![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Notiziario |
In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.
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Il Consorzio Lugana DOC Wine Partner di Fondazione Officine Saffi |
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L'iniziativa conferma l'impegno del Consorzio Lugana DOC nel sostenere eventi di rilievo nel panorama artistico e culturale, nazionale e internazionale. In questo caso, grazie alla collaborazione con la Fondazione Officine Saffi, riferimento internazionale per la promozione e la ricerca nell'ambito della ceramica, il Consorzio celebra il connubio tra l'eccellenza enologica del Lugana DOC e l'arte di Ann Beate Tempelhaug, nota per le sue raffinate sperimentazioni nel campo della ceramica contemporanea. Durante l'opening, lo scorso 18 marzo presso gli spazi della Fondazione Officine Saffi, gli ospiti hanno avuto l'opportunità di degustare una selezione di vini Lugana DOC, espressione autentica del territorio del Lago di Garda, caratterizzati da eleganza, freschezza e complessità aromatica. Una perfetta esperienza sensoriale che accompagna le opere dell'artista in un viaggio tra materia, colore ed emozione. «Siamo entusiasti di essere al fianco di Fondazione Officine Saffi in questo evento esclusivo», dichiara Edoardo Peduto, Direttore del Consorzio Lugana DOC «L'arte e il vino condividono valori di identità e creatività, e questa collaborazione rappresenta un'opportunità straordinaria per raccontare il nostro vino in un contesto di pregio e di grande ispirazione.» La presidente della Fondazione Officine Saffi, Laura Borghi, aggiunge «Questa mostra costituisce un importante momento di dialogo tra modalità espressive e linguaggi diversi. Siamo orgogliosi di poter contare su un partner come il Consorzio Lugana, con cui condividiamo l'impegno verso la qualità, l'eccellenza, e l'innovazione.» |
Grande successo per mareMMMa, la Natura del vino |
Oltre mille persone, tra professionisti e appassionati, hanno partecipato alla sesta
edizione di mareMMMa, la Natura del vino andata in scena nell'ormai tradizionale
location del salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia. È stata davvero un'edizione da record, con un'incredibile selezione delle referenze di tutte le DOC e DOCG della Maremma Toscana – Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano – presenti ben 123 Aziende con 587 etichette in degustazione. L'evento è stato fortemente voluto dai rispettivi Consorzi di Tutela e il riscontro da parte del pubblico ha confermato che si tratta ormai di un appuntamento consolidato e unico nel suo genere per la vasta e variegata proposta di etichette. L'idea è di replicare in autunno a Firenze riproponendo il format di successo del Granaio ad Alberese, proprio per soddisfare le tante richieste da parte di enotecari, ristoratori, sommelier e distributori. La sinergia tra i Consorzi delle tre Denominazioni sta portando il settore a interessarsi sempre di più a questo territorio vitivinicolo dove terroir e climi estremamente diversi si ritrovano nelle sfaccettature dei vini rossi, bianchi e rosati. |
Pinot Grigio DOC Delle Venezie: Prospettive per il Futuro |
Si è tenuta ieri a Milano, presso la Pinacoteca Ambrosiana, la conferenza stampa dal
titolo Pinot Grigio DOC Delle Venezie, prospettive per il futuro: innovazione,
collaborazione e strategie in linea con il cambiamento, organizzata dal Consorzio DOC
Delle Venezie. L'incontro ha rappresentato un'occasione importante per fare il punto
sull'attuale situazione del Pinot Grigio DOC Delle Venezie, primo vino bianco fermo
italiano per volumi di produzione e di esportazione con quota di oltre il 90% dei
consumi registrato oltreconfine, nonché per discutere le sfide future del settore, con
un focus particolare sulle proposte modifica del disciplinare di produzione e sulle
nuove prospettive di mercato. L'incontro, moderato dal Vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, ha visto la partecipazione di esponenti di spicco del settore vitivinicolo e della ricerca, tra cui il Presidente del Consorzio Albino Armani, Fabio Del Bravo, Direttore della Direzione Filiere e Analisi di Mercato di ISMEA, Anna Caterina Tagliabue e Ludovico Mannheimer di EUMETRA, Luca Rossetto, Professore Economia e Politica Agraria dell'Università degli Studi di Padova e Vincenzo Gerbi, Professore ordinario presso l'Università degli Studi di Torino e Vice Presidente dell'Accademia Italiana Vite e Vino. Ogni intervento ha contribuito ad arricchire il dibattito, esplorando i temi cruciali del futuro del Pinot Grigio DOC Delle Venezie e le sfide a cui è chiamata la filiera vitivinicola del Triveneto. Ad aprire i lavori Albino Armani, che ha iniziato con una panoramica sui numeri della denominazione Delle Venezie, la quale continua a distinguersi con performance in controtendenza – registrando nel 2024 un incremento pari a +3% di imbottigliato e +8% di certificazioni con un totale di oltre 1,7 milioni di ettolitri confezionati – grazie alla qualità, al sistema di controllo finalizzato alla certificazione e allo stile fresco, versatile e moderatamente alcolico del suo prodotto di punta. «È fondamentale rispondere alle sfide poste dai nuovi modelli di consumo e dalla crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale – ha dichiarato introducendo i temi della giornata – Il Consorzio si sta impegnando per rispondere alle esigenze del mercato globale, mettendo in atto un progetto di modifica del disciplinare di produzione che prevede l'introduzione di una tipologia di Pinot Grigio DOC Delle Venezie a bassa gradazione alcolica e l'utilizzo di varietà resistenti». Fabio Del Bravo, ha quindi preso la parola per fare il punto sull'andamento del mercato del vino, evidenziando come il Pinot Grigio DOC Delle Venezie abbia registrato performance positive in un mercato internazionale sempre più complesso, in particolare nel contesto delle vendite alla grande distribuzione organizzata, primo canale distributivo, in una situazione non particolarmente dinamica a livello generale, con incrementi di circa il +10% sul 2023 sia in volume sia in valore. «È evidente che la produzione di vino in Italia stia subendo l'influenza della rapida crescita degli spumanti che nel 2024 hanno raggiunto 7,6 milioni di ettolitri e che nel 2024 hanno visto una crescita ingente delle esportazioni, pari al +17% della produzione nazionale – commenta Del Bravo e continua – in questo contesto, considerando una proxy di vini bianchi DOP Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino dall'introduzione della DOC delle Venezie nel mercato, l'impatto della stessa sulle esportazioni è stato comunque positivo - con un aumento dei volumi del +110% e del valore pari a +117% totali dalla sua introduzione nel 2017 – raggiungendo oggi quota 24% delle esportazioni totali di bianchi italiani». La DOC Delle Venezie, pur essendo di recente riconoscimento, ha raggiunto circa il 10% dei volumi totali delle IG nazionali, al primo posto dei vini bianchi fermi e seconda soltanto al Prosecco DOC. Anna Caterina Tagliabue e Ludovico Mannheimer di EUMETRA hanno illustrato un'interessante analisi comparativa rispetto ai consumi di Pinot Grigio tra USA, UK e Canada – principali paesi di destinazione della DOC – e il mercato italiano. I risultati evidenziano oggi una sostanziale differenza nelle abitudini e le occasioni di consumo ma un certo allineamento per quanto riguarda i fattori che guidano la scelta d'acquisto e, in entrambi i casi, il 56% dei campioni intervistati ricerca, oltre a elementi di freschezza e leggerezza, la garanzia di una filiera certificata che il Pinot Grigio DOC Delle Venezie è in grado di dare con l'apposizione del contrassegno di Stato su 230 milioni di bottiglie. Sono in particolare i consumatori anglosassoni a voler esplorare nuovi gusti e nuove proposte di vino, pur mantenendo una forte fidelizzazione con Pinot Grigio, vino che resta apprezzato per la sua versatilità. In un trend che influenza ormai i consumi a livello globale. La ricerca Eumetra ha inoltre sottolineato l'importanza di offrire prodotti con una bassa gradazione alcolica e quindi a minor impatto calorico, rispondendo alle preferenze dei consumatori, specialmente giovani ed esteri, segmento nel quale la domanda di vini leggeri e freschi è appunto in aumento. «È importante però dare anche il giusto peso al ruolo della comunicazione rispetto ai cali generalizzati del consumo specifico di vino – sottolinea Ludovico Mannheimer e continua – grazie soprattutto ai nuovi media e ai canali di interazione, diventa fondamentale adeguarsi e rinnovare i modelli comunicativi, magari privilegiando nuovi strumenti per raggiungere una fetta maggiore di pubblico, anche quel pubblico che oggi consuma meno alcol e che è da tempo abituato a ricevere messaggi legati alla sacralità o all'elitismo del vino, che rappresentano ormai una barriera al consumo. Sarà fondamentale rinnovare l'immagine del vino, per attrarre le nuove generazioni di consumatori». Anna Caterina Tagliabue ha chiuso ribadendo come l'attenzione ai giovani consumatori sia cruciale per garantire la crescita futura del mercato del vino, in quanto il Pinot Grigio, con il suo profilo facile e accessibile, si sta facendo strada anche tra le nuove generazioni e applaude l'introduzione di una tipologia Pinot Grigio DOC Delle Venezie a più bassa gradazione alcolica che rappresenta certamente un tentativo intelligente di cogliere le nuove dinamiche. Vincenzo Gerbi, professore ordinario presso l'Università degli Studi di Torino e Vice Presidente dell'Accademia Italiana Vite e Vino, ha offerto alcune considerazioni in merito al processo produttivo del Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica. «Tale innovazione, che risponde alla crescente domanda di prodotti più leggeri, deve essere considerata come il risultato di un attento lavoro enologico e agronomico, risultato quindi di un progetto enologico che si discosta completamente dai vini cosiddetti dealcolati, ottenuti cioè da una sottrazione di alcol etilico. In questo caso – ha aggiunto il Prof. Gerbi – si parte dal vigneto per ottenere un prodotto differente e naturalmente dotato di un minor contenuto alcolico. Si tratta di un approccio nuovo che, soprattutto per i vini bianchi, deve considerare l'impiego delle ampie conoscenze enologiche di cui oggi disponiamo, nel quale il contenuto alcolico non può essere più considerato, come nel passato, di un elemento imprescindibile ai fini della conservazione del vino e come un requisito di qualità assoluto». Il Prof. Gerbi ha chiuso sottolineando come, in un contesto in cui il concetto di leggerezza riguarda sia lo stile e il gusto sia un nuovo approccio culturale all'alcol (dove la moderazione vince finalmente sull'abuso), anche l'approccio enologico sta cambiando. L'enologia di correzione, che ha caratterizzato lo scorso secolo, ha lasciato il posto a un'enologia di espressione, in grado di esprimere al meglio i caratteri dell'uva, oltre che interpretare nuovi trend e rispondere alle nuove richieste del mercato. Questi interventi sull'espressività ci porteranno, forse, a scoprire che alcuni vini, come il Pinot Grigio, per la loro natura, potrebbero esprimersi al meglio con un grado alcolico inferiore. Di seguito Luca Rossetto, professore dell'Università degli Studi di Padova, ha fornito una panoramica sulle dinamiche globali della produzione di vino, mettendo in evidenza il ruolo fondamentale delle esportazioni per il Pinot Grigio DOC Delle Venezie, che oggi ha una quota di commercio estero che sfiora il 95%. Rossetto ha parlato delle sfide legate ai cambiamenti climatici, che stanno modificando la produzione agricola a livello globale, e dell'importanza di un'innovazione continua nel settore vitivinicolo per affrontare queste sfide, ponendo l'accento sulla necessità di un adattamento alle nuove condizioni di mercato con l'obiettivo di favorire l'adozione di soluzioni agronomiche più sostenibili, come l'utilizzo di varietà cosiddette resistenti, per garantire la qualità e la competitività del vino italiano. La conferenza si è conclusa con la presentazione del Rapporto 2024 del Consorzio DOC Delle Venezie, presentato da Stefano Sequino, Direttore del Consorzio di tutela, un documento che fornisce una panoramica dettagliata sull'andamento della DOC, confermando la positività dei risultati e l'impegno costante del Consorzio per garantire la qualità e la competitività del Pinot Grigio Delle Venezie nel panorama internazionale. «Il Consorzio svolge differenti compiti che vanno dalla tutela, alla vigilanza, alla promozione fino all'applicazione delle misure di gestione dell'offerta, con un raggio d'azione ancora più ampio considerando quanto stabilito dal regolamento (UE) 2024/1143 di riforma del sistema IG, che ha affidato ai Consorzi ulteriori compiti e responsabilità. L'obiettivo del Report è quindi rendicontare quanto fatto ma anche riflettere sulle future attività che saranno necessarie per dare continuità alla nostra mission – ha proseguito Sequino – in uno scenario che sempre più considera il territorio accanto al prodotto e, nel contempo, valorizza le sinergie con altri attori e stakeholder finalizzate a rendere ancora più efficace la nostra azione a favore dei soci e dei territori viticoli. Un ringraziamento va sempre a Triveneta Certificazioni che svolge un ruolo essenziale nella gestione, nel controllo e nel coordinamento della filiera produttiva del Nordest». |
Orcia Wine Festival: il Vino Più Bello del Mondo Celebrato nel Suo Territorio |
Conto alla rovescia per la quattordicesima edizione di Orcia Wine Festival, la mostra
mercato del vino Orcia DOC che racconta il paesaggio patrimonio mondiale dell'umanità
Unesco attraverso l'eccellenza del vino.Dal 24 al 27 aprile a San Quirico d'Orcia la
mostra mercato con i vini dell'Orcia Doc promossa dal Comune di San Quirico d'Orcia, in
collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia, allestita nelle suggestive sale di
Palazzo Chigi dove per quattro giorni troveranno spazio degustazioni tecniche guidate e
banchi di assaggio. Da mostra mercato del vino più bello del mondo, come viene definita la denominazione che quest'anno compie i suoi primi 25 anni, negli anni è divenuta un evento multisensoriale, aperto non solo agli operatori, che potranno degustare i vini direttamente dal banco di assaggio con circa venti cantine, o nelle masterclass e nei seminari in programma, ma anche ai tanti turisti e appassionati che nel lungo ponte del 25 aprile sceglieranno la Val d'Orcia. «Un evento che valorizza le eccellenze enologiche della Val d'Orcia e che si conferma quale contenitore di tutto un territorio – sottolinea Marco Bartoli, sindaco Comune San Quirico d'Orcia – delle sue produzioni di pregio e delle sue peculiarità, con approfondimenti e degustazioni tecniche, possibilità di conoscere i vini e le aziende, attraverso tour dedicati, ed immersi nel paesaggio più bello del mondo». «Sarà un'edizione molto particolare questa perché è l'anno in cui la nostra DOC celebra il primo quarto di secolo – spiega Giulitta Zamperini presidente del Consorzio del Vino Orcia – un evento che è unico nel suo genere grazie soprattutto alla collaborazione tra la nostra realtà e l'Amministrazione Comunale di San Quirico d'Orcia che ci offre la possibilità di mettere in mostra i nostri vini in luoghi eccezionali». |
Consorzio Morellino di Scansano: Approvata in Assemblea la Menzione Superiore |
Il Consorzio Morellino di Scansano annuncia l'approvazione delle modifiche al
disciplinare di produzione, introducendo significative novità per la denominazione. La
più rilevante è l'inserimento della menzione Superiore, che identifica così una nuova
tipologia all'interno della proposta del Morellino di Scansano DOCG. La nuova menzione Superiore prevede una resa massima ridotta rispetto alla versione Annata del Morellino di Scansano e richiede che i vini siano ottenuti da uve Sangiovese per almeno l'85%, con la possibilità di utilizzare altri vitigni a bacca nera, non aromatici, fino a un massimo del 15%. Inoltre, l'immissione al consumo per questa categoria sarà consentita solo a partire dal 1° gennaio del secondo anno successivo alla vendemmia, favorendo una maggiore maturazione e complessità del vino. Il Superiore si presenterà così di colore rosso rubino tendente al granato; all'olfatto sarà profumato, etereo, intenso e fine, mentre al palato risulterà asciutto, caldo e leggermente tannico. Il titolo alcolometrico minimo sarà di 13%. «L'introduzione della menzione Superiore segna il raggiungimento di un altro traguardo importante per la valorizzazione della nostra denominazione, sinonimo di una sempre maggiore selezione, cura e rispetto nella produzione vitivinicola dei nostri soci» ha dichiarato Bernardo Guicciardini Calamai, Presidente del Consorzio Morellino di Scansano. «Questo lavoro si inserisce nel progetto di rafforzamento dell'immagine e del prestigio del Morellino di Scansano, sia a livello nazionale sia internazionale: vogliamo continuare ad alzare l'asticella qualitativa del nostro Sangiovese della costa, garantendo ai consumatori vini sempre più identitari e capaci di esprimere al meglio le potenzialità di questo territorio, offrendo una garanzia ancora più chiara di qualità, autenticità e identità». Oltre alla nuova menzione Superiore, il disciplinare è stato aggiornato con altre importanti modifiche, tra cui l'aumento della percentuale minima di Sangiovese al 90% per la tipologia Riserva', la riduzione della resa per ettaro per le menzioni Superiore e Riserva e un incremento del titolo alcolometrico minimo per quest'ultima tipologia. Le modifiche sono ora in attesa di approvazione presso gli organi competenti, confermando l'impegno del Consorzio nel promuovere una produzione sempre più attenta alla qualità e alla valorizzazione del suo vino, rafforzandone il posizionamento tra le grandi denominazioni italiane. |
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