradizione di queste terre. La coltura del
Sangiovese è pertanto alla base dei nostri prodotti al quale si affiancano il
Merlot per i vini rossi e lo Chardonnay per i vini bianchi. L'azienda fa parte
del comprensorio della Montagnola Senese e si sviluppa intorno ad un Castello
dove la parte più antica è rappresentata da una torre dell'anno 1000 e altre
costruzioni del 1300 e 1500. Il Castello è completato dalle cantine del 1700,
tutt'ora utilizzate e ristrutturate nel 1999. Nel 1996 sono stati piantati
nuovi vigneti aumentando la precedente densità e la prima vendemmia è stata
effettuata nel 1999 sotto la direzione del nostro enologo, il Dott. Stefano
Chioccioli. La ristrutturazione della cantina ha consentito inoltre
l'introduzione di nuove tecnologie e nuovi macchinari con lo scopo di
promuovere e favorire una produzione di qualità. Dal 1999 abbiamo iniziato a
produrre un vino elevato in barrique, adottando quindi l'affinamento in botte
piccola piuttosto che in botte grande, e ci siamo dotati di particolari supporti
che ci consentono una migliore e più pratica gestione delle botti».
Il Castello dove si trova l'azienda è un bellissimo monumento di alto valore
storico, dove hanno vissuto importanti personaggi del luogo come ricorda il
Barone Neri del Nero «Il castello è formato dall'antica torre dell'anno 1000
che costituiva la difesa della Montagnola Senese, a cui sono seguite altre
costruzioni di ampliamento negli anni 1300 e 1500. In questo castello hanno
vissuto, oltre alla fondatrice Contessa Ava, di origini Longobarde, che
nell'anno 1000 fece dono di parte dei terreni intorno al castello a dei monaci
Benedettini Cluniacensi, che fondarono un'abbazia nei pressi di Abbadia a
Isola, non molto lontano da qui, e bonificarono queste valli rendendole
coltivabili. In onore alla storia di questi luoghi e degli illustri personaggi
che hanno vissuto in questo castello, abbiamo voluto dedicare loro i nostri
vini: Tegrimo, che era il nome del figlio della fondatrice del castello, è un
interessante vino a base di Sangiovese che viene affinato in barrique per sei
mesi; Sindrada, che fu la moglie di Tegrimo, è il nostro vino bianco a base di
Chardonnay e Malvasia Bianca. Un'altra coppia che visse successivamente in
questo castello fu quella di Ghinibaldo Saracini e Sapia Salvani; il Ghinibaldo
è appunto il nostro vino di punta a base di Sangiovese e di Merlot, viene
affinato per 12 mesi in barrique e per 3 mesi in bottiglia. Alla moglie Sapia
abbiamo dedicato il nostro vino rosato, a base di Sangiovese che rimane in
fermentazione per 3 giorni con il vino con cui si produce il Ghinibaldo. Dopo
tre giorni il vino per la produzione del Sapia viene prelevato e continuata la
vinificazione in bianco. Questa sottrazione contribuisce di fatto ad arricchire
la struttura del Ghinibaldo».
Castel Pietraio, oltre ad essere sede dell'azienda vitivinicola, offre anche
una struttura ricettiva e sono inoltre previste visite. Il Barone Neri del Nero
ci illustra questo aspetto «Offriamo la possibilità di fare delle visite
guidate sia alla cantina che al castello e sono inoltre previsti degli alloggi.
All'interno del castello si trova un'attività agrituristica oltre ad
appartamenti disponibili a coloro che decidono di soggiornare per un periodo
non inferiore ad una settimana, e disponiamo inoltre di una piscina e percorsi
segnalati nel bosco. Disponiamo anche di camere elegantemente decorate e
arredate secondo lo stile del 1700».
Torniamo a parlare del vino prodotto nel castello. I vigneti dell'azienda sono
tutti collocati nella zona del Chianti Colli Senesi e la produzione viene
svolta completamente nell'azienda che si trova al suo interno. Il Barone Neri
del Nero a tal proposito dice che «l'attività aziendale si svolge nel castello
e fa parte della zona a denominazione controllata e garantita (DOCG) del
Chianti Colli Senesi, a circa un chilometro e mezzo dal confine con la zona del
Chianti Classico; non a caso molti considerano il nostro vino simile al Chianti
Classico. La cantina è stata ristrutturata nel pieno rispetto della tradizione
e in quell'occasione prendemmo la decisione, che ci fu ampiamente contestata,
ma che costituisce di fatto un aspetto tradizionale, di mantenere i vecchi vasi
vinari in cemento, che avendo un maggiore spessore e una minore dispersione
termica, consentono di mantenere i vini ad una temperatura più costante. Questi
vasi vinari in cemento sono stati recuperati e adattati in modo da consentire
una moderna pratica enologica e li abbiamo tutti dotati di sistemi per il
controllo della temperatura. Nella cantina abbiamo anche dei vasi in acciaio
che utilizziamo per mantenere il vino prima dell'imbottigliamento o per
effettuare gli assemblaggi dei vini.»
Trovarsi in una zona così importante della vitivinicoltura italiana rappresenta
un fattore che non è certamente da sottovalutare; il Chianti è fra i vini rossi
più celebri d'Italia così come lo è la Toscana. A tal riguardo, questo è il
commento del Barone Neri del Nero «la cosa fondamentale è appunto trovarsi in
Toscana. Questa regione non è probabilmente ancora ben apprezzata dagli
italiani ma è sicuramente apprezzata dagli stranieri e, per noi che siamo
presenti anche nel mercato estero, questo è certamente un prestigioso biglietto
da visita».
Parlando del nuovo raccolto e della produzione di quest'anno il Barone Neri del
Nero dice: «grazie alla direzione del nostro enologo Dott. Chioccioli, abbiamo
sempre optato per la surmaturazione delle uve Sangiovese, e viste le condizioni
meteorologiche, quest'anno sarà probabilmente irraggiungibile, tuttavia, mentre
gli altri viticoltori stanno già provvedendo alla vendemmia, in Castel Pietraio
stiamo cercando di tardare le operazioni di raccolta proprio per ottenere un
prodotto più maturo. Al fine di favorire la maturazione abbiamo provveduto alla
diradazione delle uve e alla defoliazione in modo da sfruttare al massimo
l'azione del sole. Purtroppo le abbondanti piogge di quest'anno hanno provocato
danni consistenti nel vigneto, in prevalenza fenomeni di muffe sui grappoli e,
a questo scopo, il nostro personale sta provvedendo a rimuovere manualmente e
continuamente gli acini ammuffiti prima che la muffa si propaghi agli altri.
Sperando in una migliore condizione meteorologica per le prossime settimane,
contiamo comunque di raggiungere una buona vendemmia, seppure difficoltosa, che
potrebbe dare dei buoni e interessanti risultati». In relazione alla presenza
sui mercati «attualmente siamo presenti negli Stati Uniti d'America, che
rappresenta il nostro mercato principale, dove un giovane importatore condivide
la nostra filosofia aziendale. Siamo presenti negli stati di Colorado,
California, Washington DC, Illinois, Kansas, Massachusetts, Missouri, Oregon,
Texas e Washington. In Europa, oltre all'Italia, siamo presenti in Olanda e in
Gran Bretagna. Non da ultimo, Castel Pietraio effettua anche la vendita diretta
in azienda».
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| Un vecchio torchio del 1700,
uno dei tanti patrimoni storici di Castel Pietraio |
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Castel Pietraio, oltre ai vini di cui abbiamo brevemente parlato, produce anche
un Chianti Colli Senesi. In riferimento alla produzione dell'azienda, il Barone
Neri del Nero ci illustra i suoi vini: «il Chianti Colli Senesi rappresenta il
nostro prodotto base ed è il vino tipico di questo territorio, anche se è stato
rivisto rispetto alla formula del Barone Ricasoli, come è anche consuetudine di
tutti produttori, sono stati eliminati i vini bianchi, ed è attualmente
prodotto con il 95% di Sangiovese e il 5% di Canaiolo nero. Il Chianti Colli
Senesi è stato il primo vino prodotto dopo la nuova gestione ed abbiamo avuto
la prima vendemmia nel 1999 con una produzione di circa 6600 bottiglie, così
come per l'anno 2000, mentre prevediamo di produrre 13000 bottiglie nel 2001.
Nel 1999 nasce inoltre il Ghinibaldo che è stato rilasciato nel mercato
solamente nel gennaio del 2002 e di cui abbiamo prodotto solamente 2400
bottiglie. Questo vino è prodotto con l'80% di Sangiovese e il 20% di Merlot
e fra pochi giorni inizieremo ad imbottigliare l'annata 2000, per un totale di
4800 bottiglie, che sarà disponibile sul mercato alla fine di quest'anno o
agli inizi del 2003. Nel 2000 nasce il Tegrimo, un vino a base di Sangiovese e
affinato in barrique per circa 6 mesi; nello stesso anno nasce inoltre il
Sindrada, un vino bianco prodotto con il 90% di Chardonnay e il 10% di
Malvasia bianca, prodotto in 1200 bottiglie e 2400 per l'annata 2001.
Sempre nel 2000 abbiamo creato un vino rosato, il Sapia, con una produzione di
1200 bottiglie. Con molta probabilità questo vino non sarà più prodotto in
futuro perché non ha confermato le nostre aspettative di mercato. Castel
Pietraio produce inoltre una grappa con le vinacce del Chinati Colli Senesi che
vengono distillate per nostro conto entro le 24 ore».
Al termine della nostra visita alla Fattoria di Castel Pietraio, il Barone Neri
del Nero ci apre le porte della sua cantina, ci illustra le caratteristiche
delle moderne attrezzature che vengono utilizzate per la produzione del suo
vino e alla fine, come si conviene ad ogni visita in cantina che si rispetti,
ci offre un assaggio dei suoi nuovi vini, tutti molto convincenti e ben fatti.
In particolare abbiamo assaggiato il Ghinibaldo 2001, che in questo momento è
in affinamento sulle barriques e che di sicuro ha colpito nel segno: un grande
vino che, seppure nella sua attuale giovinezza, è già carico di ricche e
strepitose promesse. Infine, una particolare menzione spetta di merito alla
Bianca di Castel Pietraio, la grappa prodotta con le vinacce del Chianti
Colli Senesi. Una grappa veramente ben fatta, pulita, ricca di aromi fruttati e
che lascia in bocca un persistente e piacevolissimo gusto di nocciola e di
frutta.
Concludendo, ricordiamo che è possibile effettuare visite guidate in cantina e
che è prevista la vendita diretta.
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