Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
|
Contrasti di Nebbiolo e Pinot NeroDue esempi di eleganza espressi in modi diversi e, per certi aspetti, opposti, entrambi indiscutibili protagonisti di grandi vini |
Due grandi uve rosse, protagoniste assolute di due grandi aree vinicole, acclamate in tutto il mondo per la qualità dei loro vini. Le Langhe in Piemonte - senza dimenticare, ovviamente, la Valtellina in Lombardia - e la Borgogna in Francia, sono, rispettivamente, la patria indiscussa di Nebbiolo e Pinot Nero. Delle due varietà, quella ad avere varcato i confini del proprio paese e raggiungere luoghi molto lontani è certamente il Pinot Nero, oramai considerata una varietà internazionale, destino che condivide con molte altre uve di Francia. Anche il Nebbiolo ha fatto un po' di strada, attraendo l'interesse di viticoltori di altri paesi, tuttavia si tratta di presenze piuttosto marginali, restando Piemonte e Lombardia i luoghi dov'è maggiormente diffusa. Oltre ad essere gloria indiscussa della Borgogna, il Pinot Nero è stato capace di dare pregevoli prove di qualità anche in Oregon (USA) e Nuova Zelanda, non da meno, Tasmania, Sud Africa, Australia e Italia. Nebbiolo e Pinot Nero sono entrambe apprezzate dagli appassionati per le peculiari qualità che riescono a conferire ai propri vini. Potente, robusto e imponente il Nebbiolo, raffinato ed elegante il Pinot Nero, i vini prodotti con queste due varietà si caratterizzano per alcune qualità comuni, restando comunque espressioni distanti. Varietà molto sensibili alle condizioni del suolo e del clima, regalano vini dal carattere estremamente diverso in accordo a ogni territorio. Si pensi, ad esempio, alle diverse espressioni del Nebbiolo nel territorio delle Langhe, capace di restituire interpretazioni gentili ed eleganti così come quelle più robuste e austere. In questo senso, non è da meno il Pinot Nero, varietà decisamente più esigente - probabilmente, la più esigente - spesso considerata come una vera sfida sia per i viticoltori sia per gli enologi. La celebre uve borgognona regala infatti vini monumentali nelle condizioni migliori, vini modesti e ordinari in quelle meno favorevoli. Il Nebbiolo, come già detto, è la gloria enologica delle Langhe e della Valtellina. Queste due importanti aree vitivinicole d'Italia - la prima in Piemonte, la seconda in Lombardia - rappresentano, di fatto, gli stili più conosciuti dei vini prodotti con il Nebbiolo. In Piemonte, questa pregiata varietà è presente in tutto il territorio, protagonista di moltissimi vini di quasi tutte le denominazioni della regione. Barolo, Barbaresco, Gattinara, Ghemme, Roero e Carema sono fra i vini da uve Nebbiolo più celebri del Piemonte, tuttavia si deve ricordare che questa varietà è presente anche in Valle d'Aosta e in Sardegna. In Lombardia il Nebbiolo è principalmente presente in Franciacorta e nell'Oltrepo Pavese, tuttavia è nella Valtellina che si producono i vini più celebri, compresi i celebrati Inferno, Sassella, Valgella, Grumello e Sforzato. Da notare che in Valtellina, questa varietà è conosciuta anche con il nome di Chiavennasca, rilevando che questo nome è sempre meno impiegato a favore del più conosciuto Nebbiolo.
Varietà capace di produrre vini di notevole grandezza enologica, il Nebbiolo si riconosce in tre principali sottovarietà - Lampia, Michet e Rosè - alle quali si aggiunge anche una quarta, e oramai piuttosto rara, detta Bolle. Di queste sottovarietà, oggi le più utilizzate, specialmente nelle Langhe, sono il Nebbiolo Lampia e Michet, ritenute le più adatte per la produzione dei vini di questo territorio. Il Nebbiolo è fra le varietà con il più alto contenuto di polifenoli, caratteristica che gli consente di produrre vini di notevole struttura e imponenza, con un'astringenza piuttosto elevata. Vini che si fanno apprezzare, inoltre, per una magnifica eleganza, soprattutto con il passare del tempo, quando i tannini si sono finalmente arrotondati. Uva dal potere colorante moderato, si fa infine apprezzare per una spiccata acidità, qualità che - unitamente all'alto contenuto di tannini - ben si accompagna con la rotondità dell'alcol e della maturazione in botte. Originario della Borgona e membro di una delle famiglie di uve più importanti del panorama viticolturale, il Pinot Nero è fra le varietà più apprezzate per la produzione di vini rossi e spumanti metodo classico. In questi due stili è capace di straordinarie interpretazioni, nonostante sia una varietà molto esigente sia in vigna sia in cantina. La Borgogna per i vini rossi, la Champagne per le bollicine, il Pinot Nero è l'uva a bacca rossa che riscuote notevole apprezzamento da parte degli appassionati del mondo per la sua celebre eleganza e classe. Qualità che si ottengono, prima di tutto, in territori caratterizzati da condizioni climatiche fresche, poiché in aree calde tende a perdere la sua famosa eleganza per sostituirla con deludente mediocrità. Nelle condizioni climatiche e ambientali favorevoli, il Pinot Nero è tuttavia capace di regalare vini di grandezza assoluta, certamente fra i vini più costosi e ricercati dagli appassionati di tutto il mondo. Proprio come il Nebbiolo, il Pinot Nero è una varietà dal modesto potere colorante, tuttavia - a differenza della celebre uva italiana - non dispone di un ricco patrimonio di sostanze polifenoliche. Questa caratteristica, apprezzata da molti, contribuisce all'esaltazione di una delle tipiche qualità del Pinot Nero: l'acidità. I vini prodotti con la celebre varietà di Borgogna sono infatti apprezzati per la piacevole acidità, considerata da molti uno dei fattori che costituiscono l'eleganza del Pinot Nero. Al naso sanno sempre regalare piacevoli sensazioni di frutti a bacca rossa, una caratteristica che è solitamente esaltata anche attraverso l'uso di botti non particolarmente aggressive proprio per conservare il suo caratteristico profilo olfattivo. La maturazione in legno è comunque positiva per il Pinot Nero. Questa pratica consente infatti di arrotondare l'esuberante acidità, così come di arricchire la struttura dei vini - considerando il modesto contenuto di tannini - accentuando, inoltre, la morbidezza. La nostra degustazione per contrasto dedicata al Nebbiolo e al Pinot Nero prenderà in considerazione due vini con caratteristiche enologiche simili, almeno per quanto concerne la maturazione. Il Nebbiolo sarà rappresentato da un Barolo maturato in botte grande, preferibilmente proveniente dai territori di Serralunga d'Alba, Castiglione Falletto o Monforte d'Alba. Nella scelta del Pinot Nero restiamo nel territorio italiano, andando a cercarlo in quella che è certamente la terra più vocata per questa varietà del nostro Paese: l'Alto Adige. Si sceglierà un Pinot Nero maturato in botte grande e con almeno tre anni di vita. Si preferiranno vini maturati in botte grande, sia per il minore impatto nei profili organolettici delle due varietà, sia per consentire una migliore espressione delle due varietà. Come di consueto, la prima valutazione che eseguiremo nei due vini, riguarda l'aspetto. Il Nebbiolo e il Pinot Nero sono due varietà, come già detto, dal potere colorante modesto, caratteristica che si rileva nei vini attraverso la valutazione della trasparenza. A tale proposito, è opportuno ricordare che il colore nei vini rossi - la trasparenza in modo particolare - non ha un legame diretto con la qualità. In questo senso, sia il Nebbiolo sia il Pinot Nero offrono due eccellenti esempi di vini dalla trasparenza moderata tuttavia di elevata qualità. L'osservazione dei due calici rivelerà molte analogie e poche differenze, sia nel colore, sia nella trasparenza. In entrambi i calici si osserva infatti un colore rosso rubino intenso e brillante, con sfumature che tendono al rosso granato. La trasparenza, come già detto, è decisamente moderata, consentendo la chiara visione dell'eventuale oggetto posto dietro il calice. Le prime differenze fra le due varietà si potranno rilevare durante l'esame olfattivo, ricordando, in ogni caso, che anche in questo aspetto troveremo alcune piacevoli analogie. Si tratta, in ogni caso, di analogie che riguardano l'espressione di aromi riconducibili a frutti rossi, mentre si noteranno evidenti differenze soprattutto nell'uso della botte e nella conseguente evoluzione terziaria. Va detto che in entrambi i casi, l'uso del legno è utile sia per migliorare l'equilibrio del vino sia per l'arricchimento organolettico. Il modo di usare il legno è comunque diverso a causa delle caratteristiche specifiche delle due uve. Nel Pinot Nero, infatti, l'impatto organolettico del legno risulta - in termini generali - decisamente più moderato rispetto al Nebbiolo. Nella celebre uva borgognona si tende infatti a limitare l'impatto olfattivo del legno con lo scopo di conservare l'espressione di fiori e frutti del Pinot Nero, contribuendo, nel contempo, ad arricchire la struttura del vino. Inizieremo la valutazione degli aromi dei due vini dal Pinot Nero. Procediamo con la prima olfazione, operazione che consentirà la valutazione dell'apertura, cioè le sensazioni aromatiche principali. L'operazione è svolta mantenendo il calice in posizione verticale e senza roteazione: al naso si percepiscono aromi di ciliegia, lampone, prugna e, probabilmente, anche la fragola. Si noterà l'impatto moderato del legno tale da favorire il carattere dei frutti rossi tipici del Pinot Nero. L'apertura del Barolo è caratterizzato da ciliegia, prugna e violetta, un carattere decisamente più severo del Pinot Nero, seppure con notevoli analogie. Le differenze diventano evidenti dopo la roteazione dei calici, operazione che favorisce lo sviluppo delle sensazioni terziarie dei vini e che consentono di comprendere le diversità relative all'uso della botte. Differenze interessanti riguardano l'espressione floreale dei due vini: nel Pinot Nero tende a emergere maggiormente il ciclamino e la rosa, mentre nel Barolo è la violetta a svolgere il ruolo della protagonista. Le differenze diventano piuttosto evidenti al gusto, nonostante le due uve abbiano alcune caratteristiche comuni. La differenza primaria riguarda l'impatto e la qualità dei polifenoli, responsabili della sensazione di astringenza. Il Barolo è il vino che esprime, in questo senso, una potenza e forza decisamente maggiore rispetto al Pinot Nero: l'astringenza dell'uva borgognona è evidentemente più garbata e leggera. Entrambi i vini mostrano, in ogni caso, una magnifica eleganza, qualità che è espressa, prevalentemente, dall'acidità. Nebbiolo e Pinot Nero sono infatti caratterizzati da un livello di acidità decisamente elevato rispetto alla maggioranza delle uve a bacca rossa, una qualità molto apprezzata dagli estimatori delle due varietà. L'impatto bruciante dell'alcol esprime forze diverse nei due vini: in termini generali, quelli prodotti con Nebbiolo risultano avere un volume alcolico più alto rispetto al Pinot Nero. Il finale dei due vini è generalmente molto buono, evidenziando - in termini generali - un'ottima persistenza gusto-olfattiva. In questa fase finale della valutazione, si percepiranno differenze evidenti riconducibili all'impatto delle rispettive sensazioni di astringenza. Nel finale del Barolo si percepisce, infatti, una sensazione di maggiore struttura, in ogni caso seguita da una piacevole freschezza e corrispondenza di sapori riconducibili agli aromi percepiti al naso. Il finale del Pinot Nero esprime una maggiore sensazione di freschezza e, per certi aspetti, un'eleganza e raffinatezza più spiccata rispetto al Nebbiolo. Si tratta, in ogni caso, di due uve capaci di esprimere grandissimi vini, in entrambi i casi esigenti in ogni fase della produzione, dalla vigna al calice. Delle due varietà, certamente il Pinot Nero è quello più esigente e rigoroso, tanto da essere definito come l'uva più difficile da vinificare. Basta poco, infatti - a partire dalle condizioni climatiche - per fare del Pinot Nero un vino mediocre e ordinario.
|
I Vini del Mese |
|
Legenda dei punteggi Sufficiente Abbastanza Buono Buono Ottimo Eccellente Vino eccellente nella sua categoria Vino con buon rapporto qualità/prezzo I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
Mastrobono Platino |
|
La Quercia (Abruzzo, Italia) | |
Trebbiano d'Abruzzo, Altre Uve | |
Prezzo: € 20,00 | Punteggio: |
Giallo dorato intenso e sfumature giallo dorato, molto trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di mela, susina e
mandorla seguite da aromi di pera matura, agrumi, biancospino, miele,
vaniglia e pesca matura.
Attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori
intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di mela, susina e mandorla.
2 anni in botte.
|
|
Paste ripiene, Pesce arrosto, Carne bianca arrosto |
Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Riserva Mastrobono 2006 |
|
La Quercia (Abruzzo, Italia) | |
Montepulciano | |
Prezzo: € 35,00 | Punteggio: |
Rosso rubino cupo e sfumature rosso granato, impenetrabile alla luce.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
prugna secca, confettura di amarena e viola appassita seguite da aromi di
confettura di mirtilli, confettura di more, tabacco, vaniglia, cacao,
macis, liquirizia e mentolo.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo
pieno, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di prugna secca, confettura di amarene e
confettura di more.
Maturazione in botte.
|
|
Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati |
Adarmando 2012 |
|
Tabarrini (Umbria, Italia) | |
Trebbiano Spoletino | |
Prezzo: € 20,00 | Punteggio: |
Giallo dorato brillante e sfumature giallo paglierino, molto
trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
mela, nespola e pera seguite da aromi di agrumi, biancospino, ananas,
pesca, nocciola, ginestra, litchi, susina e minerale.
Attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori
intensi, piacevole.
Finale molto persistente con lunghi ricordi di mela, nespola e ananas.
9 mesi in vasche d'acciaio, 9 mesi in bottiglia.
|
|
Pasta e risotto con funghi e crostacei, Carne bianca saltata, Pesce stufato |
Montefalco Sagrantino Colle alle Macchie 2010 |
|
Tabarrini (Umbria, Italia) | |
Sagrantino | |
Prezzo: € 50,00 | Punteggio: |
Rosso rubino brillante e sfumature rosso rubino, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
mora, amarena e prugna seguite da aromi di violetta, mirtillo, vaniglia,
tabacco, cioccolato, macis, cuoio, pepe rosa e mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori
intensi, piacevole.
Finale molto persistente con lunghi ricordi di mora, prugna e amarena.
36 mesi in botte, 12 mesi in bottiglia.
|
|
Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati |
Cavalcaonte 2013 |
|
Fattoria Ca' Rossa (Emilia Romagna, Italia) | |
Barbera | |
Prezzo: € 8,00 | Punteggio: |
Rosso rubino intenso e sfumature rosso porpora, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di ciliegia,
prugna e mirtillo seguite da aromi di violetta, mora, lampone e ciclamino.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon
corpo, sapori intensi, piacevole.
Finale persistente con ricordi di ciliegia, prugna e lampone.
Maturazione in vasche d'acciaio.
|
|
Pasta con carne e funghi, Carne alla griglia, Formaggi stagionati |
Sangiovese di Romagna Superiore Riserva Ripagrande 2007 |
|
Fattoria Ca' Rossa (Emilia Romagna, Italia) | |
Sangiovese | |
Prezzo: € 12,00 | Punteggio: |
Rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di confettura di
amarene, confettura di prugne e viola appassita seguite da aromi di
confettura di more, vaniglia, cioccolato, tabacco, liquirizia, macis e
mentolo.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon
corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di confettura di amarene, confettura di
prugne e confettura di more.
14 mesi in barrique, 12 mesi in bottiglia.
|
|
Paste ripiene con carne, Carne arrosto, Carne alla griglia, Stufati di carne con funghi |
Grillo 2013 |
|
Terre del Sole (Sicilia, Italia) | |
Grillo | |
Prezzo: € 7,00 | Punteggio: |
Giallo dorato chiaro e sfumature giallo paglierino, molto trasparente.
Intenso, pulito e gradevole, apre con note di mela, susina e mandorla
seguite da aromi di pera, biancospino, ginestra e pesca.
Attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori
intensi.
Finale persistente con ricordi di mela, susina e mandorla.
6 mesi in vasche d'acciaio, 2 mesi in bottiglia.
|
|
Antipasti di pesce, Pasta e risotto con crostacei, Latticini, Pesce saltato |
Nero d'Avola 2013 |
|
Terre del Sole (Sicilia, Italia) | |
Nero d'Avola | |
Prezzo: € 7,00 | Punteggio: |
Rosso rubino brillante e sfumature rosso rubino, abbastanza
trasparente.
Intenso, pulito e gradevole, apre con note di prugna, amarena e mora
seguite da aromi di violetta, lampone, mirtillo e geranio.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon
corpo, sapori intensi, piacevole freschezza.
Finale persistente con ricordi di prugna, amarena e mora.
6 mesi in vasche d'acciaio, 3 mesi in bottiglia.
|
|
Pasta con carne e funghi, Carne saltata, Stufati di carne |
|
||||||||
I Sondaggi di DiWineTaste
|
| |||||||
Informativa sulla Riservatezza |
Copyright © 2002-2024 Antonello Biancalana, DiWineTaste - Tutti i diritti riservati |
Tutti i diritti riservati in accordo alle convenzioni internazionali sul copyright e sul diritto d'autore. Nessuna parte di questa pubblicazione e di questo sito WEB
può essere riprodotta o utilizzata in qualsiasi forma e in nessun modo, elettronico o meccanico, senza il consenso scritto di DiWineTaste. |