I vini rosati, nonostante siano poco diffusi e poco considerati, possono essere
prodotti con tecniche enologiche diverse, ognuna delle quali consente di
ottenere un risultato con qualità distinte, pertanto la generica categoria dei
vini rosati include in realtà un'insieme di vini prodotti con modalità diverse.
Tutti i vini rosati hanno comunque una caratteristica comune: sono prodotti con
uve a bacca rossa. L'unica eccezione è rappresentata dagli spumanti rosati che
nella maggior parte dei casi - e unico caso nell'enologia - sono prodotti
miscelando vini bianchi e vini rossi in quantità variabili in modo da ottenere
un vino rosato. Nonostante questo sia il metodo più comune per la produzione di
spumanti rosati, è bene ricordare che si possono ottenere eccellenti risultati
utilizzando esclusivamente uve a bacca rossa, una tecnica ancora utilizzata da
alcuni produttori di Champagne rosé con uve Pinot Noir e Pinot Meunier.
In teoria qualunque uva a bacca rossa è adatta alla produzione di vini rosati,
tuttavia alcune varietà sono più appropriate di altre. La produzione dei vini
rosati si può riassumere - in termini generali - come un processo che inizia
allo stesso modo dei vini rossi e prosegue come per i vini bianchi. La
differenza principale fra la produzione di vini bianchi e vini rossi - e
comunque non l'unica - è che nei rossi il mosto viene lasciato macerare nelle
bucce, con lo scopo di estrarre colore, mentre nei bianchi questa procedura è
evitata. La buccia dell'uva è ricca di sostanze aromatiche e nel caso di uve a
bacca rossa, questa è anche ricca di sostanze coloranti. La macerazione del
mosto nelle bucce ha lo scopo di estrarre aromi - e colore, nel caso di uve
rosse - che arricchiranno il succo dell'uva prima della fermentazione. La
macerazione consente inoltre l'estrazione di altre sostanze polifenoliche,
quelli che comunemente vengono definiti tannini, responsabili
dell'astringenza del vino e della sua struttura.
I vini rosati non hanno la medesima struttura dei vini rossi, sono meno
astringenti, possiedono la freschezza dei vini bianchi e hanno un colore
intermedio fra i bianchi e i rossi. Il colore dei vini rosati - esattamente
come per i vini rossi - è ottenuto dalla macerazione del mosto nelle bucce per
un tempo variabile compreso fra poche ore e fino ad un massimo di due giorni. Il
tempo di macerazione dipende dal tipo di vino da produrre e dalla capacità
colorante dell'uva. Al termine della macerazione, il mosto viene separato dalle
bucce e quindi il processo di produzione continua esattamente come per i vini
bianchi. La macerazione del mosto nelle bucce viene in realtà svolta in diverse
modalità ognuna delle quali consente di ottenere specifici risultati. I vini
rosati si classificano in accordo al metodo di produzione e precisamente:
vin gris (vino grigio), blush wines, vini di una notte,
vini di un giorno e saignée.
I vin gris non sono vini dal colore grigio - come si potrebbe intuire dal
loro nome - ma sono semplicemente vini dal colore rosa piuttosto tenue. I vini
grigi sono prodotti utilizzando le stesse procedure enologiche previste per i
vini bianchi in cui l'unica differenza è rappresentata dall'impiego di uve con
capacità colorante molto bassa, come per esempio il Cinsaut Rose, Cinsaut Gris e
Cinsaut. Questo tipo di vino viene prodotto pigiando l'uva ed evitando la
macerazione del mosto nelle bucce, esattamente come per i vini bianchi. Questa
tecnica è utilizzata in alcune zone della Francia anche con uva Gamay quando non
raggiunge una maturazione ottimale per la produzione di vino rosso. Una tecnica
analoga è utilizzata negli Stati Uniti d'America per la produzione dei
cosiddetti blush wines.
I blush wines sono diventati celebri negli Stati Uniti prevalentemente
grazie al fenomeno del White Zinfandel, prodotto con uva Zinfandel, notoriamente
a bacca rossa, utilizzando le normali pratiche enologiche previste per i vini
bianchi. Dopo il successo del White Zinfandel, altri vini blush sono
apparsi nel mercato utilizzando altre varietà di uve, fra cui i più celebri sono
White Grenache, Cabernet Blanc, Merlot Blanc e Blanc de Pinot Noir. Normalmente
i blush wines hanno un gusto abboccato e spesso sono caratterizzati da
una lieve effervescenza. Va infine ricordato che in California alcune cantine
producono blush wines secchi e maturati in botte e che tipicamente sono
noti con il nome di vin gris.
I vini rosati con colori più intensi e tendenti al rosso si producono mediante
la macerazione del mosto nelle bucce con tempi variabili che oscillano fra le
poche ore a qualche giorno. La durata del tempo di macerazione dipende
essenzialmente dalla capacità colorante dell'uva e dal tipo di vino rosato da
produrre. In questo modo si producono i cosiddetti vini di una notte e
vini di un giorno. Se la macerazione ha una durata di 6-12 ore, il vino
rosato viene definito vino di una notte, mentre con una durata di circa
24 ore viene definito vino di un giorno. Durante la macerazione è
essenziale evitare l'inizio della fermentazione, pertanto il mosto viene
solfitato e la temperatura mantenuta bassa. Al termine della macerazione il
mosto viene fatto fermentare e la procedura di vinificazione prosegue
esattamente come per i vini bianchi.
Una tecnica usata per la produzione dei vini rosati è il cosiddetto
saignée, comunemente noto come sanguinamento o salasso.
Questa tecnica è generalmente utilizzata da cantine che producono vini rossi e
da alcuni produttori di Champagne Rosé. La tecnica del salasso consiste
nel prelevare una certa quantità di mosto dalla vasca di macerazione nella quale
si sta preparando un vino rosso. La parte di mosto prelevato viene vinificata in
bianco e quindi si otterrà un vino rosato. La parte rimanente del mosto continua
la sua macerazione e sarà utilizzata per la produzione di vino rosso. Nella
produzione di vini rossi, questa tecnica consente di aumentare la proporzione di
sostanze aromatiche e di fenoli rispetto al mosto con il risultato di ottenere
un vino rosso più concentrato e più strutturato.
|